di
Paola Scialpi______
Bisognerebbe tornare agli anni Sessanta quando, con la grande rotonda sul mare (per giunta già esistente da alcuni decenni precedenti) si ritrovavano i leccesi per godere del mare e per pranzare nell’ottimo ristorante gestito da uno storico esercizio leccese del settore.
Poi negli anni Novanta i piccoli negozietti di artigianato creavano movimento e vitalità.
Oggi e da qualche anno la marina dei leccesi, invidiata per la sua vicinanza alla città, da chi al nord per raggiungere il mare deve percorrere centinaia di chilometri, è trascurata dalle amministrazioni.
Si mettono su carta progetti che purtroppo rimangono sulla carta.
Pensavo a tutto questo, con un po’ di rammarico, mentre gustavo un ottimo aperitivo vicino al mare nello stabilimento Turrisi tornato a nuova luce. Ma non è la sola realtà positiva. Pensiamo all’ottima pasticceria Nobile, alle pizze e non solo del ristorante al Pescatore, allo storico stabilimento Mancarella. L’Ostello proprio dinanzi al mare, potrebbe, se gestito bene, ospitare turisti, l’attiguo camping un tempo anche internazionale. Il meraviglioso bosco con alberi pericolanti e la frequentazione di branchi di cani. Chi scrive ama molto gli animali ma incontrarne cinque o sei insieme può essere pericoloso.
Noi Leccesi amiamo San Cataldo, un amore però non condiviso da chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa. Diamo alla marina il giusto e meritato maquillage.
Category: Cronaca
Marine leccesi in totale degrado, raccolta differenziata sempre peggio.
Sindaco e assessori potranno replicare e smentire quanto vorranno ma la situazione in cui vertono le marine leccesi è sotto gli occhi di tutti.
La natura, in assenza di manutenzione e cura del verde, si è rimpossessata degli spazi; gli insetti e gli animali infestanti, in assenza di un piano lungimirante di interventi, hanno preso il sopravvento, i rifiuti, soprattutto nelle aree meno in vista, hanno invaso ogni strada e ogni terreno privo di recinzione e non hanno risparmiato neanche il cordone dunale e le spiagge libere.
L’implementazione del servizio di raccolta dei rifiuti voluta dall’Amministrazione Salvemini ha comportato una spesa annua aggiuntiva rispetto al capitolato originario di 1.485.000,00 euro che i leccesi stanno già pagando dal lontano 2019, benché i servizi siano stati attivati solo da 5 mesi.
A fronte di questo ulteriore dispendio di risorse pubbliche abbiamo ottenuto, in piena stagione turistica, una situazione di totale indecenza su tutte le marine di Lecce: da Torre Rinalda a San Cataldo. Non esiste strada o percorso pedonale che non sia oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti di qualsiasi tipo, inclusi quelli speciali pericolosi, n e residui di sfalci e potature e non esiste nessun parco, piazzetta o area pubblica attrezzata che non sia stata praticamente fagocitata dalla vegetazione infestante.
Al danno d’immagine per tutto il comparto turistico balneare cittadino si aggiunge l’enorme beffa per aver pagato finora un quinto d’obbligo stratosferico.
Di seguito replica dell’assessore all’Ambiente Angela Valli al consigliere Andrea Guido sul tema degli abbandoni di rifiuti nelle marine.
“Come sempre, invito i cittadini che dovessero imbattersi in una micro-discarica ad effettuare una segnalazione tempestiva allo sportello ambiente per attivare l’iter necessario alla rimozione. La semplice fotografia a scopo di denuncia social o, come nel caso del consigliere Guido a scopo di sterile polemica, va accompagnata sempre dalla segnalazione al Comune, in modo che si possa provvedere a ripulire. Come è avvenuto per i luoghi fotografati da Guido, che sono stati boni-ficati tutti stamattina, con un intervento programmato da tempo. Il front office ambiente è raggiungibile dal lunedi al venerdì ai numeri 0832 682579 e 682583 e all’email sportel-lo.ambiente@comune.lecce.it.
Attivare il porta a porta su tutto il territorio comunale è una innovazione che la città attendeva, grazie alla quale anche le marine sono servite da un servizio fondamentale come tutti gli altri quartieri. Abbiamo superato lo scempio dei cassonetti ultronei che l’ex assessore ha lasciato in eredità sulle coste leccesi e che fino a poco tempo fa si trasformavano puntualmente in siti di di-scarica.
Oggi viviamo una fase di adattamento al nuovo sistema, che l’amministrazione sta accompagnando con una verifica puntuale delle utenze e il potenziamento estivo dei servizi legati alla raccolta: dal 5 luglio sarà ampliata la fascia oraria di apertura del front office di Piazza Bertacchi di Frigole per il ritiro dei kit di conferimento (esteso l’orario dello sportello, che ora sarà aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e giovedì dalle 17 alle 20 e il sabato mattina dalle 9 alle 13), inoltre per le utenze non domestiche prevediamo la possibilità di ottenere il potenzia-mento dei carrellati in base alla frazione merceologica più presente e anche un raddoppio del ritiro settimanale per le varie frazioni.
Siamo presenti e seguiamo con attenzione gli sviluppi di questa fase nuova, e i cittadini e gli operatori economici stanno facendo gli sforzi necessari che il servizio richiede. Restano gli incivili, che occorre condannare fermamente in quanto autori di veri e propri reati ambientali che vanno al di là di ogni possibile disagio legato alla raccolta. Anche per la repressione di questi comportamenti sconsiderati l’amministrazione è al lavoro”.
Marine leccesi: da fiore all’occhiello a luogo di degrado?
La tanto desiderata valorizzazione delle marine leccesi come veri e propri quartieri della città non è ancora stata attuata e ad oggi possiamo constatare solo abbandono e incuria – affermano i membri della Rete di Associazioni “Insieme per l’Ambiente e il Territorio”, composta da ben 10 associazioni (ACCADEMIA KRONOS Lecce, ADS 3OCEANI, ATA-PC Lecce, CITY ANGELS Lecce, CLEANUP Surbo-Giorgilorio, COA, DACCI UNA ZAMPA, ENDAS Lecce Comitato prov.le, ENPA Lecce, GREEN WAVE SALENTO) che, quotidianamente, vivono il territorio e si trovano davanti scenari impressionanti di un luogo martoriato e maltrattato.
Purtroppo, l’attenzione per il ritiro dei rifiuti non ha lo stesso valore che ha in città.
Inoltre, tenendo conto che Torre Rinalda, Spiaggiabella e Torre Chianca rientrano nell’area protetta del Parco Naturale Regionale “Bosco e Paludi di Rauccio”, la questione diventa alquanto scottante, perché spesso gente senza scrupoli, pur di far sparire i propri rifiuti, appicca il fuoco provocando gravissimi incendi – continuano dalla Rete – In ogni angolo delle marine vige la “legge di nessuno”, non solo rifiuti abbandonati ovunque, ma parcheggi selvaggi sulle dune e c’è anche chi ha pensato bene di realizzare, nei pressi della propria abitazione, la spiaggia privata chiudendo l’accesso con cemento e installando ombrelloni, in barba a ogni ordinanza balneare.
Questi luoghi dovrebbero essere considerati “sacri” più della stessa città alla quale appartengono e anche i cittadini, che abitano nelle marine tutto l’anno, devono poter godere degli stessi diritti e dello stesso rispetto di cui godono coloro che abitano nel centro urbano.
E concludono – Ci siamo resi conto che l’attenzione posta dalle Istituzioni non è sufficiente per arginare tutti i problemi evidenziati, non sono sufficienti le risorse messe in campo e le azioni di contrasto effettuate fino a questo momento, non bastano le giornate di pulizia organizzate dalla stessa amministrazione e dalle associazioni con i propri volontari, occorrono più risorse, più controlli severi e costanti, più sinergia da parte di tutti per evitare che le marine leccesi dal tanto decantato fiore all’occhiello diventino un luogo di totale degrado.
Torre Chianca: a differenza di quanto vengono a raccontarci gli attuali amministratori nelle commissioni reiteratamente celebrate per discutere delle marine e soprattutto del sistema di raccolta dei rifiuti nelle marine, la marina di Torre Chianca è completamente abbandonata al suo destino.
I cittadini si lamentano giustamente di pagare inutilmente le tasse, per avere un servizio di nettezza urbana assolutamente insufficiente e deficitario. Si sentono completamente abbandonati dall’amministrazione comunale che peraltro non ha nemmeno cura di alberi che sporgendo sulle strade possono provocare danni ingenti a cose e persone.
Qualcuno dirà che è un problema dei privati, ma l’amministrazione può benissimo operare in danno se i privati sono così sciatti e poco rispettosi dell’incolumità di cose e persone. Rivedere il contratto con Monteco soprattutto per le marine crediamo che sia non solo urgente, ma assolutamente necessario.
Adriana Poli Bortone e Gianpolo Scorrano, consiglieri comunali a Lecce
La stagione estiva, ormai al suo culmine nonostante il momento post-pandemico, riaccende i riflettori sui soliti annosi problemi delle marine leccesi.
In particolare, per quanto riguarda la fascia Frigole – Torre Chianca – Spiaggiabella, gli abitanti (annuali e stagionali) lamentano il mancato completamento dei lavori di fognatura nera, per voce del residente Daniele De Blasi.
Le canalizzazioni sotterranee per smaltire lontano dagli insediamenti civili le acque superficiali e reflue non sono ad oggi ancora completate presso le marine leccesi di cui sopra, nonostante un finanziamento di ben 5 milioni di euro risalente al lontano 2007.
Si trattava, secondo il progetto, di opere infrastrutturali che avrebbero dovuto costituire il collegamento al recapito finale per i reflui, cioè al depuratore, e che, a lavori ultimati, avrebbero consentito l’entrata in funzione delle reti fognarie delle marine degli agglomerati di Casalabate, Torre Rinalda, Villaggio Adriatico, Villaggio Wojtyla, Frigole, Borgo Piave, Montegrappa Case di Simini, SpiaggiaBella e Zona Gelsi.
L’amministrazione comunale, nel suo iter, aveva sottoposto all’Ato Puglia il progetto stralcio per queste opere, la cui realizzazione avrebbe dovuto rendere pienamente funzionale la rete di fognatura nera delle marine leccesi.
Ad oggi, dopo circa 14 anni, nulla di tutto questo è stato realizzato, salvo sporadici interventi di manutenzione da parte di Acquedotto Pugliese: i residenti delle marine sono, ancora una volta, totalmente abbandonati dalla politica.
Chiediamo dunque risposte da parte dell’amministrazione e, in caso contrario, provvederemo subito alla convocazione di una Commissione Controllo per trattare l’argomento.
Giorgio Pala
Andrea Pasquino
Sede 118 e guardia medica a San Cataldo di Lecce. Disagi per i cittadini. Il servizio traslocato nella nuova sede di via Vietri non è segnalato. Peripezie per i pazienti
Da qualche giorno è stato attivato il servizio 118 e guardia medica o ambulatorio di assistenza sanitaria per i turisti che dir si voglia, anche nella marina leccese di San Cataldo.
Tuttavia, alcuni cittadini ci hanno segnalato le peripezie per riuscire a reperire la nuova sede di via Vietri ang. Via Pigafetta, a dir poco introvabile nel dedalo delle stradine della frazione balneare del capoluogo e che sarebbe segnalata – il condizionale è d’obbligo – con un solo cartello che dir sbiadito è un eufemismo.
Un assurdo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che merita un immediato intervento da parte di Comune ed Asl se non per spostare la sede in un punto più facilmente rintracciabile – cosa, questa, che appare impossibile per i necessari tempi tecnici che occorrerebbero – quantomeno dotando la marina di adeguata segnaletica che, almeno dalle vie principali possa agevolmente condurre verso l’ambulatorio che costituisce un servizio essenziale insostituibile in questo particolare periodo dell’anno.