IL BILANCIO OPERATIVO DELL’ULTIMO ANNO DI ATTIVITA’ DELLA GUARDIA DI FINANZA IN PUGLIA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Bari, il Comando Regionale della Guardi di Finanza ci manda il seguente comunicato______
GUARDIA DI FINANZA
247° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
BILANCIO OPERATIVO DEL 2020
GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO” CONTRO LA CRIMINALITA’ ECONOMICA E ORGANIZZATA
Nel corso del 2020 la Guardia di finanza ha eseguito in Puglia oltre 37.300 interventi ispettivi e circa 5.500 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità, organizzata e comune, nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese, caratterizzato anche da una capillare azione di controllo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia.
Un impegno concentrato sull’attenzione ai fenomeni di illegalità più gravi, diffusi e dannosi e su ogni possibile strumentalizzazione dell’attuale difficile congiuntura economica, volto a valorizzare ulteriormente la qualità dell’azione di controllo.
Un lavoro quotidiano e meticoloso, che produce effetti positivi per l’intera collettività; oggi, affidarsi alla Guardia di Finanza significa fare affidamento su una moderna forza di polizia a competenza generale in materia economico finanziaria, impegnata in prima linea a tutela dell’entrate e delle uscite del bilancio e per il corretto funzionamento dell’economia di mercato nonchè nel concorso alla sicurezza interna ed esterna del paese.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere transnazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e contributiva e tutelare l’impresa legale dall’illecita concorrenza degli evasori fraudolenti.
Rintracciare le ricchezze nascoste all’estero e in particolare nei paradisi fiscali resta la priorità del Corpo.
Nel 2020 sono stati scoperti 183 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 677 lavoratori in “nero” o irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 260 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 388 soggetti, per aver commesso 375 reati fiscali.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di circa 40 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a circa 105 milioni di euro.
Sono 4 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimento, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.
Ammontano, invece, a 251 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 271 tonnellate di prodotti energetici e accertate 55 mila tonnellate consumate in frode, a testimonianza della particolare pervicacia del fenomeno criminale nel territorio regionale.
Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 2.294 interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.
In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 7,3 tonnellate di sigarette illegali sequestrate, 31 soggetti denunciati e 19 arrestati.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 338.000 euro, di denunciare 20 soggetti, di scoprire 20 agenzie clandestine e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per circa 806 mila euro.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza in Puglia ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.
Il Governo Italiano e l’Unione Europea hanno messo a disposizione risorse ingentissime per assicurare la ripresa economica e la tempestività nell’organizzazione dei fondi è un tassello fondamentale per garantire un’immediata ripresa del paese. Due elementi quindi la celerità e l’entità dei fondi messi a disposizione generano gli appetiti della criminalità organizzata e le tante inchieste della Guardia di Finanza sono il segno tuttavia che il sistema paese, con ampie sinergie tra gli organi di gestione e controllo della spesa, sono ben capaci di intercettare i percorsi deviati di questo sistema.
Dietro ai reati di evasione e alle frodi fiscali si celano forme di dissimulazione di tensioni finanziarie al solo scopo di incassare gli aiuti; in tal senso sono stati avviati specifici piani di intervento che si muovono su tre direttrici: la prima attraverso l’attività di intelligence sul territorio; la seconda attraverso l’acquisizione di dati mediante l’utilizzo della c.d. “dorsale informatica”, un moderno sistema tecnologico trasversale a numerose banche dati; la terza attraverso l’incrocio di questi elementi mediante delle dedicate analisi di rischio.
Tale approccio investigativo consente di selezionare al meglio i target per consentire di migliorare costantemente i livelli di efficienza, di efficacia e di economicità: in tale contesto i finanziamenti assistiti da garanzia statale e le analisi delle autodichiarazioni dell’impresa costituiscono “le spie” indicatrici dei comportamenti illeciti più perniciosi.
4.387 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 681 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 95 deleghe svolte con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 28 milioni di euro, mentre si attestano su circa 10 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 1.068.
Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello regionale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 9,5 milioni di euro.
Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 7 milioni di euro.
Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 65 milioni di euro, a carico di 267 soggetti, nonché eseguiti sequestri per oltre 123 mila euro in tema di responsabilità amministrativa.
In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 3.226 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per oltre 8,3 milioni di euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per circa 2 milioni di euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare circa 5,3 milioni di euro indebitamente percepiti e oltre 1 milione di euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 568 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva.
61 sono stati gli interventi portati a termine dai Reparti in relazione al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria.
Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di quasi 1,2 milioni di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per quasi 330 mila euro.
In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (oltre 21,3 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle contabili.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a oltre 163 milioni di euro: di questi ultimi, circa 89 milioni di euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria.
Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 287, di cui 33 tratte in arresto. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di quasi 111 milioni di euro.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di circa 20,5 milioni di euro a seguito di 60 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 115 sono le persone denunciate, di cui 28 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 42 milioni di euro.
I settori più delicati in tale ambito sono quelli connessi allo smaltimento dei rifiuti, dei servizi funerari, delle sanificazioni, delle distribuzioni dei dispositivi di protezione; la criminalità organizzata “segue” con interesse gli appalti pubblici, perché con essi è in grado di offrire posti di lavoro agli affiliati o di subappaltare alle aziende satellite e in questo modo consolida la propria forza sul territorio attraverso il consenso sociale.
A 9,7 milioni di euro ammontano, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.
Le patologie connesse all’acquisizione del credito per fronteggiare la mancanza di liquidità di cittadini e imprese costituiscono l’”humus” migliore per il c.d. “Welfare mafioso di prossimità” e in tal senso un fenomeno esemplificativo è la c.d. usura della porta accanto.
Fondamentale resta la collaborazione del cittadino onesto la cui collaborazione costituisce una risorsa importante per catalizzare l’azione preventiva e massimizzare la repressione dei crimini della specie, che riverberano soprattutto sull’equilibrio sociale del paese.
Con riguardo alla prevenzione, sono state vagliate 1.527 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 1.161 sottoposte ad indagini più approfondite, 20 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo.
Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 952 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per circa 8,5 milioni euro e l’accertamento di 374 violazioni.
Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 10 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di quasi 442 milioni di euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati denunciati 17 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di circa 610 mila euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 809 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di 63 milioni di euro. Ammonta, invece, a 45,5 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 10,5 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 37,4 milioni di euro.
Sono stati eseguiti, poi, 4.184 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica delle province pugliesi, la maggior parte dei quali (4.182) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 695 interventi e dato esecuzione a 121 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 3,1 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del Made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere. Per tali condotte sono state segnalate alle Procure della Repubblica n. 295 soggetti, mentre sono 43 le contestazioni mosse nei confronti di soggetti acquirenti consapevoli di prodotti contraffatti. Infine, 313 sono stati i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 74 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative in 91 casi e sottoposto a sequestro circa 686 mila mascherine e dispositivi di protezione individuale e 65.500 prodotti igienizzanti venduti come disinfettanti.
32 soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 21.000 beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi estremamente alti rispetto al prezzo di acquisto.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE
Il Decreto Legislativo n. 177 del 2016 e il Decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017 hanno individuato la Guardia di finanza come unica Forza di polizia responsabile dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino.
Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative del Corpo.
Nel contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste meridionali del Paese, la Guardia di Finanza pugliese ha posto particolare attenzione al settore del basso Adriatico e dell’alto Ionio prospiciente le coste regionali, dove prosegue, anche se in misura ridotta, il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici e di motoscafi, in grado di trasportare velocemente ingenti quantitativi di droga.
Nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti perpetrati via mare, il Comando Regionale Puglia, attraverso la Componente Aeronavale, ha sequestrato complessivamente oltre 3,2 tonnellate di sostanze stupefacenti, arrestando 148 narcotrafficanti e sequestrando 20 mezzi utilizzati per il traffico.
Elemento di interesse è costituito dal diffuso impiego, soprattutto nei settori dello Ionio settentrionale e dell’Adriatico meridionale, di imbarcazioni a vela, condotte da skipper dell’est europeo, che espongono bandiere straniere per confondersi con il diporto nautico.
Sul fronte dell’immigrazione irregolare, nel 2020, la Guardia di Finanza in Puglia ha arrestato 25 scafisti e sequestrato 19 imbarcazioni mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati in totale 1.124.
IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.
A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza in Puglia ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo oltre 7.500 controlli, che hanno consentito di sanzionare 2.659 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 457 responsabili.
Category: Cronaca