(g.p.)_______La foto che riprendiamo qui su leccecronaca.it si riferisce all’ultimo misfatto compiuto in Città, nella fattispecie in viale Giovanni Paolo II (la via dello stadio) dai potatori e dagli eradicatori selvaggi in servizio permanente effettivo in questa Amministrazione, ai danni del verde pubblico, della Natura, dei cittadini tutti.
E’ stata diffusa tramite social questa mattina dal Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano Lecce, che raggruppa una decina di associazioni tematiche e che, oltre al pino della foto, lamenta il contemporaneo abbattimento anche di tre querce.
Particolarmente significativo il testo che la accompagna. Leggiamolo:
“Appello alle Amministratrici e agli Amministratori di Lecce.
Vogliamo leggere nero su bianco le vostre ragioni.
E la perizia che ha armato l’ennesima efficientissima sega a motore.
Da cinquant’anni potevamo osservare e godere della presenza di quel pino, albero forte e dritto, nella sua bellezza verde, offrendo piacevole ombra e frescura, filtrando i miasmi su uno dei tanti assetti viari inquinati da asfalto, smog, cemento, per scoprire una mattina che costui non esiste più.
Fatto a pezzi, per giunta con fatica, tanto era ben radicato nel terreno.
Affiancava la pista ciclabile di nuova realizzazione e la sua presenza era stata apprezzata dalle associazioni ciclistiche cittadine.
Non potrà essere sostituito da un’aiuola né da altre piantumazioni. Neanche trenta nuovi alberelli riuscirebbero a replicare il benessere che apportava quel pino.
Costui era entità viva, presente e testardamente sana.
Contribuiva alla salute degli organi respiratori di molti umani.
Come questa Amministrazione giustificherà e pagherà per l’ennesimo danno per deprivazione di un Bene Comune?
Ultimo ma non per ultimo.
Per trasportare tronco, ceppi, rami sono serviti tre autoarticolati: chi sta giovando dell’incredibile quantità di biomassa prodotta?”
Cosa altro aggiungere?
C’è da aggiungere che non si tratta di un caso isolato, di un fatto episodico.
Negli ultimi anni senza soluzione di continuità è tutto un susseguirsi di episodi del genere.
Nonostante le proteste, e gli articoli di giornale, cui nessuno risponde.
Ora, passi per i giornali, ci siamo abituati.
Poi, che l’amministrazione non risponda all’opposizione, nell’uniforme andazzo generale, non è giusto, ma ci può stare.
Per esempio, uno dei consiglieri di opposizione più attivi su questo fronte, Andrea Guido, di Fratelli d’Italia, proprio due giorni fa denunciava potature selvagge effettuate nel periodo della nidificazione e della riproduzione degli uccelli, privati così di buona parte del loro habitat naturale, ma non ha avuto nessuna risposta.
Ancora, è però meno comprensibile il fatto che l’amministrazione non risponda non ad un piccolo comitato di quartiere, ma ad un’ organizzazione grande e qualificata come il WWF, che, per lo stesso motivo, e denunciando il medesimo scempio, è arrivata a proporla del premio Attila…Attila flagello di Dio. dove passava non cresceva più l’erba (post pubblico su Facebook del 3 maggio)…
Infine, è invece del tutto incomprensibile il fatto che l’amministrazione non risponda a tutta una serie di Comitati, sia come associazioni, sia come singoli esponenti, che si battono contro questo scempio continuo e che vengono da quella stessa area politica – ah, Lecce Bene Comune si chiamava, bene comune… – cui apparteneva l’attuale sindaco, che l’hanno sostenuto e votato in campagna elettorale e che in tutti questi mesi non sono stati degnati nemmeno di un cenno di risposta.
Sarà la volta buona?
Il problema è diventato politico.
Per questo, alle domande del Coordinamento per gli Alberi e il Verde Pubblico dovrebbe rispondere direttamente Carlo Salvemini. Disse egli quando si insediò di voler essere il sindaco di tutti, che avrebbe assicurato la trasparenza degli atti, che si sarebbe battuto per il Bene Comune.
Lasciando stare tutto il resto delle sia pur non meno importanti tematiche ecologiche, diventate fondamentali, in cui egli in questi anni, non si è particolarmente distinto, diciamo così, ora, questa storia dei potatori e degli eradicatori selvaggi, gentilmente, ce la potrebbe spiegare?_______
L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 1 marzo scorso
Category: Cronaca, Politica
Come al solito non sarà colpa di nessuno e l’albero in Viale Giovanni Paolo II si è suicidato.
Mi auguro che l’attuale amministrazione comunale che dovrebbe essere più attenta alla problematica ambiente, abbia il coraggio di assumersi la responsabilità politica degli abbattimenti indiscriminati di alberi partendo da viale Grassi e arrivando al piazzale dello stadio desertificato.
Ma dubito fortemente.