UNA SPERANZA PER CARMELO / ANDRA’ TUTTO…BENE?
(g.p.)_______Un progetto, non è una notizia. Una partecipazione ad un bando, nemmeno. Bisognerà vedere se il progetto sarà finanziato, se sarà fra quelli prescelti. Ma una notizia, c’è: il Comune di Lecce sta pensando di sistemare lo sconcio permanente dello stabile di via Adda su cui c’è – c’era – l’unico omaggio tangibile della Città al ‘suo’ Maestro Carmelo Bene. Finalmente, ci sta pensando. Con calma, e pazienza se la riqualificazione delle periferie era stata la promessa più importante in campagna elettorale.
Ma ormai lo sappiamo, questa amministrazione i problemi li risolve con gli annunci reboanti nelle campagne elettorali, con i comunicati stampa di pie intenzioni in tutti i periodi, e con i progetti.
Ci sta pensando perché ha deciso di partecipare ad un bando della Regione Puglia, per la riqualificazione di spazi pubblici con l’affidamento per due anni a un’organizzazione giovanile da essa individuata che sviluppi “progetti di innovazione sociale”.
La decisione è stata ufficializzata con la delibera di giunta numero 136 del 10/ 06/ 2021 (chi voglia prenderne visione nella versione integrale può consultare il link qui sotto).
Ora, siccome lo stabile in questione sta cadendo letteralmente a pezzi – e non è una frase fatta – è lecito supporre che i “progetti di innovazione sociale” che vi saranno attuati dall’organizzazione in seguito prescelta – e bisognerà fare quindi un’ altra selezione – partano proprio dalla ristrutturazione dell’immobile, ‘murale’ compreso.
E’ lecito supporre. E’ lecito sperare. E’ lecito pure aspettare ancora, chissà quanto.
Intanto da anni il volto di Carmelo Bene adesso non si vede quasi più, se non nella parte superiore della testa, perché la vegetazione spontanea è cresciuta, fra i cumuli di detriti. La scritta, in alto, sull’immobile abbandonato di via Adda, su cui dieci anni fa fu realizzato il murale da Checo’s Art e Crash – l’unico omaggio tangibile al Genio più illustre, dimenticato, come la piazza che in teoria porta il Suo nome, ma che tutti continuano a chiamare Foro Boario – la scritta, in alto, quella si vede ancora: “LA CITTA’ AL SUO MAESTRO”, dice.
Un monumento di rifiuti, un tempio del degrado e dell’abbandono, sgarrupato e traballante, transennato come la cella di una prigione, questo la Città ha dedicato al Suo Maestro.______