ULTIM’ORA / CLAMOROSE NOVITA’ SULL’EX ILVA, NUOVA INDAGINE DELLA MAGISTRATURA, I VELENI DEL MOSTRO COINVOLGONO L’EX PROCURATORE CAPO DI TARANTO
(Rdl)______Questa mattina la Procura della Repubblica di Potenza (nella foto) ha notificato il provvedimento di obbligo di dimora a Bari all’ex procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo.
Il magistrato era tornato in libertà nove mesi fa, dopo essere stato arrestato con l’accusa di tentata concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata.
Sempre questa mattina, sempre su richiesta della Procura della Repubblica di Potenza, guidata dal procuratore Francesco Curcio, e sempre nello stesso filone di indagine dei magistrati potentini, nuovo rispetto ai precedenti, in cui ci sono altri nove indagati, è stato arrestato e rinchiuso in carcere l’avvocato Pietro Amara, 49 anni, di Catania, ex consulente dell’Eni e negli ultimi mesi in evidenza in altre vicende giudiziarie nazionali.
Gli altri tre indagati arrestati sono sono: Filippo Paradiso, poliziotto, finito in carcere; l’avvocato Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, già consulente dell’Ilva, finiti ai domiciliari.
Ora, la novità che emerge dal nuovo filone di indagine della Procura di Potenza che ha portato ai provvedimenti di questa mattina, riguarda direttamente l’ex Ilva, a far data dal 2016.
Capristo all’epoca dei fatti contestati era Procuratore della Repubblica di Taranto, Amara era consulente, legale e uomo di fiducia dell’amministrazione del siderurgico.
In buona sostanza, secondo gli inquirenti, intrattenevano rapporti illeciti e si scambiavano favori, una dozzina le circostanze evidenziate, in relazione alle vicende giudiziarie in cui già all’epoca l’ex Ilva era coinvolta – per l’alto magistrato l’accusa è di corruzione in atti giudiziari – come il sequestro degli altoforni dopo un drammatico incidente sul lavoro.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 31 maggio scorso
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