SGOMINATO PERICOLOSO SODALIZIO DI DELINQUENTI CHE SMALTIVANO RIFIUTI IN MANIERA ILLECITA NEL NOSTRO SALENTO. IL PROCURATORE DE CASTRIS: “hanno provocato un danno ambientale di rilevanti proporzioni”
(Rdl)______E’ stato lo stesso procuratore capo Leonardo Leone de Castris (nella foto) a darne notizia pochi minuti fa.
Dall’alba di questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e i militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tredici persone, dieci in carcere e tre ai domiciliari, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, e di riciclaggio.
Risultano indagate altre trentuno persone, e una società di smaltimento rifiuti con sede in Campania.
Disposti anche il sequestro di due automezzi e di beni per il valore di 200.000 euro.
L’operazione, estesa in tutta Italia, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.
Le indagini erano partite nel maggio del 2018 col sequestro di un autotreno che aveva effettuato illecitamente uno scarico di rifiuti delle campagne di Lombardore, in provincia di torino.
Gli inquirenti hanno così scoperto l’esistenza delle attività per così dire di mediazione di alcuni faccendieri residenti nelle province di Lecce e di Taranto, i quali, ognuno per proprio conto, dopo aver creato società fittizie con relative false autorizzazioni, offrivano, per il tramite di un’altra società piemontese, non autorizzata, a diverse aziende operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti, destinazioni in provincia di Lecce e di Taranto, prima, e poi, dopo alcune difficoltà logistiche riscontate, in provincia di caserta e di Reggio Calabria.
Le indagini hanno permesso di ricostruire molteplici movimentazioni illecite di rifiuti, in ingenti quantità, anche di tipo pericoloso, che dalla Campania venivano portati in alcune località nelle province di Lecce e di Taranto, e qui o seppelliti nelle campagne e tombati, oppure abbandonati in capannoni industriali abbandonati e poi date alle fiamme.
O in un modo, o nell’altro, comunque l’impatto dannoso per l’ambiente, e i pericoli per la salute dei cittadini, sono rilevanti e anzi drammaticamente rilevante in un territorio come quello salentino già messo a dura prova da tutta una serie di devastazioni ambientali e scarichi industriali.
Non manca di sottolinearlo il procuratore capo Leonardo Leone de Castris, il quale ha dichiarato esplicitamente: “le indagini svolte hanno documentato come lo smaltimento illecito dei rifiuti abbia generato un danno ambientale di rilevanti proporzioni, essendo state illecitamente smaltite più di seicento tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolose”.
Per la precisione, le operazioni di abbandono di rifiuti accertate nel Salento sono state ventotto, e su seicento tonnellate complessive, i rifiuti pericolosi sono centoquarantadue.
Fra le località più colpite, le campagne fra Surbo e Lecce.
E, nel ringraziare i militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per le indagini svolte, il procuratore capo della Procura della Repubblica di Lecce ha così concluso: “il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti sono diventate una delle attività più remunerative per la criminalità che, incurante dei rilevantissimi danni ambientali causati, si dimostra sempre più pervasiva nel settore”
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