ULTIM’ORA / NON E’ UNO SCHERZO, E NON C’E’ NIENTE DA SCHERZARE, IL MARGINE DI RISCHIO E’ MINIMO, PERO’ C’E’: LA NOTTE DI DOMENICA 9 MAGGIO CI POTREBBE PIOMBARE IN TESTA UN PEZZO DI RAZZO CINESE. ECCO IL COMUNICATO EMANATO DALLA PROTEZIONE CIVILE CON TUTTE LE ISTRUZIONI AI CITTADINI SU COME COMPORTARSI
(Rdl)______Nella tarda serata di ieri, la Protezione Civile, sede centrale operativa di Roma, ha diffuso il comunicato stampa, che qui di seguito riportiamo integralmente. Premettiamo solo sommarie informazioni sul “razzo”:
Lunga Marcia 5 è un lanciatore spaziale cinese. È classificato come lanciatore pesante, cioè capace di portare almeno 20 000 kg in orbita terrestre bassa, tuttavia nell’unico lancio effettuato con successo ha portato un satellite di 4 000 kg in orbita di trasferimento geostazionaria.
È il primo lanciatore cinese interamente progettato per funzionare con propellente liquido ed è stato pensato per competere con i lanciatori statunitensi del programma EELV, in particolare il Delta IV Heavy.
Il lancio di questo Lunga Marcia 5 B ora in ricaduta incontrollata è avvenuto il 29 aprile scorso della stazione spaziale Tiangong 3.
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Rientro lanciatore spaziale cinese: concluso Comitato Operativo Protezione Civile
Potenzialmente interessate nove regioni del centro-sud
Si è tenuto in tarda serata, convocato dal Capo Dipartimento Fabrizio Curcio, il Comitato Operativo della Protezione Civile, per un’analisi degli ipotetici scenari dovuti al rientro incontrollato in atmosfera del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B”, in modo da poter condividere tutte le informazioni con le strutture operative ed i territori potenzialmente coinvolti.
Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 02.24 ore locali di domenica 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore, all’interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Le previsioni di rientro saranno soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del vettore spaziale stesso e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.
Il tavolo tecnico – composto da Asi, (Agenzia Spaziale Italiana), da un membro dell’ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa – Coi, dell’Aeronautica Militare – Isoc e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni – continuerà, insieme ai rappresentanti delle Regioni potenzialmente coinvolte, a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.
Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
Category: Cronaca
Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è rientrato nell’atmosfera schiantandosi sull’Oceano Indiano, in un’area vicina alle isole Maldive, quindi per fortuna senza provocare danni a persone e a cose.
Il pericolo era concreto: erano ben duecento tonnellate di ‘frammento’ di razzo.
Lo ha reso noto l’ufficio per il volo umano dell’agenzia spaziale cinese Cnsa. Il rientro è stato confermato anche dai dati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America.
A Roma la Protezione civile ha chiuso il Comitato Operativo che aveva allestito.