L’INCREDIBILE VICENDA DEL RAGAZZO DI 18 ANNI DI FANO, AL QUALE HAN FATTO UN TSO PERCHE’ AVEVA PROTESTATO CONTRO L’OBBLIGO DELLA MASCHERINA A SCUOLA

| 7 Maggio 2021 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______Un ragazzo di 18 anni di Fano, in provincia di Pesaro, studente di un istituto superiore della cittadina marchigiana, ieri ha protestato a scuola contro l’obbligo di indossare la mascherina in classe. Allora lo hanno portato al pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro, dove gli han fatto il tampone Covid e poi lo hanno ricoverato nel reparto di psichiatria con trattamento sanitario obbligatorio, il così detto, famigerato T.S.O.  a base di psicofarmaci.

Ad un ragazzo di 18 anni, poi. Inorridiamo noi ragazzi delle generazioni precedenti che nelle nostre scuole da ragazzi combinammo casini inenarrabili contro il Potere, mentre questi sfortunati ragazzi di oggi non possono nemmeno permettersi di avanzare qualche perplessità su quanto viene loro imposto.

 

Una vicenda per tanti, troppi, versi, allucinante. Di cui han parlato poco e punto i mass media, viceversa sempre così prodighi di particolari su tante questioni risibili. Una vicenda – e vorrei sbagliarmi, non chiedo altro che di sbagliarmi e nel futuro prossimo di essere smentito dai fatti – poi emblematica, che interessa tutti quanti, ahimè, perché mi pare che delinei uno scenario inquietante, per chi non si allinea al pensiero unico dominante, alla dittatura del politicamente corretto, al mainstream del conformismo.

 

Dobbiamo alla rete di internet  se ne sappiamo qualcosa.

La vicenda l’ha racconta Il Resto del Carlino, in una delle sue edizioni locali, un valido giornalista dello storico quotidiano è riuscito a parlargli poco prima che gli togliessero di mano il telefonino: “sto bene. Sono qui al reparto psichiatrico di Pesaro, a Muraglia, perché mi hanno fatto un Tso e mi hanno detto che dovrò restare qui una settimana. In questo momento una dottoressa mi sta portando via tutti gli oggetti pericolosi. Mi hanno dato dei calmanti al Santa Croce e poi mi hanno trasferito a Pesaro, a Muraglia. I miei genitori non sono con me”.

Poi non ne sappiamo più nulla.

Ma lo sconcerto si sta diffondendo e sale la protesta, sua pur sottotraccia.

Il sindaco di Fano Massimo Seri, che in qualità di primo cittadino è autorità sanitaria locale, non ha detto una parola. Sul suo diario di Facebook questo pomeriggio ha messo un post su un’iniziativa culturale, per  la carità, degnissima, ma insomma…In queste ore, in coda al suo post, lo stanno sommergendo di appelli a esprimersi sul merito di quanto accaduto, a intervenire: ma niente da fare.

La preside della scuola ha parlato  sempre al quotidiano Il Resto del Carlino e a me pare che si sia arrampicata sugli specchi.

Non bastava, se proprio doveva essere punito, espellere il ragazzo e rimandarlo a casa sua?

Evidentemente no.

Ora non è chiaro come e perché sia potuto accadere un fatto simile di una gravità inaudita.

Fra l’altro, la legge parla chiaro, copio e incollo le relative indicazioni: “Se una persona presenta alterazioni psichiche tali da richiedere interventi terapeutici urgenti, ma rifiuta le cure proposte, può essere effettuato il TSO per un periodo di sette giorni rinnovabili.
Il TSO può essere effettuato senza ricorrere al ricovero: presso il Centro di salute mentale, l’ambulatorio, il domicilio del paziente, il pronto soccorso.
Se è necessario il ricovero ospedaliero, il TSO può essere effettuato esclusivamente presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’Azienda sanitaria.
Il TSO è disposto con un’ordinanza del Sindaco, convalidata dal Giudice tutelare, su proposta motivata di un medico, preferibilmente approvata da un medico del Dipartimento di salute mentale o da altro medico della struttura pubblica”.

Ma il sindaco non ha niente da dire, il sindaco non dice nulla.

Rimane la gravità inaudita di quanto accaduto.

Per favore, non immischiateci dentro le polemiche sulla pandemia, le polemiche sui vaccini, le polemiche sull’uso della mascherina.

Mischiateci dentro solo l’Ode al Dubbio di Bertolt Brecht (nella foto), lettura consigliata per la preside, non per il ragazzo, che evidentemente ben la conosce, specie quando il grande drammaturgo tedesco, voce critica del Novecento là dove stanno piantate le nostre radici,  all’inizia recita:

“Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!”

e poi nel finale così conclude:

“Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!”.

Category: Cronaca, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.