LA DEMOCRAZIA SOSPESA
di Giuseppe Puppo______Un consiglio dei ministri così importante, quale quello dedicato ai provvedimenti economici da adottare per l’utilizzo dei fondi europei, il così detto “Piano nazionale di ripresa e resilenza”, su cui si gioca il futuro delle prossime generazioni, col passare delle ore è diventato via via sempre più misterioso.
Previsto per l’altro giorno, venerdì, fissato poi per ieri mattina, sabato, si è svolto alla fine questa notte.
Cosa è stato deciso? Ah, saperlo…
Parliamo di concreto.
Continua il deficit di informazione, anzi, di democrazia tout court, con Mario Draghi, il quale per di più ha alzato una vera e propria barriera intorno al piedistallo ideale su cui è stato posto dai più, spesso con stomachevole piaggeria, al suo arrivo “salvifico”.
Un premier non eletto da nessuno, e non c’era bisogno di Erdogan, per dirlo.
Continuano i decreti di cui c’è solo l’annuncio sintetico con comunicati stampa propagandistici, che danno una versione edulcorata, funzionale solo agli interessi dei decisori. Salvo poi, quando, dopo giorni, sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale, accorgersi della reale portata dei provvedimenti adottati.
E se ne accorge solamente chi ha la possibilità, sarebbe meglio dire la pazienza, di esaminare con spirito critico e vigile centinaia e centinaia di pagine, in cui fra l’altro c’è mischiato un po’ di tutto e un po’ del contrario di tutto rispetto al tema indicato.
Esempio indicativo: l’ultimo adottato giovedì scorso, quello delle così dette “Riaperture”, era stato presentato con enfasi concessiva, salvo poi accorgersi che rimaneva il coprifuoco alle 22, che in pratica vanificava in buona sostanza le riaperture, e prevedeva il divieto di consumo all’interno dei locali, pure quello di un caffè al bancone del bar, anche nella zona gialla.
E le hanno chiamate “riaperture”…
Un governo, un presidente del consiglio nominato dalle nomenklatura finanziaria, refrattario pure al buon senso, evocato in maniera bipartisan dai tanti che almeno al buon senso non vogliono rinunciare.
Questa mattina ci risiamo.
Della riunione notturna abbiamo solo il comunicato ufficiale del governo, comunque eccolo:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito sabato 24 aprile 2021, alle ore 22.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.
PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
Il Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco ha svolto una informativa al Consiglio dei Ministri in merito al Piano per la ripresa e la resilienza, di cui all’articolo 18 del Regolamento (UE) n. 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, e al Fondo nazionale complementare.
L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del programma Next Generation EU (NGEU), predisposto dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica e che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. Si tratta del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e del Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori di Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto, da impiegare nel periodo 2021-2026.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni. Si articola in 6 Missioni (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute) e 16 Componenti.
Il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del NGEU e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei, con una quota di progetti “verdi” pari al 40 per cento del totale e di progetti digitali del 27 per cento. Il 40 per cento circa delle risorse territorializzabili sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Il Piano è fortemente orientato all’inclusione di genere e al sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani e contribuisce a ciascuno dei sette progetti di punta (European flagship) della Strategia annuale sulla crescita sostenibile dell’UE. Gli impatti ambientali indiretti sono stati valutati e la loro entità minimizzata, in linea con i principi che ispirano il NGEU.
Il Governo intende attuare quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza.
Gli investimenti previsti avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche e miglioreranno in maniera importante gli indicatori sui divari territoriali, l’occupazione giovanile e quella femminile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questo impatto.
Inoltre, nel quadro di una più ampia e ambiziosa politica di ammodernamento del Paese, il Governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.
Alle risorse previste dal PNRR si aggiungono quelle della programmazione nazionale complementare, quelle rese disponibili dal REACT-EU e quelle derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento UE.
Che significa?
Tutto, cioè niente.
Ne sapremo di più probabilmente solo in sede di dibattito in Parlamento, il cui inizio è previsto a Montecitorio domani mattina, lunedì 26, alle 11.
Meraviglioso: i deputati chiamati a dibattere su qualcosa che nemmeno possono conoscere.
Provvedimenti su cui era necessario sollecitare la partecipazione e ottenere la condivisione popolare, adottati invece “col favore delle tenebre” nelle segrete stanze.
Questa è ormai diventata una democrazia sospesa, esattamente come continuano a essere sospesi ormai da troppo tempo e senza giustificazione valida alcuni diritti fondamentali dei cittadini previsti dalla Costituzione.
In questi provvedimenti adottati questa notte, come è stata prevista la ripartizione delle risorse, per esempio fra le Regioni, quindi fra Nord e Sud Italia? Come è prevista che avvenga la così detta ‘transizione ecologica’? Perché in buona sostanza per tanti versi pare che si preveda di continuare a dare aiuti e quindi soldi alle grandi imprese, cioè ai ricchi, invece di rimetterli in circolo assegnandoli direttamente ai bisogni dei ceti popolari, degli ultimi, degli esclusi, delle persone in difficoltà?
Le ‘detrazioni edilizie’ sono una priorità?
E – fateci capire – è vero che, come si sussurra e non si grida, viene abolita la così detta quota 100, cioè la possibilità di andare in pensione col il nuovo e più giusto sistema adottato sulle ceneri del massacro sociale che era stato architettato dalla Fornero?
Se è vero, vorremmo poi sapere che cosa ne pensa quel nuovo, risibile partito di lotta e di governo che dell’abolizione della legge Fornero aveva fatto la sua bandiera.