MAURO MARINO E STEFANO DONNO, PROTAGONISTI DELLA CULTURA SALENTINA DEGLI ULTIMI ANNI, INSIEME IN UN LIBRO SORPRENDENTE, INTITOLATO “Identità Informi …Dove non ci sono mani”, E FATTO DI POESIE E DI FOTO
di Raffaele Polo______
Sono certamente tra gli ‘agitatori culturali’ più in forma e più in vista del nostro Salento: Mauro Marino (foto sopra) e Stefano Donno (foto sotto) che, d’altro canto, lavorano assieme nelle edizioni de ‘I Quaderni del bardo’. E, oltre al già impegnativo mestiere di editore, aggiungono i loro frequenti approdi verso l’Arte poetica, visiva e letteraria…
Insomma, da loro ti aspetti sempre qualcosa di importante, di diverso, di esaustivo: e, stavolta, esce la singolare pubblicazione dove l’autore/ editore Stefano Donno mette tra parentesi il verso, e affida la sua narrazione di contenuti alle immagini, alla fotografia digitale (un esempio di queste sue crazioni, nella foto di copertina), lasciando che completi il senso della pubblicazione la forza per versi di Mauro Marino.
Il libro ha per titolo “Identità Informi …Dove non ci sono mani” (90 pagg- 8,75 euro) ed è a firma per l’appunto di Stefano Donno e Mauro Marino.
Mentre prendeva forma e corpo, questo libro pare abbia cominciato a vivere di vita propria, ma soprattutto sembra che si sia posto autonomamente l’obiettivo di raccontare come due attori con due linguaggi e grammatiche differenti, sentano la Realtà che si trovano ad agire e vivere.
L’amore, la notte, i corpi, le parole, le esperienze, i ricordi, sono le chiavi per accedere a quello che l’Esistenza in fondo è, ovvero un mistero talvolta sconosciuto anche a chi dice di amarla, assaporarla, di sentirne il flusso.
Certamente tutta un’illusione, che queste pagine vogliono far cadere, per potersi poi finalmente riappropriare autenticamente di sé e degli altri, nell’incontro, nel dono.
Interessante e sintetico il commento apparso su Il Giornale a cura di Carlo Franza che scrive: ‘(…) Le cose non hanno significato, hanno esistenza, tutto si compone intimamente come gli elementi chimici nei corpi viventi. Donno racconta digitalmente idee e fantasmi, quella spaventosa realtà nascosta ai più, la materia digitale con le sue simmetrie e asimmetrie e un linguaggio carico di particolari rivestimenti ritmici; e questa sua poetica personale, matura, oggi certo promossa, si lascia leggere aperta, inquieta, problematica, in cammino tra frammenti, resti, decomposizioni, fantasmi. Donno libera la carica che si cela sotto le cose, risignificandola in quel nunc aeternum che è l’attimo, e ricomincia il suo pellegrinaggio verso una meta, verso un’altra meta che è impossibile prevedere. ‘ (dal blog di Carlo Franza su Il Giornale.it)
E, a lui, si aggiunge Marcello Buttazzo che afferma:“La poesia di Mauro Marino cerca compiutamente la vita, la rincorre, la scompone, la ricompone. La vita è incontro, è spazio condiviso, è compartecipazione, è slancio vivido, vibrazione compagna. La poesia di Mauro è ascolto, un prestare attenzione alle sollecitazioni degli altri. La sua poesia è etica di comportamento, intesa come pane cereale che si spezza tutti assieme, per avere la ragione e la forza di resistere, per avere fiato, trasalimento. La sua poesia è coralità, perché tutti assieme dobbiamo salvarci la vita”. (Marcello Buttazzo su Salento Poesia).
Continua, insomma, la preziosa opera culturale di Donno e Marino: dal loro sodalizio è nata la vigorosa costruzione che dà senso, spessore e gusto critico al Salento poetico di questi anni.______
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