LE “OFFERTE SPECIALI” CON CONSEGNA A DOMICILIO DIVENTANO TENTAZIONI IRRESISTIBILI NEL LOCKDOWN: COSI’ ALMENO QUALCUNO BUSSA ALLA PORTA DI CASA
di Raffaele Polo______Adesso che non si può più ‘girare per negozi’ e, soprattutto, dedicarsi alle ‘offerte’, è giocoforza cercare delle alternative. E così, eccoci a ‘sfogliare’ il telefonino, alla ricerca di qualcosa da comprare, ma che sia rigorosamente ‘in offerta’, ovvero in ‘saldo’, tutte locuzioni che ci confortano e ci attirano come api al miele.
Oppure sono le mosche al miele? Insomma, il concetto è quello, come le falene attirate dalla luce, ci precipitiamo a cercare di ottenere l’offerta del momento, incuranti se quell’oggetto in vendita ci serva poi veramente.
C’è stato, ad esempio, il periodo delle cialde di caffè: tutti, ma soprattutto le aziende del napoletano, offrono confezioni di cialde a un prezzo stracciato, offrendo la spedizione gratis e gli omaggi. E ci sono cialde (o capsule) per tutti i gusti: io ne ho acquistate alla sambuca, al cioccolato, all’irish coffee, alla mandorla, sapore forte, intenso, delicato, robusto, ho cercato le cialde alla ricotta forte o alla parmigiana, ma non le ho ancora trovate… Insomma, ho la casa piena di scatole e scatoloni che mi vengono recapitati ogni giorno dal corriere che mi guarda ironico e sorride.
Sì, ha la mascherina e mantiene la distanza. Ma si vede benissimo che mi fa dei sorrisini di compatimento che, chissà perché, mi riempiono di fastidio…
Adesso, esaurita la predilezione per le ‘offerte’ speciali della cialde (l’ultima è stata la ‘Vaffamokka’, che io mi vergogno anche di scriverlo, ma la scelta del nome si aggiunge al sorrisino del corriere, che mi ha esibito il pacco con la scritta bene in vista…) sono passato alla birra.
Con il divieto di uscire di casa e di andare in pizzeria, la sera, molto spesso, si confeziona e si mangia la pizza fatta in casa. E, naturalmente, con la pizza ci vuole la birra.
Come tutti, ci arroghiamo di sapere tutto delle birre, e di avere gusti raffinati e insuperabili: di recente abbiamo quasi litigato con una ragazza che preferiva la Tennent’s alle altre birre. Le abbiamo spiegato che gli stessi scozzesi non si spiegano come il loro prodotto, trascurato e disprezzato in patria, piaccia prevalentemente agli Italiani…
Noi, invece, preferiamo la Corona, anche se i soliti ‘bastian contrari’ si ostinano a dire che questa birra è preferita dalle ‘femmine’ e non sa di niente. E dicono ‘femmine’ con quel tono dispregiativo e di sufficienza che si avvicina molto al sorrisino di compatimento che ci fa il corriere.
Che, proprio oggi, mi ha recapitato un pesante involucro con ventiquattro bottiglie di Corona. Pesavano e ho avuto l’intima soddisfazione di tardare ad aprire il cancello, per farlo stancare un po’…Questa scatola di birra era in ‘Offerta irripetibile’: l’ho pagata pochissimo, un vero affare. Solo che, era specificato nella descrizione dell’offerta, la data di scadenza del prodotto è esattamente fra quattro giorni.
Ora, considerato il numero delle bottiglie, ne discende che debbo berne sei al giorno, per non superare il limite imposto dai produttori. Credo che, anche se passa qualche giorno, non succeda nulla, no? Ma è una questione di principio, è una gara con me stesso, devo riuscire a consumare le ventiquattro birre nel tempo stabilito.
(Voi non potete vedere; ma in questo momento, affianco al computer, ho due birre Corona e sono circondato da tazzine già pronte per ricevere il caffè agli innumerevoli gusti che, fatti i calcoli, mi accompagnerà per i prossimi tredici mesi, al ritmo di tré caffè al giorno…)
Tutto, rigorosamente, in ‘offerta speciale’.
Suonano alla porta. E’ il corriere. E chi volete che sia, in questo periodo di arresti domiciliari per tutti?
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