NOVITA’ EDITORIALI / E’ USCITA “Perse tra le carte” LA NUOVA RACCOLTA POETICA DI VITO ANTONIO CONTE
di Raffaele Polo______
Poi da lontano
Da molto lontano
Leggendo e ripercorrendo i versi di Vito Antonio Conte (nella foto), ritroviamo un vecchio amico che ci racconta la sua vita. E ritroviamo gli entusiasmi giovanili e le macerazioni dell’adulto.
Si affacciano, prepotenti, le disillusioni della maturità e non abbiamo ancora intravisto la saggia rassegnazione che porta quella ‘vecchiezza’ tanto decantata dagli antichi greci.
Con Vito Antonio, anzi, si riscopre l’indomita forza di Prometeo, quel non volersi rassegnare al destino e, in fin dei conti, il desiderio di rimanere ben attaccati al terreno, anche se le negatività son tante.
Nella sua ultima raccolta, ‘Perse tra le carte’, edita da Luca Pensa (pag. 88, euro 15) c’è tutto il Conte che abbiamo imparato ad apprezzare e che sciorina, senza parere, i suoi colori, le sue atmosfere, incantandoci e trasportandoci in un mondo tutto suo, sospeso a mezz’aria tra lo spleen e la nebbia, senza dimenticare un accenno a quella prorompente salentinità che, nonostante tutto, lo avvicina ai logoi più studiati di Messapi e Greci.
Poi, quasi a sigillare i suoi componimenti, non mancano le invettive; che ti sorprendono perché arrivano quando non te l’aspetti, a troncare una discesa nella malinconia o a sottolineare uno stato d’animo che non può essere altrimenti descritto. Più che arguti e ben studiati espedienti poetici, sono il sigillo d’Autore di una versificazione che scorre via liscia e prorompente, dotata di una musicalità che lo stesso Autore dimostra di prediligere e saper gestire in maniera ottimale.
‘Datemi un punto d’appoggio’ sembra volerci dire Vito Antonio ‘E solleverò il mondo!’. E lo dice sorridendo, perché sa benissimo che, in realtà, è lui ‘il punto d’appoggio’, con i suoi versi, con le sue insistite esplorazioni poetiche, fatte con il ciglio inarcato e la faccia disgustata, come chi è costretto a ripetere la stessa solfa ad un pubblico che non sa, non vuole capire.
Anelano la libertà, i versi di Vito Antonio: ma vogliono soprattutto essere compresi e assimilati, vogliono trascinarci e coinvolgerci con la loro musicalità, con il loro spesso nascosto messaggio.
Dal canto nostro, stiamo al gioco.
Gioco? ‘Ma qui si fa sul serio, altroché!’, ci pare di sentire la risposta di Vito, che arriva rapida e graffiante. Come le sue composizioni, come il suo ‘credo’ poetico fatto di ammonizioni e ripulse ma soprattutto di incantevoli ricami.