IL CASO / ATTENTI ALLA FIRMA DIGITALE NEI CONTRATTI COMMERCIALI, ECCO QUELLO CHE E’ SUCCESSO A ME
di Fabio Coppola______
Capita di visitare un mobilificio della grande distribuzione alle porte di Lecce, attratti dalla diffusione capillare di materiale pubblicitario cartaceo.
Il personale si presenta gentile, paziente, competente.
Selezionato il prodotto desiderato, si propone al cliente senza che venga richiesto il pagamento dopo quattro mesi dall’acquisto, senza interessi.
Venditore e cliente cambiano postazione e si accomodano ad una scrivania priva di divisorio in plexiglass, pertanto il cliente non osa avvicinarsi al pc per mantenere la distanza di sicurezza per evitare il contagio da Covid-19. Al cliente si chiede l’autorizzazione per utilizzare una firma digitale temporanea. Il cliente riceve sul proprio smartphone il codice della firma, lo fa leggere al venditore che inizia a firmare il contratto al pc.
Tornato a casa il cliente legge la copia del contratto inviata alla sua casella di posta elettronica. A suo nome è stato sottoscritto: una richiesta di finanziamento con interessi; un questionario informativo di una polizza assicurativa sulla casa; la polizza stessa, con consenso al trattamento dei dati personali, anche per comunicazione o cessione dei dati a terzi a fini di informazione commerciale.
Sicuramente il cliente ha il diritto di recesso dal contratto. Rimane la delusione per la fiducia tradita, oltre al disagio e al tempo perso.
In genere un cane non morde mentre gli si offre il cibo. Invece qualche venditore riesce ad azzannare il cliente anche mentre questo “gli porta il pane a casa”.
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