L’AMMINISTRAZIONE DI TRICASE REVOCA LA CITTADINANZA ONORARIA CONFERITA NEL 1924 A MUSSOLINI

| 5 Marzo 2021 | 0 Comments

di Valerio Melcore_______

Il Comune di Tricase potrebbe essere preso ad esempio in merito al coraggio e al modo di fare di tanti  italiani, sempre pronti a correre dietro al vincitore  e quindi a chi  ci può rendere la vita più facile e garantirci la pagnotta senza doverci sforzare più di tanto.

Nel 1924 il Comune di Tricase conferisce la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, capo del fascismo e da pochi mesi alla guida di un Governo che vede presente tutti i partiti italiani, con la sola esclusione dei socialisti e comunisti.

Oggi a quasi un secolo di distanza, l’amministrazione tricasina sente la necessità impellente di togliere la cittadinanza al Duce per le motivazioni che poi leggeremo.
Il sindaco di Tricase però ha espresso il suo voto contrario e ha motivato la sua decisione sostenendo che: “… va rispettata una pagina di storia – aggiungendo poi – frutto peraltro, come ribadito, della coercizione dell’epoca”.

Caro sindaco la storiella della coercizione  ci è stata raccontata per decenni, sino a quando non abbiamo visto le folle plaudenti, anche nel Salento, e scoperto che il Fascismo per molti anni ebbe il consenso del popolo, infine le date raccontano un’altra storia.
Guardiamole queste date.

Nel 1922, a seguito delle violenze consumate in tutta la nazione, dalle sommosse, all’occupazione e distruzione di fabbriche, dai raccolti dati alle fiamme dalle bande organizzate da socialisti e comunisti, il cosiddetto Biennio Rosso (1919-1921), tutti i partiti anticomunisti decisero di unirsi e partecipare alle elezione con un’unica lista. Tanti partiti e tante culture differenti, come: nazionalisti, popolari, sindacalisti, anarchici, personaggi che avevano militato a destra e a sinistra,  lo stesso Mussolini era stato direttore dell’Avanti, organo del Partito Socialista, si misero insieme per bloccare le forze che avevano messo a ferro e fuoco la nazione. La lista conseguì il 60% dei consensi.

Il governo era ancora fragile, ma “l’eroica” Amministrazione di Tricase, pensò bene di bruciare la concorrenza, per cui  conferì la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini capo del governo. Altri comuni italiani lo faranno, ma molti anni dopo.

L’onorificenza al Duce risale al 22 maggio del 1924, pensate qualche giorno dopo, ossia il 10 giugno avvenne l’omicidio di Matteotti  ad opera di tre attivisti fascisti. Il governo entrò in crisi lo stesso Mussolini, non sapeva che pesci prendere, nonostante i tre responsabili fossero stati arrestati, processati e condannati, il destino politico del Governo e dello stesso Mussolini sembrarono segnati.
Andrea Scaragnini, sull’Intellettuale Dissidente scrive:“La storia da sempre considera Mussolini mandante materiale dell’assassinio di Giacomo Matteotti; in realtà la morte del deputato fu ordita dalla destra del fascismo contro il suo stesso capo, così da castrare sul nascere ogni tentativo di riavvicinamento col socialismo”.
Per cui raccontare che Tricase decise di conferire un’onorificenza a Mussolini, per paura,  quando questi non aveva ancora consolidato il suo potere, ma anzi stava per chiudere la sua carriera politica, è una debole e postuma giustificazione che il sindaco tenta di fare per legittimare l’operato e le scelte che 96 anni fa i suoi concittadini compirono.
I sottoscrittori della mozione hanno giustificato la loro richiesta sostenendo che vi era incompatibilità per il Comune in quanto la stessa onorificenza era stata data a  Mussolini alla signora Segre, scordando un piccolo particolare ossia che le due onorificenza erano state date a circa un secolo di distanza l’una dall’altra.
Che tale spiegazione sia semplicemente una  bassa mistificazione politica è evidente.
In Italia la sinistra, il fu Partito Comunista e la costellazione dei gruppi extraparlamentari, ci hanno abituato in passato a dare voce ai tromboni dell’antifascismo quando si era in presenza di campagne elettorali, o quando si volevano giustificare le violenze che compivano nei confronti degli avversari, per intimorirli e nello stesso tempo criminalizzarli.
Oggi è la stessa cosa l’antifascismo viene riportato in vita periodicamente in campagna elettorale, ad onor del vero funziona sempre meno, ma al momento il PD non ha grandi idee da mettere in campo, anzi a dire il vero ne ha poche e ben confuse, e queste non trovano il consenso del popolo italiano.
Come dicevano purtroppo per la sinistra, anche se può disporre di tanti programmi in Rai e può godere dell’appoggio dei più importanti giornali, per non parlare delle centinaia di siti web che hanno il compito di vomitare odio su tutti quelli che non si piegano alla cultura della sinistra, non riescono più a spaventare gli italiani con il pericolo del Fascismo, ben altre paure e preoccupazioni hanno i cittadini.
Ma torniamo alla presunta incompatibilità di Tricase.
I Comuni da sempre intitolano strade e piazze a personaggi politici, dalle più disparate ideologie, de Gasperi e Togliatti si sono fatta la guerra per decenni, e ad entrambi sono intestate delle vie.
Se poi l’incompatibilità è dovuta al fatto che durante la Seconda Guerra Mondiale, Mussolini si alleò con Hitler nel 1940, credendo nella guerra lampo che avrebbe portato enormi vantaggi all’Italia, e dato ch perseguitava gli ebrei, facciamo presente che il capo di Togliatti, ossia il capo del Partito Comunista Italiano, era Stalin.
E anche se nessun storico sulla Rai ama ricordarlo, prima di Mussolini, precisamente un anno prima ad allearsi con Hitler fu Stalin.
E anche se nessuno ama ricordarlo, l’alleanza tra la Germania Nazional-Socialista di Hitler e la Russia Socialista di Stalin ebeb conseguenza che Germania e Russia attaccarono una pacifica nazione e se la spartirono, la Polonia.
Ora non si capisce perché non vengono cancellate le vie o le piazze o le scuole, intitolate a Togliatti braccio destro di Stalin, appartenente ad un’ideologia che solo in periodo di pace ha prodotto 100 milioni di vittime innocenti.
Un personaggio capo di un partito e di un sindacato, che ha dato il suo avvallo a quei comunisti dopo il 1945, quindi a guerra finita, massacrarono 30.000 italiani e 300 mila riuscirono a mettersi in salvo abbandonando precipitosamente le loro case e ai loro beni.
Sia ben chiaro ho posto l’accento sui comunisti perché sono loro che più di tutto ne hanno avuto un ritorno politico investendo sull’odio e inventando continuamente nuovi mostri e nuovi fascisti. Una volta era Andreotti o Cossiga, una volta era Craxi, poi Berlusconi, e più di recente, prima Grillo e poi Salvini.
Potremmo parlare dei democraticissimi Stati Uniti a cui l’Italia Repubblicana e sempre stata sottomessa, che per quanto riguarda il razzismo a ben poco da invidiare a Hitler, basti pensare che ancora nel 1965 esistevano le leggi di discriminazione razziale.
Quella di Tricase non ha nulla a che fare con la storia è semplicemente un’operazione politica, che il PD che in questo momento e allo sbando, cercando come in passato di utilizzare la storia per fini di bottega, di pagnotta.
Non è un caso se il più grande storico del Fascismo, il socialista Renzo De Felice sosteneva che in Italia ancora non si può scrivere la storia perché la politica la utilizza a suo piacimento.
A quei consiglieri che hanno promosso l’operazione, che non conosco  ma la cui collocazione immagino quale sia, consiglio di leggere gli scritti di Pierpaolo Pasolini su ” Il fascismo degli antifascisti” e cosa pensava di coloro che fanno gli  antifascisti in assenza di fascismo.
Qualcuno parlando del passato ha scritto:”Del resto, l’arte della propaganda, quella sapientemente distorta e volutamente schierata come arma di distrazione di massa, protesi di una politica fatta di menzogne dall’inizio alla fine del proprio abbecedario, ha un lunghissimo corso di esperienze che insegnano e che possono istruire qualunque nuovo cattivo maestro”.
Ecco appunto di distrazione di massa si tratta, la sinistra è allo sbando e allora in tutt’Italia, compreso il piccolo paesino di Tricase si torna a parlare di avvenimenti accaduti un secolo fa, per evitare di parlare del presente.
Ora dopo aver tolto la cittadinanza a Mussolini, coerenza vorrebbero che tutte le opere realizzate durante i l Fascismo fossero rase al suolo. Sarebbe divertente vedere le nostre città a partire da Lecce quale fisionomia avrebbero, e magari accorgersi  che si fa fatica a riconoscerle.
Ma per finire vi preannuncio che con l’avvicinarsi della prossima campagna elettorale che dovrebbe tenersi in autunno, il condizionale è d’obbligo, noi siamo in una “democrazia controllata”, vedrete che il pericolo del fascismo sarà servito nelle più disparate salse.
Otranto in questi giorni è uno dei tanti esempi, la città e piena di manifesti che invitano a raccogliere firme per mettere fuorilegge il fascismo. Nessuno gli ha detto che in Italia esistono leggi che vietano persino di poterne parlare bene? Non sanno che in Italia bisogna essere antifascisti per legislazione prima che per convinzione?
O forse e qualcos’altro che vogliono, cioè tappare la bocca a chi non si inchina al verbo della sinistra, al politicamente corretto, è questo il loro concetto di libertà, giacche si facciano dare anche un patentino in modo che possano decidere chi è fascista e chi non lo, e quindi chi può parlare e chi no?

Category: Costume e società, Cultura, Politica

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