di Paola Scialpi______
Ad un anno dalla prima tragica trasmissione del covid 19 assistiamo purtroppo al triste minuetto delle aperture e successive chiusure di esercizi come ad esempio ristoranti e bar.
Assistiamo anche alla triste tavolozza delle regioni che si colorano di giallo poi di arancione poi di rosso. Ora emerge un altro colore: l’arancione rafforzato. Sono sicuramente decisioni necessarie dato anche il susseguirsi delle varie varianti sempre più contagiose.
In questo terribile scenario si muovono le famiglie italiane con problemi immensi ed uno stato di povertà sempre più allarmante.
Gli indennizzi non arrivano, tutto si muove come un vero Minuetto a piccoli ed incerti passi mentre il virus non rallenta la sua inesorabile corsa.
Ecco però che arriva Sanremo che se fossero due parole ci potrebbe essere un miracolo, ma la parola ahimè è unica.
Sento dire da chi condurrà il settantunesimo festival canoro che porterà un po’ di leggerezza. Certo la musica aiuta e sicuramente un po’ di respiro per chi opererà dietro le quinte ….almeno lo spero. Ma si parla anche dei compensi che prenderanno i conduttori.
Personalmente non ho nulla contro i personaggi indicati a condurre, anch’io negli anni qualche volta ho seguito il festival. Ma noi in Italia non siamo in un periodo qualsiasi. Siamo in Pandemia . Operatori dello spettacolo fermi da mesi senza lavoro e ovviamente senza euro…
Allora mi chiedo: si penserà anche a loro? I compensi sicuramente non piccoli non potrebbero essere distribuiti in maniera più UMANA?
Spero tanto che qualcosa in questo senso si faccia. Una piccola goccia in un mare di disastro? Ma come disse Madre Teresa di Calcutta quando le chiesero se lei aveva intenzione di cambiare il mondo ” io sono solo una goccia ma se ci sarete anche voi saremo molte più gocce”.
Spero che si muova in questa direzione anche il mondo calcistico.
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Ok, d’accordissimo per quanto riguarda i compensi.