NUOVA ORDINANZA EMILIANO-LO PALCO, IN PUGLIA SCUOLE TUTTE CHIUSE, E DIDATTICA A DISTANZA AL 100%
(Rdl)______Le notizie sulla nuova ‘stretta’ circolavano dalla mattinata, l’ordinanza ufficiale è stata pubblicata solo pochi minuti fa sul sito della Regione Puglia:
PUGLIA A DISTANZA!
Le scuole pugliesi chiuderanno da lunedì per 2 settimane. IO, PER MIO FIGLIO RIFIUTO LA DIDATTICA A DISTANZA, perché lui, come tutti, ha diritto ad un’istruzione e, a 7 anni, la didattica digitale non può considerarsi “istruzione”.
La scuola in presenza è un imprescindibile dimensione educativa fatta di relazioni e ambiente, di situazioni formative ed eventi sociali indispensabili per un corretto sviluppo dell’identità dell’individuo e delle sue abilità relazionali e personali.
A TALE DIDATTICA IN PRESENZA PER MIO FIGLIO IO NON RINUNCIO.
In zona gialla, con bar, ristoranti, musei, industrie, centri commerciali, hotel e negozi aperti, la scuola non può restare chiusa. L’irragionevolezza di una scelta del genere è sotto gli occhi di tutt.
Inoltre, un’eventuale congedo covid per i genitori che lavorano è previsto solo per le zone rosse. Con la didattica a distanza in zona gialla, chi resterà a casa con i bambini? Non da ultimo il bollettino Covid della provincia di Lecce attesta una contagiosità del virus di sole due persone su 1000 abitanti.
Possono questi numeri giustificare lo stop alla didattica in presenza?
Per le prossime due settimane io, per mio figlio, rifiuterò la didattica a distanza e pretenderò che le eventuali conseguenti assenze siano giustificate!
P.S. L’ordinanza appena emanata dà la possibilità a mio figlio di rientrare in presenza solo “grazie” ai suoi BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. A quest’ennesima forma di DISCRIMINAZIONE io non ci sto! La scuola è per tutti o non è per nessuno!
Il Presidente Emiliano, tra un pomodoro secco e l’altro, ha messo sott’olio i diritti ancora una volta.
Nell’ordinanza odierna, n. 56, scrive per quindici giorni ma sappiamo bene che il periodo potrebbe facilmente allungarsi.
Tutti in DDI salvo alunni con disabilità, con Bisogni Educativi Speciali ed alunni con “ragioni non diversamente affrontabili”.
Il presidente aveva promesso “un’ordinanza innovativa” e, come sempre, non ha deluso. Nasce, infatti, una nuova categoria sociale: gli alunni che dimostrino “ragioni non diversamente affrontabili” che impediscano la meravigliosa esperienza della DDI che, dati Istat alla mano, ha regalato meno competenze, meno conoscenza e più disturbi psicologici ad una larga fetta di popolazione.
Ci chiediamo quale sadica motivazione induca il Presidente ad emanare ordinanze di sabato lasciando nel caos famiglie e scuole (ma tanto c’è la mamma pugliese che prepara orecchiette e cime di rapa e prepara pomodori secchi fuori stagione).
Ci aspettiamo dai presidi e dalle presidi di Puglia un sussulto di dignità che, ahimè, è mancato totalmente ai sindacati confederali che hanno chiesto a gran voce questo scempio giuridico e sociale.
Le scuole, infatti, dovranno – in base all’ordinanza – assicurare “ogni adempimento”, ove “necessaria una implementazione tecnologica” ai fini della DDI “con l’urgenza del caso”.
Nessuna risorsa, nessun supporto ma una bacchettata sulle dita se non siete capaci di fare miracoli tra sabato e domenica. Eh spicciatevi, che il Presidente ha altro da fare!
Cosa? Per esempio organizzare in 15 giorni la copertura vaccinale della classe docente. Tutta? Richiami compresi? Chi può dirlo. Per ora sappiamo che entro fine mese la Regione avrà dosi a sufficienza per coprire il 70% del personale e che l’efficacia protettiva del vaccino è a 21 giorni. Due conti bastano per dire che nessuna certezza vi è sulla riapertura né il 5 marzo né in un’altra data.
Né dati numerici vengono forniti sulla dichiarata incidenza del virus su bambini e adolescenti, anche per aiutare i cittadini a comprendere l’effettivo rischio derivante dalla frequenza scolastica.
Quello che sappiamo per certo è che bambine e bambini della Puglia contano molto meno degli altri minori in Italia. Non hanno diritto alla scuola e, addirittura, per la scuola dell’infanzia si immagina che possa servire a qualcosa la DDI. Della loro istruzione e formazione in Puglia non importa nulla a nessuno. Una regione di serie B, insomma!
Nessuna misura compensativa, nessun aiuto alle famiglie che abbiano esaurito permessi e congedi. Se poi il provvedimento incida soprattutto sulle donne ad Emiliano e al suo governo poco interessa.
L’importante – come è stato pure dichiarato – è salvare la stagione estiva. Se volete essere presi sul serio in Puglia conviene vestirsi da ombrellone.
Ai seguenti link trovate la comunicazione da inviare al più presto a scuola: shorturl.at/cinzM
Comitato per il Diritto alla Salute ed all’Istruzione – Altamura
Comitato Genitori Speciali – Altamura
Emiliano dimostra ancora una volta che dell’istruzione e della scuola non gli importa minimamente. Lo ha fatto in maniera limpida con l’ultima ordinanza che ha disposto la chiusura di tutti i plessi scolastici regionali per ben due settimane.
Il resto d’Italia cerca con fatica di ritrovare una parvenza di normalità, mentre in Puglia – confermata tra le regioni gialle per la bassa incidenza di contagi – vengono chiuse le scuole. Piazze e strade prese d’assalto, ma per il mondo dell’istruzione non sembra esserci speranza.
Il presidente Emiliano, insieme a tutta la sua Giunta, sta dimostrando in questa maniera di infischiarsene non solo del diritto allo studio, ma anche dei numerosi problemi che con questa scriteriata decisione sta provocando a migliaia di famiglie pugliesi.
Con la nuova ordinanza, infatti, sono state chiuse persino le scuole dell’infanzia, gettando di fatto bambini e genitori nel caos più totale. Basti pensare a quelle famiglie – e sono davvero tante – costrette a mettere davanti ad uno schermo figli di 3-4 anni, mentre i genitori devono lavorare in smart working: in pratica per ogni casa sono necessarie quattro o cinque postazioni di telelavoro. Una vera babele.
I dati nelle scuole dimostrano, al contrario, che nelle aule il virus non ci circola, anzi si contiene grazie all’utilizzo continuativo di mascherine e altri dispositivi di protezione.
Non è possibile, allora, scaricare sui presidi, sui docenti e sulle famiglie le proprie incapacità a garantire un accesso sicuro e controllato nelle scuole, o la propria inadeguatezza (come ho sottolineato più volte) a predisporre un efficiente piano trasporti.
E a poco vale anche il richiamo alla necessità di vaccinare a tappeto i docenti dal momento che in molte scuole non state avviate nemmeno le fasi di adesione del personale docente: mi chiedo, allora, quale sia stato il criterio adottato dalla Giunta regionale nel disegnare la tabella di marcia sui vaccini nel mondo della scuola.
I pasticci di Emiliano diventano ogni giorno più grandi e, cosa più grave, stanno gettando la nostra regione nel caos più totale.
Emiliano, Lopalco e Leo continuano lo scaricabarile: ieri le famiglie, oggi ai danni delle scuole.
I dirigenti non scarichino su alunni e famiglie più deboli gli effetti di una politica confusa e miope.
I Cobas della Scuola si preparano alla mobilitazione e di diffidano i dirigenti che interpretano in modo restrittivo la dis-ordinanza della Regione Puglia.
Il governo di Michele Emiliano non conosce limiti alla decenza politica: è di ieri 20 febbraio 2021 (sempre nei week-end!!!!) l’ennesima ordinanza, la n. 56/2021 anzi, dis-ordinanza, che mira a gettare nel caos le scuole: scuole chiuse per tutti, assurdo se si pensa che siamo in zona gialla.
Alle inefficienze del servizio sanitario e del trasporto pubblico (sfociate nella Scuola on-demand) si è aggiunta un’ordinanza “innovativa”: scuole chiuse salvo che gli alunni con disabilità, con Bisogni Educativi Speciali ed alunni con “ragioni non diversamente affrontabili”. La patata bollente, cioè, passa alle scuole alle quali “È data facoltà … di ammettere in presenza gli alunni che, per ragioni, non diversamente affrontabili, non abbiano la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, purché, complessivamente, non venga superato il limite del 50% della popolazione scolastica per ogni singola classe o sezione d’infanzia”.
A questo punto, però, lo scaricabarile dovrebbe ritornare al mittente ed invece tocca registrare interpretazioni molto fantasiose da parte di alcuni dirigenti scolastici:
alcuni chiedono di documentare con prove provate le suddette “ragioni” cosa che evidentemente scoraggia le famiglie più in difficoltà;
altri interpretano quel 50% includendovi il personale docente (sic!);
altri ancora arrivano addirittura a prospettare una decurtazione del tempo scuola finanche per gli alunni con disabilità facendolo corrispondere a quello degli insegnanti di sostegno;
qualcuno arriva a sostenere “solo gli alunni con disabilità saranno ammessi in presenza” dato che la stessa ordinanza non consentirebbe ai compagni di classe di un alunno con disabilità di essere presenti a scuola. E cosa farebbero lorsignori se un/a bimba/o chiedesse di poter andare a scuola per non lasciare solo un compagno/a di classe???
Riteniamo queste ultime posizioni indegne per un paese civile oltre che gravemente lesive della dignità e dei diritti degli studenti più fragili. E’ bene chiarire che sono illegittime le richieste di provare con documenti di varia natura le “ragioni non diversamente affrontabili” e che alcune situazioni potrebbero riguardare aspetti riservati della vita familiare; Eventuali dinieghi da parte delle scuole a frequentare in presenza sarebbero passibili di denuncia all’atorità giudiziaria. Le scuole non possono possono nè devono entrare nel merito delle motivazioni addotte dalle famiglia, limitandosi a gestire eventualmente (con turnazioni) un numero di richieste che dovesse superare il 50% degli alunni di una classe. Di particolate gravità, inoltre risulterebbero arbitrarie decurtazioni del tempo scuola per alunni con Bisogni Educativi Speciali.
Diffidiamo tutti i dirigenti scolastici dal porre in essere tali condotte e sollecitiamo un tempestivo intervento da parte del Direttore dell USR Puglia al quale inviamo la presente nota.
La situazione caotica causata dalle dis-ordinanze di Emiliano e dei suoi assessori, non può essere occasione per scaricare sulle fasce più deboli le conseguenze di un’azione politica confusa e miope.
Invitiamo i genitori ed i docenti che avessero bisogno di supporto legale a recarsi presso le nostre sedi per tutelare i propri diritti.
22 gennaio 2021 Comitati di base della Scuola Bari
Dichiarazioni di questa mattina a Radio Capital dell’assessore alla Salute della Regione Puglia Pierluigi Lopalco:
“Io do indicazioni sanitarie, per me la didattica a distanza dovrebbe continuare fino all’inizio della primavera…
Prevenire è meglio che curare.
E’ vero che siamo in zona gialla, ma abbiamo segnali molto preoccupanti di diffusione della variante inglese. Questa variante si diffonde molto velocemente proprio tra giovani e bambini. Quello che noi vediamo tra i dati che raccogliamo giorno per giorno è che proprio tra i bambini c’è incremento di casi.
Sono centinaia ogni settimana gli operatori che si infettano, abbiamo centinaia di classi in isolamento o quarantena, per cui non è affatto come vogliono raccontarla, il virus nelle scuole circola.
Questo è un periodo molto delicato.
Sappiamo che imporre la didattica a distanza è un problema per molti genitori, ma qui ci deve aiutare il Governo. Speriamo che il governo ascolti le Regioni”.
Con decreto reso noto questa sera, il Tar Puglia, presidente Orazio Ciliberti, ha sospeso l’ultima l’ordinanza regionale del presidente Michele Emiliano sulla scuola.
Il pronunciamento in seguito al ricorso presentato dall’associazione Codacons e da un gruppo di genitori.
Ha validità immediata, e fissa al 17 di marzo la discussione collegiale sul merito della questione.
Quello che sta accadendo è incredibile. Dopo che il Tar di Bari ha accolto il decreto cautelare sospendendo l’ordinanza di Emiliano e riaprendo le scuole, il presidente della Regione Puglia ha rilanciato come fosse un gioco, dal suo profilo facebook, annunciando una nuova ordinanza. Una prova di muscoli, solo per ribadire a tutti che comanda lui. Comportamento inconcepibile.
Tutto questo getta nello sconforto le famiglie e i ragazzi che, a poche ore dal suono della campanella, ancora non hanno certezza di quello che dovranno fare e vivono ormai spaesati. Non solo per colpa del Covid ma anche di queste deprimenti scenette di cui sono involontari protagonisti.
Il presidente Emiliano ha dimostrato ancora una volta di decidere a metà, perché se da un lato i giudici ritengono il suo precedente provvedimento illogico perché adottato in zona gialla, lui fa sapere che rimuoverà il limite del 50% in presenza e reintrodurrà il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza, scaricando così ancora una volta la croce della decisione sulle famiglie e mettendo in difficoltà presidi e docenti.
In questo modo si calpesta ancora una volta il diritto allo studio, perché con gli strumenti tecnologici a disposizione la qualità della didattica a distanza diventa mediocre.
In tutta Italia già si registrano i danni gravi subìti dai bambini che hanno dovuto fare i conti con un mondo nuovo: a causa del lockdown sono aumentati i disturbi di ansia e panico. Ma Emiliano sembra non voler capire che servono certezze e non decisioni a singhiozzo.
La verità è che ancora una volta dimostra la sua inadeguatezza, visto che ancora non c’è nulla di certo sul programma vaccinale per il personale docente. In Puglia continua a regnare il caos ed i nostri bambini e ragazzi ne pagano il prezzo più grande.
Emiliano ponga fine a questo tira e molla.