ANCORA DEGRADO ALL’ IPOGEO SANTA LUCIA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Innocenzo Graziuso e Giovanni Seclì del Forum Ambiente e Salute ci mandano per conoscenza la seguente lettera inviata alle autorità competenti_______
Sig. SINDACO COMUNE DI LECCE
Pc.
Sig. PREFETTO LECCE
Sig. SOPRINTENDENTE ff.ff. SAPAB LECCE
Ritorniamo ancora una volta a segnalare la situazione di degrado, con aspetti che possono mettere a rischio l’incolumità pubblica, in cui versa l’ipogeo S. Lucia, dove insiste l’unica cripta medievale presente in città.
Dopo l’ultimo intervento (risalente a non meno di dodici anni fa) di parziale bonifica del sito – ubicato a poche centinaia di metri dal cuore del centro storico e adiacente all’area archeologica medievale-rinascimentale S: Maria del Tempio – lo stesso è rimasto abbandonato, con totale incuria, disinteresse, precarietà strutturale.
Una grata permette di vedere, all’interno dell’edificio prospiciente le strade laterali, diversi mattoni presumibilmente crollati, in un contesto fatiscente; da un ampio “squarcio” su un muro, corroso in più parti, di recinzione del fossato (adiacente una delle due vie assai frequentate che lo delimitano), emerge la discarica di rifiuti in cui versa l’ipogeo circostante la cripta. Lo stesso “squarcio” , posto al livello del marciapiede , può agevolmente essere attraversato da persone curiose, senza autocontrollo, da bambini, etc. che precipiterebbero nel profondo fossato immediatamente adiacente al muro.
Negli scorsi anni si sono alternate le voci sulla sorte dell’area, di proprietà privata, ma di rilevanza storico-culturale, quindi di interesse pubblico: realizzare nella stessa un albergo…!; riqualificarla dall’attuale degrado.
L’eco di tali proposte -la prima indecente- è tuttavia il silenzio di iniziative private e pubbliche , finalizzate a rimuovere tale “vergogna” e a ridare alla città quanto resta dell’unica testimonianza della storia religiosa alto – medioevale. Ancor più stride tale disinteresse, alla luce del progetto di alcuni interventi finalizzati a valorizzare altri beni architettonici della città, tra cui la chiesetta Balsamo e lo Scipione Ammirato.
La proprietà privata dell’area non esime dalla responsabilità morale, culturale, anche istituzionale di un intervento diretto e-o indiretto, ormai atteso da anni di recupero di tale importante tassello culturale.
Intanto urge quanto meno che sia riparato il “buco nel muro” -stigma del disinteresse e degrado- e verificare la incerta stabilità dello stesso , per prevenire ogni eventuale rischio per l’incolumità pubblica, la cui responsabilità non può essere ignorata.
Distinti saluti
Innocenzo Graziuso
Giovanni Seclì
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