QUELLA “Maledetta primavera” DI 40 ANNI FA
(g.p.)______
“Quando attaccai il ritornello, sul palco del Teatro Ariston, avvertii il brivido, l’emozione del pubblico: in quel momento capii che era fatta” […]
Le canzoni sono espressione della cultura popolare, sono di tutti, ognuna per sé sono poi spesso la colonna sonora della nostra esistenza.
Però qualcuna, per qualche imponderabile ragione e per sempre incomprensibili meccanismi che fa comunque scattare, addirittura sfonda: entra subito in quello che abbiamo imparato a chiamare l’immaginario collettivo e là rimane per sempre.
E’ il caso di “Maledetta primavera, di Paolo Amerigo Cassella e Totò Savio, cantata da Loretta Goggi al Festival di Sanremo il 7 febbraio 1981 (nella foto).
Già, sono passati quaranta anni esatti.
Oggi la cantante, 71 anni, di Roma, all’epoca attrice, e conduttrice di varietà televisivi, lo ricorda in un’intervista, e spiega: “Mi avevano sconsigliato di cantare: lo stereotipo voleva le showgirl adatte alle marcette. Nessuno pensava che avrei potuto avere l’estensione e la potenza di Mina o Barbra Streisand. E invece, con un’incoscienza pazzesca, andai avanti. E poi è andata come sappiamo […]
Mi fa piacere che la canzone abbia ancora una vita: penso a Syria che l’ha intonata a cappella qualche giorno fa, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano… Il video ha fatto il giro del web, a conferma dell’amore della gente per quel pezzo […]
Mi piacerebbe anche riaprissero anche teatri e cinema, con il distanziamento e tutte le regole anti-Covid“. ______
LA RICERCA nel nostro articolo del 1 febbraio scorso