ULTIM’ORA / IL GOVERNO PASSA IL PRIMO OSTACOLO
(g.p.)______Maratona parlamentare a Monte Citorio, si inizia a mezzogiorno con il discorso del presidente del Consiglio (nella foto) e si va avanti a oltranza, con il dibattito, la replica di Giuseppe Conte e, infine, le dichiarazione di voto.
Toni accesi e clima teso.
Il premier ribadisce l’appello a nuovi “responsabili” in appoggio alla sua maggioranza, contro “il grave gesto di irresponsabilità” da parte di Italia Viva che la scorsa settimana, come è noto, aveva aperto la crisi: “Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”.
Promette poi a sorpresa una riforma delle legge elettorale in senso proporzionale, una chiara apertura nel futuro prossimo ai nuovi alleati anche così corteggiati, e probabilmente anche a sé stesso, se, come si sussurra da tempo, nel futuro prossimo darà vita a un proprio partito.
Italia Viva annuncia voto di astensione.
L’ opposizione incalza il presidente del Consiglio con una lunga esposizione a più voci di omissioni, errori, incapacità, contraddizioni vecchie e nuove , fra cui, pesante, i rapporti privilegiati con il regime cinese: ne chiede le dimissioni, e richiede elezioni anticipate.
Apodittico il breve intervento finale, è proprio l’ultimo, fra quelli che han chiesto di parlare a titolo personale, dell’on. Vittorio Sgarbi, che chiude gridando: “Presidente Conte, si dimetta e vada in Cina!”
Il momento della verità arriva intorno alle 19.45.
Ora le parole non valgono più, contano i numeri.
Si tratta di vedere se il governo ha la maggioranza, assoluta, fissata a 316, e 161, o almeno quella relativa, calcolata sul numero dei votanti: nelle previsione degli esperti, sia pur con margini ridotti, impresa più agevole alla Camera, più complicata al Senato.
Si vota sulla risoluzione presentata dai partiti di maggioranza, ovviamente di fiducia al governo, a favore, o contro, questa risoluzione; e si vota per appello nominale, quindi con chiamata singola, a scrutinio palese.
Le operazioni vanno avanti per oltre un’ora.
Alla fine, il risultato è questo:
Presenti 607
Votanti 580
Astenuti 27
Maggioranza richiesta 291
Sì: 321
No: 259
Dunque il governo ottiene la fiducia e passa sopra il primo ostacolo.
Si replica domani, martedì 19, alle 9.30, al Senato, dove il cammino per il governo si annuncia ancora più difficile: per una valutazione complessiva ed un risultato esaustivo sul voto di fiducia quindi bisognerà aspettare ancora.