LA SITUAZIONE DEI PROCESSI IN CORSO. LA FONDAMENTALE NOVITA’ IN SEPARATA SEDE GIUDIZIARIA DI OGGI. LA DOCUMENTAZIONE SULL’INSORGENZA DEI TUMORI ANCHE NEI FETI. IL MOSTRO CONTINUA AD AVVELENARE E AD UCCIDERE, IL GOVERNO A TACERE: “Lei, Presidente, non mostra rispetto né verso i vivi né verso i morti”
(Rdl)______Presso il Tribunale di Taranto, il processo ‘ambiente svenduto’ sui danni provocati al territorio, va avanti da cinque anni, dopo precedenti indagini durate dieci, a carico di tre società e quarantaquattro persone del gruppo Riva, l’accusa principale è di “associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale e l’avvelenamento di acque o sostanze alimentari, cagionando eventi di malattia e morte nella popolazione residente”: domani lunedì 18 gennaio riprende con una nuova udienza, ma chissà quando l’iter giudiziario sarà compiuto, se mai avrà fine.
Presso la Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo, va avanti da anni il dibattimento sui ricorsi presentati da cittadini ed associazioni: in questa sede abbiamo una condanna, quella del 24 gennaio 2019, divenuta definitiva in data 24 giugno 2019, con cui la Corte ha condannatolo Stato italiano per non aver protetto la salute della popolazione tarantina; ma da mesi la battaglia legale fra i promotori dei ricorsi, e lo Stato italiano, si è spostata sull’applicazione pratica di questa sentenza.
Oggi c’è un’importantissima novità, sul fronte giudiziario.
L’ha annunciata e ne ha spiegato l’importanza l’associazione Giustizia per Taranto, con una nota che qui di seguito riproduciamo integralmente:
I Pubblici Ministeri, concluse le indagini sulla scomparsa di Lorenzo Zaratta, ritenendo vi sia una precisa correlazione con l’inquinamento, hanno dato un nome a chi ritengono responsabile della sua malattia e della sua morte: l’ILVA di Taranto!
La notizia è stata commentata dall’associazione Genitori Tarantini con un aggiornamento e un nuovo invio della lettera al presidente del Consiglio, eccola:
Trentunesimo invio
Lorenzo aveva 5 anni. La Procura di Taranto accusa di omicidio colposo nove dirigenti dell’Ilva nel periodo della gestione Riva.
Fornire una risposta seria e responsabile verso i quesiti indicati nella lettera sottoscritta da migliaia di cittadini e ben 72 Associazioni, costituisce un atto di grande rispetto verso i genitori che hanno sofferto, coloro che stanno combattendo questa battaglia contro il male del secolo e verso i genitori che auspicano un futuro diverso per i loro figli a Taranto.
Abbiamo incontrato tanti uomini ma pochissimi eroi.
Poteva fare e non ha fatto.
Perché il coraggio non è di tutti.
IL CONVEGNO DI QUESTA MATTINA ALL’ ASL DI LECCE CAMBIA LE PROSPETTIVE DELLA RICERCA SULL’ INSORGENZA DEI TUMORI: PIU’ CHE GLI STILI DI VITA SUCCESSIVI, CONTANO LE ESPOSIZIONI AMBIENTALI NEI NOVE MESI NEL GREMBO MATERNO, E DURANTE I PRIMI TRE ANNI DI VITA. PROBLEMATICI NEL SALENTO, ESPOSTO AI VELENI DI ILVA, CERANO, DISCARICHE, DISCARICHE ABISIVE E PESTICIDI
di Massimo D’ Onofrio * (addetto – stampa Asl Lecce)______Gli stili di vita non fanno la differenza: sono le esposizioni ambientali in utero e nel corso della vita che programmano o riprogrammano l’epigenoma che regola l’espressione degli oncogeni e dei geni oncosoppressori, ossia i geni che stimolano la proliferazione delle cellule e quelli che ne inibiscono […]
Eravamo profetici quando ci opponemmo a Cerano sul finire degli anni ’80 fino al referendum consultivo provinciale del 1987. Avevamo l’appoggio dell’Arcivescovo di Lecce mons. Mincuzzi. Poi il presule fu avvicendato e il suo successore cambiò radicalmente posizione. Il settimanale della curia ebbe un sostanzioso contratto pubblicitario dall’Enel, che sponsorizzò anche la squadra di basket.
Dei rischi prodotti dai fumi di Cerano scrissi più volte su Voce del Sud, una volta pubblicai un paginone intero che Leonardo Alvino corredò con un suo studio universitario sulla direzione dei venti nel Salento.
Purtroppo ho perso la mia collezione di articoli della Voce del Sud