NOVITÀ EDITORIALI/ ESCE “Il cielo degli azzurri destini”, LA NUOVA SILLOGE POETICA DI MARCELLO BUTTAZZO
di Chiara Evangelista______
“Il cielo degli azzurri destini” (pp. 114, euro 7,66) di Marcello Buttazzo (nella foto) fa da apripista alle future pubblicazioni che verranno nel 2021 a cura della casa editrice leccese “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno.
Dopo “Nei tuoi arcobaleni… e altre poesie”, pubblicato nel 2019 sempre dal Bardo, l’autore ritorna adesso con una nuova silloge che invita a stupirsi per le vertigini della vita.
La poesia di Marcello Buttazzo è “uno squarcio d’azzurro/ sulle cose, una trafittura diffusa/ sul senso di ciò che sarà”.
L’autore interroga e pungola il sentimento senza inghirlandare la superficie del verbo. La parola leggiadra, ma non leggera, scivola sulla pagina ed educa alla gentilezza.
Sono d’avorio
i denti della luna
e il morso del tempo
non lascia più vittime sul terreno.
<< “Il cielo degli azzurri destini”>> racconta l’autore << è come un silenzioso, pacato mestiere di vivere, alfine di ricercare ciò che dà significato alla vita. Un modo altro, fortemente simbolico di scavare nella terra di zolle marroni per scovare preziosi giacimenti d’essenza e quelle radici imperiture, che allignano nel profondo.
Alcune poesie sono state redatte per mia madre Antonietta, 86enne, guida di valore nel mio quotidiano cammino. Ci sono anche versi scritti per papà Pietro, scomparso nel marzo 1987. E poi campeggia l’eterna musa, in parte realistica, in parte immaginifica: quell’idea di donna soave, gentile, che sa percuotere il tamburo, sa guidare le danze, sa aprire scenari>>.
[…]
Tu sei il sale
sul corpo
bruciato di rame
Dalla nota critica di Vito Antonio Conte: <<La figura femminile è declinata in mille forme e colori, ma, forse, più opportuno è dire che l’amore è declinato in tutte le sue espressioni; così diventa assenza e dolore, solitudine e ricordo, fuoco e passione, ombra e luce, illusione e speranza…>>
Svestire
il dolore
dalle sue cupe brume
e far fiorire
di già primavera
nei giardini degli uomini comuni.
Una poetica di piuma, baciata dai raggi lunari. Un chiaroscurale dai tratti ottocenteschi che richiama la pennellata impressionista di William Turner. “C’è/l’anima di giglio”, una dolcezza variegata al candore della disillusione: “C’è un carminio vivo/ nei giorni dolceamari… è cosa mia.”
Buttazzo è la concretizzazione della verità di Alfonso Gatto: “Quando si nasce poeti, l’amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni”.
La poetica di Marcello è un sole svegliato presto: sveste il buio e veglia la penombra.
C’è il sole
stasera
per strada.
C’è il sole
nei piani obliqui
dell’anima.
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