ULTIM’ORA / IL POSTINO BUSSA SEMPRE DUE VOLTE. DOPO L’AVVERTIMENTO DELL’ ESTATE SCORSA, MATTEO RENZI QUESTA SERA HA RECAPITATO A GIUSEPPE CONTE L’AVVISO DI SFRATTO DA PALAZZO CHIGI CON UN PESANTISSIMO ATTACCO PERSONALE: ORA E’ CRISI DI GOVERNO
(g.p.)______“La democrazia non è un reality show, dove si fanno le veline”. E il passaggio più forte della conferenza stampa di Matteo Renzi, prevista inizialmente per questa mattina, poi slittata al pomeriggio e iniziata infine alle 18.15; e ancora: “La politica non è far finta che tutto va bene, non è prendere like sui social”. E, come se non fosse stato già abbastanza chiaro chi inquadrasse nel mirino, un lamento per la ferita aperta alla democrazia, da chi governa con i decreti, con le conferenze a reti unificate, con i video sui social.
Non consentiremo a nessuno di prendere i pieni poteri, decidendo senza confronto con le forze politiche, con il parlamento e ottenendo la delega ai servizi segreti, ha spiegato poi nel dettaglio.
Chiarissimo.
Non fa marcia indietro, Matteo Renzi, e recapita pubblicamente al destinatario la lettera di dimissioni già sottoscritta dai due ministri Teresa Bellanova e Elena Bonetti, e dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, l’intera componente ministeriale, insomma, di Italia Viva.
Dice di non aver avuto risposte, sui problemi da risolvere, lamenta una pessima gestione della pandemia, pone le questioni del lavoro, dei ristori a chi non può lavorare, dei fondi europei del Mes, delle risorse da destinare alla sanità.
Lascia aperti tutti gli scenari per i prossimi giorni, anche con la stessa maggioranza: ma dopo i modi da lui usati in conferenza stampa, pare da escludersi un Conte ter.
Intanto ora la crisi è formalmente aperta.
Ora tocca al presidente del Consiglio Giuseppe Conte prenderne atto. Questo pomeriggio egli si è recato al Quirinale, per riferire al presidente della Repubblica ufficialmente sul ‘recovery fund’ approvato nella notte, anche se poi inevitabilmente il discorso è scivolato sulla più stretta attualità politica.
Uscendo al termine del colloquio, si era detto speranzoso che la crisi potesse ancora essere evitata, proponendo ai suoi attuali alleati un patto per arrivare fino alla fine della legislatura
Questa sera gli è arrivato per tutta risposta un attacco diretto, e pesante, nella sostanza delle cose, ma anche nel metodo, nella forma, che poi in politica sono anch’esse sostanza.
Renzi ha materializzato insomma l’avvertimento dello scorso mese di giugno, di rimandarlo a fare il professore universitario.