NOVITA’ EDITORIALI / ESCE “Ottanta infinito”, DI LEONARD GUACI, FICTION LETTERARIA CHE INDAGA DAL VERO I MISTERI ITALIANI RIMASTI ANCORA IRRISOLTI
di Raffaele Polo______
E’ una lettura avvincente, soprattutto perché riesce a mescolare sapientemente la cronaca degli avvenimenti passati con una spy story di pressante tensione.
L’autore di questo ‘Ottanta infinito’ ( Edizioni Besa-Muci, 130 pagine, 20 euro) è Leonard Guaci (nella foto), nato a Valona nel 1967. Ha iniziato la sua attività letteraria con numerosi scritti sui giornali albanesi e nel 1990 si è trasferito a Roma, collaborando con i periodici “Lo Stato” , “Il Borghese” e con il TG1.
Nel suo romanzo incontriamo la tormentata storia di Roberto Calvi e del Banco Ambrosiano, l’attentato al Papa, il caso Orlandi, l’avvento dell’Aids e le controverse teorie sul virus: Leonard Guaci, insomma, riporta l’attenzione sui grandi rebus dell’Italia degli anni ’80.
Lo fa attraverso la storia di Roland, giovane erudito e arrogante, goffo e caustico, che da Valona raggiunge la famiglia a Roma, dove sogna di incontrare Berlusconi e di discutere con lui dei problemi del mondo contemporaneo. Tutto prosegue liscio finché la sua valigia non viene scambiata all’aeroporto di Fiumicino e dopo qualche giorno la sorella viene rapita. Al telefono qualcuno chiede a Roland di consegnare un nastro, ma nella valigia scambiata non c’è. Inizia così un itinerario alla ricerca della sorella che lo porterà a ripercorrere quasi involontariamente le tappe più drammatiche della storia italiana di quegli anni tormentosi.
La trama di questo scritto è compatta, lineare, scorrevole, il contenuto una buona sorpresa, senza fronzoli e senza inutili digressioni. Ben calibrato l’equilibrio tra emozioni e fatti oggettivi di vita e descrizioni di una quotidianità reale, con un retrogusto amaro, alla ricerca di un riscatto che spesso non è facile da trovare.
Un viaggio che l’autore percorre tra i fatti di cronaca, politici e sociali più eclatanti, di quelli che possono essere definiti gli anni più controversi dell’epoca moderna, non assumendo mai una posizione di parte, pur dando, in maniera sottile, un’idea sulle sue opinioni.