LE ‘Semplici emozioni’ POETICHE DI LUIGI TORSELLO
di Raffaele Polo______
Un ambizioso obiettivo si pone Luigi Torsello (nella foto) che, in questo ‘Semplici emozioni’ (Aletti, 68 pagine, 12 euro, disponibile anche in ebook), così definisce sé stesso e chi fa versi: «Il poeta scrive anche per lasciare testimonianza nel tempo e, a volte, lo fa soprattutto in modo inconsapevole, sia per riconoscere la propria orma e sia per rassicurare se stesso di essere vissuto veramente».
Dopo “Versi nel vento” e con il beneplacito del maestro Alessandro Quasimodo che ha firmato la prefazione del volume, Luigi Torsello ritorna in libreria con questa raccolta, che fa parte della collana “I Diamanti” e si fregia dell’introduzione del poeta e paroliere Francesco Gazzè, noto per i testi di successo delle canzoni del fratello Max Gazzè.
Gazzè poeta (uno che di parole e di emozioni se ne intende parecchio) a proposito di Torsello scrive: «Lui le emozioni le conosce eccome, le insegue da sempre come i bambini inseguono le farfalle, correndo incontro a perdifiato fino a quando quelle non spariscono dentro un fiore, dietro certe piante o da qualche parte in mezzo al cielo. E lo sa, Luigi Torsello, che nessuno l’ha ancora inventata la maniera buona per trattenerle a sé come un possesso; perché le emozioni sono di tutti e di tutti restano, incalcate negli occhi della gente o annidate in qualche posto profondissimo nei paraggi del cuore; da lì non le schiodi».
«Sia che si parli di irrazionali fobie, sia di silenzi complicati, di reale innamoramento, di sorrisi d’altri tempi, di campane interiori, di disperata rassegnazione, di vite imbronciate, sia che si parli di tenersi (semplicemente) per mano – continua Gazzè – questa silloge, oltremodo schietta, trasparente, essenziale e del tutto priva di certi artifizi estetici, […] sembra nutrirsi appieno del suo stesso titolo: semplici emozioni che piano piano, passo dopo passo, giorno per giorno, generazione dopo generazione, hanno come istoriato l’esistenza intera di un poeta con l’uomo dentro, di un autore intenso e prolifico che ha fatto dell’arte, in tutte le sue infinite forme, ragione di vita».
Torsello, infatti, originario di Lecce ma romano d’adozione, così riassume il senso della sua pubblicazione: «Per far arrivare le mie emozioni privilegio il modo di scrivere le mie poesie quasi con le regole e le intuizioni dei mezzi della comunicazione visiva, perché è risaputo che un’immagine arriva prima di una spiegazione o di una descrizione, è più immediata».