SEI TIFOSI DEL LECCE E SEI DEL BARI POSTI ALL’OBBLIGO DI DIMORA NEI RISPETTIVI COMUNI DI RESIDENZA, MISURA NON DETENTIVA, DAL GIP DEL TRIBUNALE DI FOGGIA, IL PM NE AVEVA CHIESTO L’ARRESTO. LA RICOSTRUZIONE DEGLI INQUIRENTI DEGLI SCONTRI CHE SI VERIFICARONO IN AUTOSTRADA NEI PRESSI DI CANDELA DEL 23 FEBBRAIO
(e.l.)______All’alba di questa mattina sono state eseguite dodici ordinanze di obbligo di dimora, non detentiva, nel comune di residenza a carico di dodici “ultras”, sia del Lecce, sei, sia del Bari, gli altri sei.
I provvedimenti, emessi dal gip Domenico Zeno del Tribunale di Foggia, competente per territorio, dopo le indagini dirette dal pm Marco Gambardella, riferiscono agli scontri fra tifosi che si verificarono il 23 febbraio scorso lungo il tratto autostradale A16 tra Cerignola e Candela, nel Foggiano.
Questa la ricostruzione degli inquirenti:
“Il giorno 23 febbraio scorso, alcuni tifosi del Lecce e del Bari, diretti rispettivamente a Roma e a Castellamare di Stabia per assistere alle partite delle rispettive squadre, per una casualità, si sono incrociati, sulla A.16, in agro di Cerignola. In quella occasione, lo scoppio accidentale di uno pneumatico di un autobus su cui viaggiava una parte della tifoseria biancorossa aveva costretto il mezzo a fermarsi nella corsia di emergenza, motivo per cui gli altri autobus componenti il convoglio si incolonnavano poco più avanti.
Qualche minuto dopo, sopraggiungevano, su quella stessa arteria, numerosi minivan a bordo dei quali viaggiavano i supporter della squadra salentina che, alla vista degli avversari, fermavano i loro mezzi, occupando completamente quel tratto di carreggiata.
Di lì a poco, dopo l’esplosione di alcuni petardi, le tifoserie entravano in contatto tra loro dando il via ad una serie di scontri che portarono al danneggiamento di 5 (cinque) minivan della tifoseria leccese di cui 2 (due) dati alle fiamme e fatti oggetto di atti predatori con sottrazione di tutto il materiale contenuto nei borsoni (sciarpe e striscioni con colori giallorossi).
Nella circostanza, la Polizia Stradale, giunta sul posto perché allertata dagli utenti dell’autostrada, rilevava un fitto lancio di fumogeni, petardi e sassi, che interessavano anche la carreggiata opposta. Le immediate attività di polizia portavano al rinvenimento di armi ed oggetti atti ad offendere, nonché di tracce ematiche sulla sede stradale che lasciavano presumere il ferimento di diversi partecipanti ai fatti.
Alla luce di ciò, la Procura di Foggia dava pronto impulso alle attività di indagine, che si presentavano subito complesse, soprattutto a causa dell’assenza di impianti di video sorveglianza e del gran numero di partecipanti ai fatti di violenza,circa cinquecento persone.
Venivano, quindi, delegate le DIGOS di Bari, Lecce e Foggia, le quali, anche attraverso specifica attività tecnica, raccoglievano elementi indiziari su circa quaranta persone riconducibili alle frange più oltranziste delle due tifoserie, nei confronti dei quali veniva subito emesso un decreto di perquisizione, locale e personale, che interessava anche i luoghi di ritrovo degli ultrà.
Le perquisizioni, eseguite nel maggio scorso nelle provincie di Bari e Lecce dagli agenti delle DIGOS delegate, portavano al rinvenimento di materiale d’interesse investigativo (vessilli, indumenti d’area e artifizi pirotecnici) ed al sequestro di numerosi apparecchi cellulari da sottoporre ad analisi forense.
I successivi approfondimenti di P.G. consentivano di acquisire incontrovertibili elementi di responsabilità su ventitré degli indagati; in tal senso, determinante è risultata l’analisi degli apparati cellulari sequestrati, nonché alcune conversazioni captate durante l’attività tecnica condotta dagli investigatori.
Sulla base degli elementi raccolti, quindi, il pm titolare dell’indagine avanzava richiesta di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di dodici indagati, le cui posizioni sono risultate più rilevanti sotto il profilo penale; il gip, nel riconoscere i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, riteneva però di applicare nei confronti dei dodici indagati la misura cautelare non detentiva dell’obbligo di dimora, eseguita in data odierna”.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 23 febbraio scorso
Category: Cronaca