Giuseppe Conte, nun te reggae più!!! E A NATALE PURE LA PRESIDENTE DEL SENATO, LA SECONDA CARICA DELLO STATO, PERDE LA PAZIENZA E ATTACCA PESANTEMENTE L’ESECUTIVO: ‘BASTA DPCM, BASTA COMITATI, VIROLOGI, RITARDI, INADEMPIENZE E INCAPACITA’ DI QUESTO GOVERNO’
(g.p.)______“…Il Santo Natale per tradizione è la festa delle famiglie, il momento degli affetti che si riuniscono. Le famiglie non sanno ad oggi se, quando e con chi potranno viverlo.
È incomprensibile che gli italiani non sappiano come comportarsi. Regole anche ferree, ma certe, perché è inimmaginabile che ci si trovi all’ultimo momento di fronte al fatto di non potere portare un augurio ad un genitore anziano, solo e magari anche malato”.
Compita cerimonia questa mattina a Palazzo Madama (nella foto) dello scambio di auguri fra il presidente del Senato e i giornalisti parlamentari, una tradizione che si ripete ogni anno e che è diventata un appuntamento fisso dell’agenda politica italiana.
Ma quest’anno, a differenza della tranquilla tradizione, il discorso della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati – che, lo ricordiamo, in base al nostro ordinamento è la seconda carica dello Stato, dietro solamente al presidente della Repubblica – è stato assai poco conciliante, o cerimoniale, e si è trasformato in un pesantissimo atto di accusa propriamente politico al governo di Giuseppe Conte, per di più in una sede istituzionale e da un altissimo esponente delle Istituzioni.
L’incipit sopra riportato è memorabile, ed il bello è che, qualunque sia l’orientamento di chi l’ascolti o la legga, è difficile darle torto.
Ma la presidente Casellati non si è fermata a questo, nella sua vera e propria requisitoria accusatoria.
Qui di seguito, riportiamo integralmente altri passaggi significativi del suo intervento.
“A dieci mesi dall’inizio della pandemia, troppi sono i ritardi, le indeterminatezze e le disomogeneità nella riorganizzazione sanitaria.
Sono errori che non possiamo permetterci di ripetere rispetto alla grande sfida che tutti attendiamo dalla distribuzione dei vaccini anti-CoVid.
Altri Paesi sono già operativi, mentre l’Italia ha ancora difficoltà sui vaccini anti-influenzali.
In tanti settori, non solo nella sanità, l’incertezza con cui il Paese si muove è ciò che preoccupa di più i cittadini.Penso alla scuola riaperta a singhiozzo tra banchi con le rotelle e una rete di trasporti pubblici insufficienti.
Penso all’economia, alle dinamiche occupazionali, ai redditi delle famiglie.
Una “finanza di emergenza” basata su interventi assistenziali a pioggia non è la risposta che il Paese si attende….Serve piuttosto lavorare ad un Progetto Italia che guardi al futuro, garantendo prospettive reali di crescita e sviluppo…
…Il lavoro agile può essere utile in circostanze straordinarie.
Ma non può essere usato come nuova regola universale nell’organizzazione del lavoro. Così diventa un boomerang.
Non solo perché “ricaccia” le donne in casa e getta alle ortiche più di 50 anni di emancipazione femminile. Ma anche perché svuota e impoverisce i centri urbani, cambia il volto delle città, fa crollare interi settori dell’economia e del commercio.
Di fronte alle tante saracinesche chiuse, alle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, non può poi essere sottovalutato il rischio di un disagio sociale fuori controllo….
È un rischio che possiamo prevenire solo evitando che le diseguaglianze si acuiscano ulteriormente, tutelando le fasce deboli della popolazione. Diversamente, sarà la criminalità organizzata a fungere da banca e da ufficio di collocamento.
…Il Parlamento deve tornare ad essere centro reale per la definizione delle scelte programmatiche e legislative.
Non credo che nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti possa sostituirsi alle necessarie decisioni del Parlamento.
Sono consapevole che stiamo attraversando una situazione eccezionale, ma mi auguro che non si proceda più nel legiferare come nel decreto-legge Ristori. Abbiamo vissuto una concatenazione di ben quattro provvedimenti a contenuto plurimo confluiti in un unico testo attraverso emendamenti e subemendamenti governativi. Non solo la lettura è stata difficile, ma anche il vaglio di ammissibilità degli emendamenti….
…Rispetto poi alla comunicazione, in tutti questi mesi la stampa ha avuto un ruolo ancora più centrale che in passato.
I media sono stati l’unico collegamento tra i cittadini confinati in casa e la realtà esterna.
E per questo voglio dire il mio grazie ai tanti professionisti che anche in questi mesi difficili ci hanno garantito un servizio davvero essenziale.
Una funzione delicata, che richiama voi operatori alla grande responsabilità di informare e fornire notizie con costanza e tempestività. Al compito di veicolare messaggi che siano utili e attendibili per i cittadini.
A questo riguardo, le continue e martellanti opinioni di virologi e di alcuni esperti diffuse dai media, non di rado contraddittorie fra di loro, hanno ingenerato un grave disorientamento e confusione nell’opinione pubblica sulla gestione dell’emergenza sanitaria.
…Non smettere mai di credere e lottare per un futuro concreto di speranza e prospettive.
Questo è il vero messaggio che il Santo Natale deve trasmetterci”.