UNA SCUOLA RIMASTA INCOMPIUTA. DA 20 ANNI. UN “buco nero” DI COMUNE DI LECCE E PROVINCIA DI LECCE CHE HA INGOIATO SPERPERI, INADEMPIENZE, INSUFFICIENZE E DISAGI. MA ADESSO IL SINDACATO COBAS DICE BASTA E PRESENTA UN ESPOSTO AI MAGISTRATI DELLA CORTE DEI CONTI E DELLA PROCURA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. La professoressa Domenica Matteo, responsabile del sindacato Cobas scuola di Lecce, ci manda per conoscenza il seguente esposto, presentato alla Procura della Corte dei Conti di Bari e alla Procura della Repubblica di Lecce, affinché i magistrati valutino “eventuali profili di reato finanziario-patrimoniale prodotti da amministratori locali nel corso di alcuni decenni, e procedano di conseguenza”.
LECCE: EDIFICIO SCOLASTICO INCOMPIUTO DA OLTRE 20 ANNI: EVENTUALI RESPONSABILITA AMMINISTRATIVE NELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO, CON CONSEGUENTE DANNO ECONOMICO PER DEGRADO DELLA STRUTTURA E SPRECO ERARIALE PER CANONI AFFITTO DI EDIFICI PRIVATI.
Da oltre 20 anni sono stati portati a termine due grandi nuovi edifici scolastici su aree contigue in via vecchia Copertino, a Lecce; da allora sono ivi ospitati il Liceo artistico “Ciardo-Pellegrino” e la succursale dell’Istituto “Presta”.
Tra i due corpi di fabbrica ne insiste un terzo, adiacente a quello del Liceo artistico, identico nella struttura architettonica, con una superficie complessiva dislocata su tre piani di circa 6000mq. in grado di ospitare una popolazione scolastica di non meno di mille studenti, oltre ai locali funzionali all’amministrazione e ai laboratori. (nella foto, ndr):
Esso inspiegabilmente è rimasto incompiuto pur facendo parte dello stesso progetto di costruzione del campus scolastico!
Nella stessa area del Liceo artistico completato è rimasta incompiuta ( in uno stato avanzato dei lavori) anche una grande palestra di circa 600 mq.. Tale incompiutezza ha negato, a nostro avviso, il diritto al pieno svolgimento delle attività di educazione fisica di migliaia di studenti nel corso di oltre 20 anni e alla fruizione della stessa palestra anche da parte della comunità del quartiere periferico in cui mancano strutture analoghe.
Tale situazione di blocco dei lavori, sia per l’edificio che per la palestra, è rimasta avvolta in un velo di mistero, di rimpallo e rivendicazione di presunti diritti, di proposte di compensazione, nonché di colposo silenzio, inazione e rimozione del problema da parte delle amministrazioni comunale e provinciale di Lecce, ripetutamente sollecitate a completare i lavori o a spiegarne l’arresto.
Uno scenario di irresponsabilità, ancor più in quanto non è stata apportata giustificazione in merito. E’ singolare che le Amministrazioni non abbiano utilizzato fondi regionali e nazionali stanziati per l’edilizia scolastica nel corso di diversi anni per completare l’edificio e la palestra.
Si configura una sorta di “buco nero” delle due Amministrazioni con perdurante e grave nocumento, anche rispetto ai diritti negati agli studenti e al personale scolastico, di poter fruire di una struttura scolastica adeguata e sicura.
Si presume, da quanto è stato possibile apprendere in modo informale e da quanto hanno riportato le cronache (pare in relazione a documentazione pubblica di riferimento), che i probabili motivi del contenzioso, cui imputare l’assurdo blocco del terzo corpo di fabbrica, siano così sintetizzabili : gli edifici sono stati costruiti su terreni di proprietà comunale ma sono poi transitati nel patrimonio della Provincia titolare degli immobili che ospitano gli istituti dell’istruzione secondaria superiore.
Il Comune avrebbe richiesto alla Provincia – a titolo di risarcimento-compensazione per i suoli messi a disposizione su cui sorgono gli edifici in causa e per concedere alla stessa la disponibilità di quello incompiuto – la piena titolarità del grande e storico edificio scolastico “C. Battisti” nel centro di Lecce, nella sua interezza. Qui sono ospitati nel piano terra la scuola elementare ugualmente denominata, con titolarità del Comune; mentre nel primo piano è presente l’istituto “A. Costa” di istruzione superiore, quindi con titolarità della Provincia. Alla proposta non è seguito alcun accordo tra le parti con conseguente stallo sul completamento della costruzione dell’edificio in questione.
A questo punto non appare chiaro:
- perché le due Amministrazioni locali non hanno cercato una soluzione che sbloccasse il completamento dell’opera nonostante sollecitazioni provenienti dal mondo sindacale (Cobas scuola, etc.) e dall’opinione pubblica;
- perché le due Istituzioni coinvolte non hanno trovato un accordo per attingere a risorse regionali o governative, stanziate nel corso degli anni a favore dell’edilizia scolastica, alfine di completare l’edificio e la palestra incompiuti;
- perché non sono stati utilizzati strumenti di snellimento e di conciliazione atti al compimento delle opere pubbliche in casi di controversia sulla loro titolarità, quale ad es. il Decreto Lanzillotta ex governo Prodi;
- qual è stato l’impegno delle successive amministrazioni locali per superare gli ostacoli e addivenire ad un accordo che favorisse il completamento delle due strutture (edificio e palestra ) incompiute.
Recentemente è stata investita dai Cobas scuola la Prefettura di Lecce affinchè si facesse parte attiva nel convocare le parti in causa dirimendo eventuali controversie o comunque inadempienze alfine di sbloccare i lavori, completare l’edificio e la palestra, rendendoli fruibili per la comunità .
Da quanto innanzi si evince.
la gravità delle conseguenze negative di tipo sia economico-finanziario , a danno dell’ Amministrazione provinciale e quindi della collettività, sia di lesione di diritti costituzionalmente tutelati quale quello allo studio e alla salute:
- per eventuali omissioni e responsabilità rispetto al completamento dei lavori, gli edifici incompleti hanno subito un gravissimo degrado strutturale quindi con danno al patrimonio pubblico, la cui responsabile gestione è dovere istituzionale dei pubblici amministratori;
- l’Amministrazione provinciale nel frattempo (per circa 25 anni) ha dovuto impegnare una cifra di circa 2,3 milioni di euro, quale canone locatizio, per ospitare la succursale del Liceo Scientifico “De Giorgi” in edifici inadeguati ad essere sede di istituti scolastici, talvolta fatiscenti. L’inadeguatezza anche dell’ultimo edificio, che tuttora ospita la succursale, è stata molto probabilmente “responsabile” della morte di uno studente per caduta dal lucernaio, avvenuta alcuni anni fa durante l’ora di educazione fisica che si svolgeva in uno spazio “inadeguato” a tale attività (sul fatto si è pronunciata la magistratura di Lecce). Il completamento del predetto edificio avrebbe impedito tale spreco di denaro e lo scenario descritto.
Con la cifra impegnata per i canoni di affitto, l’edificio e la palestra in questione sarebbero stati completati da anni a vantaggio del patrimonio pubblico, delle finanze pubbliche, dei diritti degli studenti.
Per quanto sopra si chiede che codesta Procura della Corte dei Conti voglia indagare sulle eventuali responsabilità attive o passive di inadempienza, distrazione di fondi impegnati per l’opera, non utilizzo di risorse pubbliche ripetutamente stanziate per l’edilizia scolastica con conseguente mancato completamento degli edifici, loro deterioramento, danno patrimoniale e danno erariale.
La gravità di tale situazione si evince ancor più nella fase attuale legata alla criticità di reperire spazi ulteriori per l’attività scolastica a seguito del distanziamento fisico e delle misure di prevenzione afferenti il contrasto all’epidemia Covid.
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CAMPUS SCOLASTICOINCOMPIUTO V. V. COPERTINO LECCE
ASSENTE NEI PROGETTI DA FINANZIARE CON IL PNRR
PER LA PROVINCIA RESPONSABILE E’ IL COMUNE DI LECCE
Sig. SINDACO LECCE
Pc
Sig. PREFETTO LECCE
Da vent’anni si protrae lo scandalo dell’edificio scolastico con palestra annessa incompiuti, nel Campus scolastico di v. Vecchia Copertino , Lecce; eppure due altri edifici adiacenti da allora ospitano due scuole. Nel corso di tale periodo reiteratamente la situazione è stata segnalata dai Cobas scuola di Lecce ai responsabili del Comune di Lecce, della Provincia, anche del governo regionale e di quello nazionale.
In risposta alla nostra ultima sollecitazione del settembre 2021 –in vista dell’auspicabile inserimento del completamento degli edifici all’interno del PNRR- la Provincia ha prodotto una nota (ott. 2021) a firma del Presidente : in essa si imputa la responsabilità della situazione a percorsi burocratici alquanto contorti , ed in particolare , all’inazione da parte del Comune di Lecce, proprietario degli immobili.
In particolare la nota ricorda che nel 2017 la Provincia chiese al Comune il trasferimento della proprietà dei due immobili –almeno della palestra- per completarli; ma “senza riscontro positivo”. Richiesta reiterata nell’ottobre 21 (dopo la sollecitazione Cobas), ai sensi della legge 23/96; la nota della Provincia non fa cenno a successive risposte del Comune.
Se tale ricostruzione della Provincia è indiscutibile, quali ostacoli impediscono ancora di superare l’immobilismo burocratico del Comune (un ‘appendice cronicizzatasi del contenzioso irrisolto in merito tra il sindaco Poli Bortone e il Pres. della Provincia G. Pellegrino quasi due decenni fa) alfine di sbloccare uno scandalo che ha negato il diritto a usufruire di strutture scolastiche idonee a migliaia di studenti nel corso di vent’anni , oltre ad aver prodotto pesanti oneri finanziari a carico della Provincia per l’affitto di strutture private inadeguate? Viene ancora una volta vanificata la possibilità di beneficiare di fondi pubblici ad hoc (ora quelli del PNRR) , a differenza di quanto avviene in molti altri comuni. Intanto da 12 anni nella stessa area urbana la succursale del Liceo DE GIORGI continua ad essere ospitata in una struttura privata inadeguata, dove per questo si è consumato, alcuni anni fa, l’incidente mortale per uno studente.
Distinti saluti
Prof. Mina Matteo
Coordinatrice Cobas scuola Lecce