TOH, IL MOSTRO SI RIVOLGE ALLA GIUSTIZIA (…) I DIRIGENTI AZIENDALI DI ARCELORMITTAL QUERELANO PER ‘DIFFAMAZIONE’ IL GIORNALISTA TARANTINO LUCIANO MANNA. A LUI LA SOLIDARIETA’ DI leccecronaca.it
(Rdl)______“Taranto sarà il vostro Vietnam. Sappiatelo: ne uscirete sconfitti”. Così reagisce, rivolgendosi direttamente ai vertici dell’ArcelorMittal, Luciano Manna (nella foto), 47 anni, di Taranto, giornalista di GNS Press e fondatore di Veraleaks.org, nell’apprendere di essere stato da loro querelato con l’accusa di diffamazione.
Lo fa con un post sul suo profilo Facebook di questo pomeriggio, in cui racconta e commenta quanto successo. Eccolo qui di seguito integralmente:
“Pochi giorni fa la Procura mi ha comunicato ufficialmente di essere indagato per aver violato l’art. 595 comma 3 del codice penale, diffamazione, il mandante è ArcelorMittal, il colosso primo produttore di acciaio al mondo.
E’ abbastanza chiaro, quindi, che ai legali dei gestori dell’ex Ilva di Taranto qualcosa non torni e manchi qualche informazione; ritengo quindi giusto che le cose vadano raccontate in maniera dettagliata davanti a un Giudice, ma nel frattempo va considerato che in questo Paese, in cui lo Stato è complice di ArcelorMittal nelle violazioni di Legge perpetrate negli anni, ad essere indagati siano i cittadini che denunciano e non chi compie reati recando danno alla salute delle persone violando i loro diritti.
Quella che per qualche sprovveduto appare una semplice attività social finalizzata a pubblicare fotografie per raccogliere like, in realtà è una seria attività di inchiesta giornalistica, molto impegnativa che confluisce nelle sedi competenti, la Procura di Taranto, per denunciare gravi violazioni di Legge in materia ambientale in difesa dei cittadini.
A seguito di poco più di due anni di attività sul sito di inchiesta VeraLeaks, personalmente sono stato coinvolto in diversi processi nell’ambito della questione Ilva: come teste nel processo Ambiente svenduto e come parte lesa nel processo Leucaspide, entrambi ancora in corso.
La storia ci insegna che il gigante prepotente che sottovaluta il suo avversario, quello che vuole solo difendere solo la sua terra, compie un grosso errore. Per ArcelorMittal e per lo Stato Taranto rappresenta un Vietnam. Per i vostri soprusi siamo già in tanti a cadere, ma sappiate che da questa terra ne uscirete sconfitti”.______
(g.p.)______LA SOLIDARIETA’ DI leccecronaca.it A LUCIANO MANNA.
I giornalisti non sono al di sopra della Legge, sia chiaro e nessuno di noi si ritiene tale. Ma questa notizia ha del paradossale, in una Taranto bella e sfortunata, da anni avvelenata, devastata, uccisa giorno dopo giorno dall’ex Ilva ora ArcelorMittal.
L’Italia ha difficoltà per quanto riguarda la libertà di stampa. Ci sono i potentati finanziari, il sistema dei finanziamenti e gli interessi partitici a limitarla e condizionarla pesantemente, sia direttamente, sia indirettamente. Chi è fuori da loro, è spesso lasciato solo, emarginato, da un sistema totalitario, in cui il pensiero unico dominate ed omologante lo costringe a subire ricatti e paure.
Un politico, una multinazionale che querelano un giornalista semplicemente perché fa il proprio dovere di documentazione e di denuncia, è sempre una brutta notizia.
E’ un’arma subdola, di condizionamento, che porta spesso all’ auto censura, e, se da essa raggiunto, richiede comunque al querelato un dispendio di risorse umane ed economiche, mentre i querelanti hanno gli avvocati che pagano già per questo.
Il giornalista deve essere il cane da guardia della democrazia, non deve essere il cane da guardia del potere, o il suo trastullo d’affezione.
Ai mostri deve abbaiare e poter mordere, senza per questo essere trascinato in quei Tribunali che avrebbero tanto altro di cui occuparsi urgentemente.