LA RIFLESSIONE / QUESTO NATALE NEGATO
di Giuliana Silvestri______
In questo momento difficile e complicato, cerco di capire il senso di un Natale che non ci consentirà di poter raggiungere le persone più care in un abbraccio emozionale, o in un brindisi augurale e che, pertanto, non riesco più a definire e a riconoscere.
E allora ricordo molto bene il significato e il senso di questa festa quando, poco più che una bambina, mi lasciavo andare all’euforia aggirandomi per casa che iniziava ad essere inondata di profumi e di sapori in quei giorni densi di preparativi per l’addobbo dell’albero e la costruzione del presepe.
Giornate spese a decorare un albero vero, un abete con festoni, palline, luci colorate e nella parte più alta una stella cometa luccicante che portava in casa l’odore del bosco, come quello del muschio per rappresentare il prato calpestato dai pastori in plastica o terracotta.
Non mancava niente: la grotta, le casette, le montagne e il cielo stellato, tutti gli artigiani nelle loro botteghe, gli animali ed infine i re Magi.
La vigilia di Natale nasceva Gesù Bambino: l’avrebbe adagiato con cura nella mangiatoia il più piccolo di noi, dopo una breve processione familiare per la casa a lume di candela cantando” Tu scendi dalle stelle”.
Un rito che si ripeteva tutti gli anni! Un’atmosfera di magia e di sogno in quei natali così sereni e spensierati per noi, nel calore affettivo dei nostri cari.
Per la cena della vigilia e per il pranzo natalizio, mia madre con l’aiuto di una cara zia, cuoca sopraffina, preparava tante prelibatezze in un trionfo di gustosità e odori forti, inconfondibili, indimenticabili.
Ci vorrebbe un capitolo, solo per elencarle e descriverle! Le “pittule” e le cime di rapa, il brodo di pollo o di tacchino, le castagne, le “cartellate” e i “purcidduzzi” farciti di miele, mandorle, cioccolata e cannella. Quanta festa, quanta felicità e sorpresa nei nostri occhi di bambini e nei nostri cuori!
Poi il tempo passa e si riscopre la gioia del Natale quando da adulti o da genitori si guarda un bambino o un figlio aprire i regali e la sua gioia nel farlo, quella stessa gioia che, a quell’età, un tempo era nostra.
Ancora oggi, in molte famiglie, più generazioni si ritrovano sedute attorno ad una tavola opulenta per festeggiare il Natale e celebrare la gioia di stare insieme.
Non sarà così, purtroppo, il prossimo Natale, augurandoci che il senso di questo rito collettivo riporti all’umanità luce e speranza, liberando ciascuno dalla propria solitudine e dall’angoscia, in un silenzio di riflessione per comprendere il mondo, dando un valore nuovo alla nostra esistenza._______
LA RICERCA nel nostro articolo di due giorni fa
Category: Costume e società, Cronaca