RESTAURARE LA MEMORIA: LA CONDIVISIONE DELLA BELLEZZA E LA DENUNCIA DEL DEGRADO URBANO PASSANO DAI SOCIAL: “la cultura deve essere condivisa”

| 5 Dicembre 2020 | 0 Comments

di Chiara Evangelista______

Il Salento ha dato i natali a personaggi illustri e celebri in tutto il mondo. Ne è esempio Ennio De Giorgi. L’accademico di origine leccese, insegnante alla Scuola Superiore Normale di Pisa, è stato riconosciuto come genio della matematica mondiale, riuscendo a soli 29 anni a risolvere per primo un celebre enigma matematico e a battere quello che sarebbe diventato il futuro Nobel John Nash, noto ai non addetti ai lavori attraverso il film “A Beautiful Mind”.

Eppure a Lecce ad Ennio De Giorgi è dedicata una stradicciola senza numeri civici che costeggia il Liceo Classico Palmieri e il Dipartimento di matematica e fisica dell’Università. Talvolta sono organizzati convegni in suo onore in ateneo. Ma alla maggior parte dei leccesi la figura del genio è ignota. Alla ghigliottina del tempo non sono immuni altre personalità locali.

 

Nella villa comunale, il polmone verde della città, è collocata una serie di busti raffiguranti i grandi del passato. Alcuni monumenti sono da anni in uno stato di degrado e di abbandono. E a subire questa sorte è persino la memoria di colui che ha contribuito alla realizzazione stessa della Villa: il botanico Gaetano Stella. Allo stato attuale, Stella ha il naso monco, sfregiato nel giardino a cui ha dedicato impegno e vita.

Passeggiando nel cuore della città però pochi prestano attenzione a questi dettagli. Perché? Non tutti sono a conoscenza dei personaggi che sono un vanto per la nostra Terra.

 

Così la cultura locale ha iniziato ad essere condivisa sui social: post, gruppi, pagine che hanno come solo intento quello di far comprendere il ruolo della nostra storia nella Storia.

Tra questi, Giorgio Mantovano, 61 anni, dottore commercialista e revisore legale, s’impegna da anni a veicolare la cultura attraverso Facebook, riuscendo a narrare con postille quotidiane la bellezza di Lecce e il tessuto culturale intorno alla città. Alla base c’è un’esigenza di riappropriarsi delle proprie radici e di far abbeverare tutti alla fonte della conoscenza.

“La cultura deve essere condivisa. Altrimenti diventa autoreferenziale”. E in questa citazione di Mantovano c’è il riverbero delle parole di Umberto Eco. L’utilizzo dei social network per veicolare cultura non dovrebbe essere visto come una “deminutio” della propria figura di intellettuale.

Pochi accademici condividono il sapere con i non addetti ai lavori attraverso le piattaforme social ma l’informazione permetterebbe la difesa della bellezza che è patrimonio della cittadinanza. Per non essere indifferenti al passare del tempo occorre “restaurare” la memoria. Collettiva.

Category: Cultura

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