QUANDO MARADONA VENNE A LECCE….DI NASCOSTO!
di Mattia Ala______
Vi chiederete, che rapporto c’è stato fra Diego Armando Maradona e la città di Lecce? Istintivamente vi verrebbe da rispondere rievocando i match fra Lecce e Napoli, coi duelli in campo fra il Pibe De Oro, scomparso lo scorso mercoledì all’età di 60 anni, ed i connazionali giallorossi Pasculli e Barbas.
E invece no, la storia a cui facciamo riferimento noi, raccontata sul sito del celebre giornalista sportivo Gianluca Di Marzio da un tifoso del Lecce di nome Massimo Leo, non ha nulla a che fare col calcio e ha dei connotati più umani, semplici e genuini, delineando la figura di un campione, non solo con la sfera fra i piedi, ma anche nella vita. Insomma, uno di quei racconti che tanto fa bene al cuore.
Dunque, volete scoprire di cosa si tratta? Mettetevi pure comodi….
Siamo negli anni Ottanta, nel pieno dell’avventura partenopea di Maradona. Durante la settimana di preparazione di una partita, ad un certo punto nessuno è riuscito più a trovarlo. Certo, il campione non era nuovo a gesti inconsulti e a colpi di testa, ma quei giorni furono davvero movimentati.
Partì una mobilitazione in quasi tutto lo Stivale, ma Maradona non si trovava in nessuna città italiana… perlomeno quelle principali.
Dove diavolo era finito allora Diego?
Non ci resta che scoprirlo dalle parole di Leo: “Un episodio in particolare mi ha permesso di capire la grandezza di Diego. Quei giorni era sparito, ed i giornalisti stavano impazzendo, era partita una vera e propria caccia a Maradona. Nessuno lo trovava e non si aveva alcun tipo di informazione su di lui.
Alla fine lo trovammo noi….a Lecce, e nessuno venne mai a saperlo. Non c’entravano le donne, non era una bravata delle sue.
Trovammo l’argentino in un Istituto per bambini ciechi. Nessun giornalista, nessun titolo in prima pagina. In punta di piedi, Diego era finito in una piccola via del centro città, per trascorrere del tempo con quei bambini. Hanno parlato e giocato insieme, poi ha lasciato un assegno ed è andato via.
Qualche giorno dopo ritornò regolarmente a Napoli. Al campione che era eravamo abituati in tanti. Quanto a quello che era fuori molti….molti probabilmente lo devono ancora capire”.______
LA RICERCA nei nostri articoli “a caldo” la sera del 25 novembre scorso
ULTIM’ORA / MORTO DIEGO ARMANDO MARADONA: LA LEGGENDA DEL CALCIO STRONCATO DA UN INFARTO
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Maradona non si è neppure occupato dei suoi figli, che per anni li ha abbandonati facendoli vivevere in povertà, mentre lui scialaquava a destra e a manca, champagne, feste, donnine e cocaina, e adesso dovremmo berci la favoletta che in modo disinteressato si occupava dei figli degli altri. Facciamolo santo e non ne parliamo più.
Anna Rita, Maradona, era un uomo timido, fragile,introverso. Non sapeva adoperare la propria fama, amministrare le proprie ricchezze né, tantomeno, gestire gli affetti.
Pochi, veri amici. Tanti adulatori e profittatori… Non è giusto Divinizzarlo, NO! Ma, forse, in questo periodo, abbiamo bisogno di eroi. Ha riscattato Napoli, che gli è grata, per questo motivo. Rimpiangiamo l’atleta, meno l’uomo, che però, non siamo in grado, di giudicare. L’ho conosciuto da vicino-lontano.