«Quando avremo il vaccino capiremo chi ci ha mandato il coronavirus». LA PROFEZIA DI SERENA DONNINI
di Francesco Buja______
A Roma per protestare contro il Governo, contro la gestione dell’emergenza sanitaria.
In piazza Venezia questa mattina c’è anche Serena Donnini (nella foto), referente del comitato “Tuteliamo i bambini” e del movimento “Orgoglio partite Iva”.
Negazionista? Macché: ammette l’esistenza del coronavirus19, ma solleva alcuni dubbi su quel che si fa per combatterlo. L’attivista leccese, che abbiamo intervistato giorni fa, ha tirato in ballo una minaccia in crescita di dimensione mondiale, la correla alle strutture sanitarie italiane:«Sembra che qualcuno si sia messo a giocare col mondo intero usando l’ingegneria sociale. Dicono che questi discorsi sono da complottisti, però mi sono soffermata a pensare: siamo stati reclusi da marzo a maggio, poi, casualità, nel periodo estivo il covid ha cominciato a creare meno problemi. E da lì i governatori hanno pensato che aver chiuso ha fatto diminuire i contatti. Ma la maggior parte dei deceduti era stata costituita da persone anziane. È avvenuto che mentre si era concentrati sul covid, sono stati abbandonati nelle rsa (residenze sanitarie assistenziali; ndr) tantissimi mamme, papà, nonni, che i loro parenti non possono andare a trovare».
Dunque, non si escluderebbe un piano dietro alla crisi sanitaria. Lo confermerebbe, secondo Donnini, qualche business:«Fiat Chrysler Automobiles ci dice niente? Sta producendo le mascherine. Le avete avvicinate al naso? Fatelo. E vengono date ai bambini, che le devono portare per otto ore al giorno consecutivamente…».
L’attivista salentina in particolare parla anche della Lombardia:«Ma perché quando ci sono stati i morti di covid in quella regione ci si è tanto concentrati a cremare le salme e a chiedere lo scudo penale dei sanitari e non a fare le autopsie?».
Rilancia, inoltre, Serena Donnini, la tesi del professor Pasquale Bacco:«Il covid si può curare, nella fase iniziale, con antinfiammatori, cortisonici, anticoagulanti, e antibiotici». Dunque:«Se fossi Conte, prima di prendere decisioni ascolterei le due facce della medaglia».
In piazza dunque per alzare la voce contro gli errori commessi. «C’era tempo per correre ai ripari, sia per le suole e sia per l’imprenditoria» ha accusato Serena Donnini, che proprio non è riuscita a rimanere buona a casa, visti anche i noti divieti di spostamenti. Aveva osservato:«Se anch’io dicessi, come tanti, che ci sono delle regole e che bisogna rispettarle, in quel momento diventerei complice di un sistema che porta alla morte le persone deboli e l’economia italiana. In tutte le altre nazioni interessate dal covid i governatori stanno proteggendo l’economia aiutando le attività lavorative. Quelle di ristorazione sono state aiutate con ingenti incentivi, in Italia non è così».
In piazza per deviare il corso degli eventi:«La Storia racconterà che nel 2020 uomini che avevano perso la voglia di combattere hanno venduto la propria anima a coloro che avevano solo l’obiettivo di distruggere l’Italia». Un disegno tremendo, quello ipotizzato dalla Donnini, di cui sarebbe responsabile la Cina. «Comprerà anche la nostra accoglienza turistica, lavoreremo per i cinesi» paventa l’attivista leccese. Solare, occhi sgranati e piglio guerriero. Sfida le autorità:«Vogliono multarci? Va bene: meglio una multa che morire di fame». Giorni fa profetizzava: «Nel momento in cui arriverà la medicina capiremo chi è che ci ha mandato la malattia».