MALEDUCAZIONE IN DIVISA? IL SINDACATO DEI VIGILI URBANI DI LECCE: “I problemi seri sono altri”
di Francesco Buja______
All’Unione sindacale di base non interessa la lite fra il presidente del Consiglio comunale di Lecce, Carlo Mignone, e il capo della Polizia municipale, Donato Zacheo.
I problemi seri per i vigili urbani del capoluogo salentino sono altri. In un comunicato stampa quelli iscritti alla Unione sindacale di base «prendono le distanze» dalla diatriba suscitata nei giorni scorsi dall’accusa di gravi atti di maleducazione mossa dall’esponente politico al comandante, accusato di non salutare assessori e autorità.
Mignone l’aveva espressa in un documento indirizzato al diretto interessato, nonché all’assessore alla Polizia locale, Sergio Signore, e per conoscenza al sindaco Carlo Salvemini, ai consiglieri comunali, al segretario generale e al dirigente del settore Sviluppo organizzativo e gestione delle risorse umane, Raffaele Parlangeli.
Il comandante Zacheo ha replicato in una nota riferendo che invece i vigili urbani salutano chiunque a prescindere dalla carica da altri rivestita e invitando il presidente del Consigli comunale a segnalare eventuali episodi del tipo denunciato, ma ha contrattaccato sostenendo che Mignone non abbia mai espresso pubblicamente apprezzamento per l’attività svolta dalla Polizia municipale di Lecce.
L’Unione sindacale di base avverte che «il regolamento di Polizia locale di Lecce è campo aperto di una battaglia che non riguarda minimamente gli interessi dei lavoratori». Le apprensioni per questi lavoratori sono causate da altro. Nella nota del sindacato infatti si precisa che il ricorso promosso al Tar dal dottor Zaccheo sulla specificità della sua dirigenza costituisca «ulteriore momento di frizione» fra il comandante e gli organi politici. E si ricorda al sindaco e all’assessore Signore «come la mancata trasformazione dei contratti part time degli agenti del Corpo renda oramai impossibile garantire tutti i servizi resi e dovuti alla collettività». Dunque la carenza di agenti: «Il mancato potenziamento di questi contratti deboli ha come effetto secondario, ma non trascurabile, la perdita per abbandono, di unità operative da questa vitale e ridottissima platea di lavoratori impiegati su strada». La proposta del sindacato per salvaguardare il servizio della Polizia locale:«Potenziare questi contratti part-time distribuendo il monte ore reso vacante dai lavoratori in uscita dall’impiego sugli agenti in servizio oramai contatissimi».
Agli agenti, ricorda il sindacato, «manca ancora il welfare aziendale garantito dal contratto collettivo nazionale di comparto 2018» e non è stata ancora prevista per loro la indennità dovuta per il problema del coronavirus 19, «nonostante il lavoro in presenza ad alto rischio di contagio biologico svolto per tutelare la salute pubblica».
Ergo l’Unione sindacale di base chiede al sindaco, all’assessore Signore e al dirigente della Polizia locale la risoluzione delle vertenze esposte nel comunicato stampa. «Consapevole che i problemi del Corpo di Lecce si riverberano inevitabilmente sui cittadini e sul servizio di vitale importanza reso loro».