NOVITA’ EDITORIALI / ‘Puglia quante storie 3’, UN’ANTOLOGIA RIVELATRICE DI COME SIAMO
di Raffaele Polo______
Una bella antologia letteraria, questo ‘Puglia quante storie 3’ che ‘I libri di Icaro’ (260 pagg. 21 euro) pubblica annualmente come resoconto finale dell’omonimo concorso, indicando i dieci autori più suffragati dalla giuria. Ed è intrigante leggere questi racconti come una sorta di carta geografica della nostra regione, che si snoda da Casamassima a Taranto, da Novoli a San Severo, realizzando, come argutamente afferma nella prefazione Beppe Longo “ … in un’unica trama (….) la Puglia intera in una narrazione che sconfina in tante altre discipline, dalla pittura alla musica, dalle tradiziooni locali alle rivoluzioni tecnologiche, dall’allegria delle vacanze al mare alla tristezza dei malesseri del secolo.”
Detto questo, bisognerebbe esprimersi sulla validità prettamente letteraria dei testi: ed è sorprendente avere la conferma che i dieci racconti dieci sono tutti di buon livello, meritevoli senz’altro di (ben) figurare in una scelta antologia di narrativa. Sono brave le scrittrici Elisa Pastore (Santu Paulu), Antonella Racano (Fotogrammi), Antonella Tamiano (Anima blu – nella foto, ndr), Maria Colagrossi (Incontrando silenzio), Anna Laura Littero (La terra dei non ricordi), Silvia De Lorenzis (Il rumore del silenzio), Giulia Reale (L’elisir della gioia), Rita Letizia Stefanelli (Vacanze al mare), Federica Capozzo (Radici nere) e l’unico autore maschile presente, ovvero Marco Sebastio (Il cantastorie di Otranto). E non sorprenda la strabordante presenza femminile in questa raccolta: ce ne accorgiamo quando presentiamo i libri o, in genere, nelle serate di cultura: le donne sono sempre di più, attente e interessate a ciò che si dice, a ciò che si scrive…
E come ne esce la nostra regione dagli sfondi prescelti nelle narrazioni? E’ certamente una regione con tanti chiaroscuri, sospesa tra un presente quasi sempre negativo e il ricordo di tempi mitici e fantastici, intrisi del profume delle care, vecchie cose… ma crediamo che questo sia un leit-motiv comune a tutta la narrazione nazionale, dove il primo ventennio del ventunesimo secolo sembra voler far brillare, spesso esageratamente, i decenni precedenti.
La necessità, l’utilità di queste antologie è, perciò, sottolineata proprio dall’atmosfera che questi racconti suscitano nel nostro ‘io’ letterario, prontissimo a cogliere note e sprazzi di interiorità e moti dell’animo.
E un vivo plauso va all’editore e ai suoi autori che ci offrono un sostanzioso spaccato di realtà che sovente ci sfuggono, indaffarati come siamo a combattere con le avversità e le nequizie di ogni giorno. Dimentichi che, probabilmente, sarà proprio la letteratura, quella buona, a salvare il mondo.
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