L’INTERVISTA / BUCCOLIERO SI CANDIDA DALL’ALTRA PARTE: “I cittadini vogliono cambiare la rotta della Regione”
di Francesco Buja______
Dall’Udeur al Popolo della libertà, poi al Partito democratico, ora in Forza Italia. Questa volta Antonio Buccoliero, candidato al Consiglio regionale della Puglia, di cui ha fatto parte per due mandati, sostiene la riedizione della presidenza Fitto. L’ufficiale dei carabinieri si è presentato ieri sera, in Torre Lapillo, ai suoi elettori.
D.) – Generale, cosa l’ha convinta a supportare l’ex presidente della Regione Puglia?
R.) – «Io scelgo sempre il mio territorio, la mia comunità. Il mio è un impegno istituzionale: le sigle sono importanti se sono funzionale a difendere gli interessi di un territorio. E questa è la mia vocazione. Un legame col territorio incredibile, la gente riconosce questa dedizione completa alle comunità salentina, per cui piuttosto che fare il burocrate al Comando generale dove si hanno ruoli importanti, forse anche più comodi, uno si mette in campo perché capisce che è la comunità che ti chiama, non sono io che scendo in campo».
D.) – …E la comunità che chiama le ha chiesto di schierarsi col centrodestra?
R.) – «Mi chiamano perché seguo in po’ i sentimenti del mio elettorato e quindi sono i cittadini che scelgono cosa fare. Nel momento in cui Emiliano ha fatto proprio malissimo, ha completamente disatteso gli annunci, ha governato questa terra in una maniera dispotica, trattenendo per sé tantissime deleghe, quindi restando incapace di dare risposte a tanti problemi, anziché far viaggiare gli assessori sul territorio perché si rendano conto di quello che accade, quando migliaia di cittadini ti chiedono di scendere in campo, di cambiare la rotta, allora senti la responsabilità di dare una risposta».
D.) – Lo sviluppo della Puglia passa, fra l’altro, da agricoltura e turismo: ha già elaborato delle proposte al riguardo?
R.) – «In agricoltura abbiamo un tema importante, quello del saper spendere le risorse. Alla Regione Puglia non lo abbiamo fatto, è gravissimo. Restituire risorse all’Unione europea, non averle utilizzate è veramente un delitto. Poi c’è un tema, come quello della xylella, che non preoccupa di per il contrasto della patologia, ma per la mancanza di visione del piano B: non abbiamo la visione di cosa c’è dopo la xylella, si è sperato in una magica soluzione del problema».
D.) – Per il turismo si potrebbe innanzitutto concedere le licenze agli stabilimenti balneari fino al 2033…
R.) – «Io non dico licenze fino al 2033, può anche essere fino al 2020, ma avere un’unica visione: non può essere che un Comune decida di rendere una concessione fino al 2033 e altri invece che al 2020 possano non accordare il rinnovo. Mi sembra che queste decisioni a macchie di leopardo non rispondano a un Paese civile, che invece dà regole uguali per tutti. O tutte le licenze sono soggette a bando o sono valide fino al 2033».
D.) – La preoccupa la convivenza con l’istanza sovranista della Lega?
R.) – «Credo poco in queste sigle o modalità di indicare certe forze politiche: io credo nella soluzione concreta dei problemi. Si troverà il punto di sintesi tra i vari attori della coalizione. Anche i leghisti non nascono su Marte: di fronte a un problema concreto devono dare risposte concrete. Poi, sovranismo o altre cose sono sigle che a me non piacciono, perché la gente non le capisce, non le vuole sentire e forse appartengono solo parterre politico che fa salotto. La gente ha bisogno di capire se può trattenere le giovani generazioni su questa terra, se possono avere futuro il nostro Salento e la nostra regione»
D. ) – Generale, lei ha ricevuto una formazione salesiana: questa educazione cosa le ha lasciato?
R.) – «Il sistema preventivo di don Bosco. Cioè è meglio prevenire che attendere che succeda qualcosa. Questo vale per l’educazione dei giovani, così come per la sicurezza di tutti: bisogna seguire le regole non perché imposte, ma nella convinzione che sia giusto rispettarle, che servano a prevenire problemi».
Sono concorde nel dire che tutti i fondi comunitari x l’agricoltura devono essere spesinquanto prima con progetti concreti che diano lavoro a tutti.