LA NOTTE VERDE, PER LA RIFORESTAZIONE DEL SALENTO, A CASTIGLIONE D’OTRANTO DOMENICA 30
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Tiziana Colluto, presidente dell’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, ci manda il seguente comunicato______
Notte Verde, dal Salento all’Amazzonia: transumanza per la riforestazione. IX EDIZIONE “LIMITATA” E GIÀ SOLD OUT: PIANTE E GENTI IN CAMMINO PER 8,6 KM
Castiglione d’Otranto-Andrano (Lecce): 30 agosto, h 17 fino a notte fonda.
Un tema forte, la riforestazione, e un format completamente nuovo, rivisitato alla luce della normativa Covid-19, ma con lo spirito e la sostanza di sempre: torna la Notte Verde di Castiglione d’Otranto, stavolta sotto la forma itinerante della “transumanza”, un cammino di 8,6 chilometri con animali, persone e piante, letteralmente un passaggio fisico “attraverso l’humus”, suolo vivo, abitato, in continua metamorfosi verso qualcosa di nuovo, continuamente rigenerato e vitale.
Dopo l’edizione dello scorso anno dedicata ai cambiamenti climatici, stavolta si focalizza l’attenzione su ri-forestazione e agro-forestazione, processi cruciali a livello mondiale e indispensabili per ripensare l’approccio anche nel territorio salentino, a fronte del dramma dell’abbandono delle terre e del disseccamento rapido dell’ulivo, che stanno fiaccando oltremodo il paesaggio, la biodiversità, l’economia locale.
L’appuntamento è per domenica 30 agosto: organizzata dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e dall’omonima cooperativa, la Notte Verde gode del patrocinio del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca-Bosco di Tricase e del Comune di Andrano, con la collaborazione di COSPE Onlus progetto AMAzzonia from hearth to heart, Gus-Gruppo Umana solidarietà, Manu Manu Riforesta, Parco dei Paduli, Salento km0, Bosco Monticolomi di Ugento, associazione Marina Serra e altre realtà territoriali.
“Durante i mesi del lockdown, a fronte della richiesta collettiva di ritorno alla normalità – spiegano da Casa delle Agriculture – abbiamo problematizzato la dimensione idealizzata di società e di mondo precedente, facendo nostro il motto ‘Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema’. Anche il paesaggio salentino, da quasi dieci anni, ascolta e vive le parole emergenza, epidemia e contagio come un vocabolario della quotidianità, senza quasi più spazio per sperare in cosa era normale. Ci siamo chiesti, quindi, se anche per le distese monocolturali, per la biodiversità in pericolo, per i fantasmi degli ulivi e per i boschi scomparsi, per tutti i cartelli ‘zona avvelenata’ censiti in giro per la provincia, per tutti i terreni abbandonati, svenduti e per tutte le forme di gestione chimica dei suoli debba valere la stessa coraggiosa presa di posizione: la normalità era il problema, ben prima che la ‘questione Xylella’ squarciasse il velo sulle abitudini sociali e culturali di questa terra. Viviamo un momento di rottura, di passaggio e qui, come in pochi altri luoghi del mondo, questa frattura è visibile e lascia tracce evidenti. Mettiamoci in cammino allora, attraversiamo lo spazio con occhi e voci nuove”.
Evento unico, accessibile e già sold out
Una “edizione limitata” in tutti i sensi quella di questo nono anno, nel solco di un impegno che non si vuole tradire e nel rispetto delle forti restrizioni introdotte a causa dell’emergenza sanitaria. È già sold out: 150 i posti disponibili, prenotati in pochissime ore dal lancio dell’evento sui social.
Ancora disponibile, invece, su prenotazione (al 328/5469804), la sedia job trekking messa a disposizione dal Parco Otranto-Leuca, per consentire la partecipazione a portatori di altra abilità motoria, nel solco del forte processo di riconversione della Notte Verde in chiave di accessibilità avviato lo scorso anno.
Per i partecipanti il ritrovo è domenica alle ore 17 presso il Mulino di Comunità di Castiglione, dove è allestita la prima area pretriage. Da lì partirà la camminata-parata che sarà aperta da un cavallo murgese al traino di un carretto antico, sul quale il “trainiere” Alessandro Cuna, accompagnato dal percussionista Franco Nuzzo, canterà stornelli e strine in grico. Seguirà lo spettacolo itinerante di maschere tradizionali appartenenti alla cultura dei popoli dell’Amazzonia, simbolo della campagna nazionale che COSPE Onlus ha lanciato nel gennaio scorso per sensibilizzare la cittadinanza e l’opinione pubblica sulla necessità di un’azione urgente a sostegno dei popoli indigeni, per fermare l’aggressione alla foresta e ai loro diritti. Sullo stesso tema, è prevista anche la performance di pittura estemporanea con colori fluorescenti del pittore Angelo Fornaciari ed altri artisti.
La colorata parata, che vede la preziosa partecipazione del Gus e di diverse associazioni locali impegnate nella cura del paesaggio e dell’ambiente nel Salento, attraverserà il centro abitato di Castiglione d’Otranto, per incunearsi nelle campagne seguendo antichi tratturi. In contrada Pajare, lungo il “sentiero del terebinto” creato sei anni fa in seguito ad un’azione di bonifica, sarà inaugurata una seduta in pietra dedicata a Loredana Mustich, attivista salentina e anima nobile di questa terra, prematuramente scomparsa nell’aprile scorso.
La transumanza attraverserà anche il centro di Andrano, dove in piazza Castello è allestita la seconda area pretriage, fino a giungere in serata in un terrazzamento sul mare lungo la via Francigena, nell’area del Parco regionale costiero Otranto-Leuca. Lì, sotto le stelle, alle 20.30 si terrà la riflessione collettiva “RIFORESTIAMO!” con le organizzazioni locali che promuovono forme di rigenerazione del paesaggio, esperimenti di agro-riforestazione ma anche letture critiche della storia del territorio.
Alle 23, il concerto “SCION SCION”, omaggio musicale ad Ennio Morricone, vedrà al pianoforte il maestro Luigi Botrugno, autore degli arrangiamenti; all’arpa, Eleonora Carbone; al contrabasso, Stefano Rielli; al sassofono, Emanuele Raganato.
Riforestazione: tema cruciale dal Salento all’Amazzonia, ma serve lo studio del clima
“La scelta del tema denota ancora una volta la sensibilità di Casa delle Agriculture verso problemi di valenza universale, coniugandoli con le politiche ambientali a livello locale. Come amministrazione comunale – commenta il sindaco di Andrano, Salvatore Musarò – condividiamo appieno tale scelta: abbiamo inserito al primo punto dei nostri obiettivi programmatici la piantumazione di alberi in tutti gli spazi pubblici, in collaborazione con il mondo delle associazioni. Già lo scorso anno sono state donate piante di carrubo a tutti i bambini nati nel 2018 e lo stesso si farà ogni anno”.
“Stiamo vivendo un autentico disastro paesaggistico e agricolo: gli oliveti – spiega Francesco Minonne, direttore del Parco Otranto-Leuca – rappresentavano dei veri e propri boschi in questo territorio, povero tra l’altro di altre forme forestali. Una biomassa fotosintetizzante enorme sta scomparendo. Le soluzioni sono tante, ma tutti siamo d’accordo su un aspetto: qualsiasi forma di riforestazione dev’essere associata ad una analisi preliminare del clima, del suolo, dei contesti ambientali in cui vanno a determinarsi gli interventi. Importante è anche ascoltare le diverse forme di pensiero su quello che può essere il ripristino o la riqualificazione del paesaggio. Le strade da seguire sono diverse: ci sono situazioni in cui ha senso la piantumazione di nuove essenze, mentre ve ne sono altre in cui è preferibile il non intervento, lasciando alla natura la regia del processo di rinaturalizzazione, com’è auspicabile, ad esempio, nel caso di molti terrazzamenti del parco Otranto-Leuca. In tali contesti, sarebbe più opportuno non disperdere energie in nuovi interventi per impiegarle, piuttosto, nel monitoraggio e conservazione del nuovo paesaggio naturale, sicuramente l’evoluzione che meglio asseconda i cambiamenti climatici”.
Un tema che associa territori solo apparentemente lontani: quel che accade in Amazzonia riguarda da vicino anche il Salento. “I popoli amazzonici che si battono per difendere la loro foresta con tanta determinazione e coraggio – dice Giorgio Menchini, presidente di COSPE Onlus – sono consapevoli di farlo anche per il nostro futuro e quello dei nostri figli, perché l’Amazzonia non è solo la loro casa ma il cuore vivente della nostra casa comune. Quei popoli sono una grande lezione per tutti noi e hanno bisogno di tutto il nostro sostegno, tanto più oggi con il Covid 19 che minaccia la sopravvivenza di molti di loro. Ecco perché ci piace portare i loro colori e la loro voce in questa Notte Verde così speciale”.