APPUNTI SUL “Taccuino” DI RAFFAELE POLO
di Isabella Gubello______
Con una location che abbracciava l’argomento, ieri sera, in piazza Giosuè Carducci a Lecce (nella foto), Raffaele Polo ha presentato un suo libro dal titolo: “Taccuino introduttivo alla letteratura salentina”.
La serata ha preso forma con l’intervento dell’autore, che ha fatto un tuffo nel passato, ricordando ad esempio, il costo del foglio protocollo, allora, cinque lire. Ha aggiunto, che il suo Preside controllava che non si prendessero a colpo di cartella sin dall’ingresso in aula.
Continuando a rivangare il passato, Polo ha ricordato addirittura lo sguardo severo dello stesso Preside, sempre pronto a controllare ogni cosa, ed ha poi aggiunto: “Come mai vi ho raccontato queste sciocchezze? Perché, come promesso, dopo 55 anni sono tornato, con il giornale LA FUCINA, che si faceva l’ultimo dell’anno, 1965. Il titolo dello stesso è «Forse tornerò», pezzo scritto da Polo Raffaele 3^D. Perché si sa quando finisce la festa e ci si saluta con i compagni”.
Ospiti di Raffale Polo, il professor Marcello Aprile, docente dell’UniSalento e ilnostro direttore Giuseppe Puppo, i quali hanno animato il dibattito.
Quella di Raffaele Polo è un’opera che racchiude, magistralmente nomi di letterati noti allo scenario salentino: Don Tonino Bello è fra questi, Donato Valli, o ancora Girolamo Comi.
Lo stesso autore introduce l’opera con queste parole: “AVVISO AI NAVIGANTI. Perché questa pubblicazione?
Semplice perché continuo a sentire in giro, che il salento non ha poeti e scrittori, non ha una sua letteratura, è nulla di fronte delle mastodontiche storie letterarie di altre più fortunate regioni.
E questo non è vero. Non è vero per la nostra terra e per nessun altro angolo del mondo. A saper cercare scavare, ricordare, c’è sempre qualcuno, degno di nota, che ha scritto, lasciando qualcosa per la sua terra.
Così ho elencato un po’ delle mie reminiscenze per indicare questi meravigliosi eroi che hanno costruito, senza che nessuno se ne accorgesse, la CULTURA SALENTINA.
E poi se ne sono andati in silenzio, ma in attesa che qualcuno finisse per riscoprirli e ricordarli.
Chi è citato in quest’elenco, non c’è più.
Ma ci sono le cose che ha scritto, in cui ha creduto.
E se qualcuno non c’è, pur meritando la citazione, la colpa è solo mia: sono sempre alla scoperta, giorno per giorno, dell’incanto salentino che si realizza nel constatare, che questa è una terra di Poeti, una meravigliosa Antologia poetica, che abbiamo sotto gli occhi, a disposizione.
Se solo ce ne accorgessimo…”.