NOTE D’ARTE / IL COLORE VIOLA
di Michela Maffei______
“E poi tutto racconto con la leggerezza del segno…” è il titolo della mostra di Leonardo Viola a Lecce dall’1 al 20 settembre presso la Galleria Maccagnani, in corso Vittorio Emanuele II n. 56, a pochi metri da piazza S. Oronzo.
Nei periodi di grandi rivolgimenti l’essere umano ricorre a tutte le sue facoltà per superare la crisi. Può reagire con la dialettica dell’opposizione sul piano sociale e combattere per la civiltà, e può agire con la riflessione creativa per riconquistare i valori della leggerezza, del silenzio, dell’armonia con la Natura. L’uomo ha bisogno di entrambe le battaglie e le sfide.
Leonardo Viola durante l’anno che lo ha separato dal consueto appuntamento con i suoi estimatori ha scelto il raccoglimento, la lontananza dalla confusione e dal clamore, per recuperare forze, energie e serenità, trasmettendoli poi agli altri.
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Molte le innovazioni presentate dall’artista: “Credo che gli anni 2018-2019 e 2020 siano stati gli anni più proficui della mia produzione pittorica. Sono stati anni anche di sperimentazione che mi hanno proiettato nel mondo della lavorazione della ceramica, della scultura lignea, seguendo, come allievo, corsi nei laboratori lombardi”.
Esperienze che si sono trasformate in opere d’arte che in questa mostra vedranno luce. Ecco le ciotole con i colori sottocristallina e piatti dipinti con i classici disegni degli studi accademici. Non solo ceramica, ma anche la conoscenza di un materiale cosiddetto povero, qual è il legno, trattato e inciso da infinite linee orizzontali e verticali creando, con la leggerezza degli acrilici, lasciando interpretare allo spettatore la visione paesaggistica che è il leimotiv della mia produzione.
Viola spiega anche che la sua maturazione artistica lo ha condotto ad un cambiamento perfino nella scelta dei colori: “A questi due momenti pittorici affianco una pittura più colorata, abbandonando per un po’ i plumbei azzurri caratterizzanti in tutti questi anni. Da qui nasce il titolo di questo arco di tempo di lavoro pittorico che va dal 1974 al 2020: “…E poi tutto racconto con la leggerezza del segno”. È questa affabulazione con l’arte e con il pubblico che mi ha plasmato nel racconto del figurativo con toni morbidi, creando quelle atmosfere di luci vicine a pittori come Turner, Constable, Monet e tanti. In altre parole mi piace raccontare con i colori i miei sentimenti soffusi di solitudini, si badi bene non di quella solitudine che attanaglia, ma una meditazione che porta alla realizzazione del figurativo che da anni mi caratterizza”.
I quadri di Leonardo Viola danno proprio l’impressione di trovarsi all’interno di un racconto: sono storie universali che si svolgono in luoghi magici tra “Nuvole erranti”, “Luci sul mare”, “Sulle note di Chopin-Notturno”, “…E poi l’errante luna”,”…E poi la notte”, come indicato dai titoli didascalici scelti dall’autore per le sue opere.