PRESSING ASFISSIANTE E GIOCO SPORCO DI GIUSEPPE CONTE E DEL PD CONTRO ANTONELLA LARICCHIA: TEMONO CHE MICHELE EMILIANO PERDA SU RAFFAELE FITTO E STANNO FACENDO DI TUTTO PER FAR CONVERGERE IL VOTO A CINQUE STELLE. LEI HA UN SOPRASSALTO DI ORGOGLIO E DIGNITA’: “Mai con lui! Piuttosto mi faccio tagliare la testa”
(g.p.)______In Puglia continua a fare molto caldo, per di più con un’afa spesso insopportabile. Nelle ultime ore è salita moltissimo pure la temperatura politica, per effetto di un vento di scirocco, proveniente direttamente da Roma, da Palazzo Chigi.
Vediamo cosa è successo.
A poche ore dalla scadenza dei termini per presentazioni delle liste per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre, ieri sera a Roma c’è stato un incontro fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il segretario del Pd Nicola Zingaretti, per fare il punto della situazione.
Date per perse, cioè con il centro destra vincente Liguria e Veneto, data per vittoriose per il centro sinistra, Toscana e Campania, l’attenzione dei due si è incentrata su Marche e Puglia, il cui risultato è in bilico.
E’ stato deciso di rivolgere un appello all’unità fra Pd e M5s, e la massima mobilitazione, un po’ come avvenne lo scorso gennaio per l’Emilia Romagna, per evitare che un risultato, o più risultati avversi, possano poi avere ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo.
La vera partita, quella più importante, si gioca in Puglia.
Qui Michele Emiliano non ha l’appoggio né del Ms5, nè di Italia Viva. Pazienza per la lista di Matteo Renzi, che viene poco accreditata di consensi: rimaneva da fare l’ultimo tentativo per saldare in extremis l’asse governativo da Roma a Bari.
A sottolineare l’importanza della questione, è stato lo stesso Giuseppe Conte a spendersi in prima persona in tal senso, fra l’altro con scarso senso istituzionale, ma tant’è. Quindi dichiarazioni a raffica, per non presentarsi divisi in Puglia e nelle Marche, tipo: “Pur rispettando l’autonomia dei territori, sarebbe importante provare a costruire progetti unitari e condivisi. Sarebbe una sconfitta per tutti, anche per me, se non si trovasse il modo per fare un passo avanti. Basterebbe mettere da parte le singole premure”.
Questa mattina poi l’eco è fortissima, a opera di diversi esponenti del Pd, in pressing sul M5s affinché sia superato “un ottuso no“.
Addirittura pietoso il ministro Francesco Boccia, sua la definizione del rifiuto del 5 Stelle,che arriva pubblicamente a chiedere, ove non fosse possibile una ricomposizione in extremis, un piano B, che sarebbe quello del voto disgiunto, e lo fa senza vergogna pubblicamente: “Se questa risposta non dovesse arrivare, sarà inevitabile la nostra richiesta, dove possibile, di voto disgiunto, perché se non si vota il candidato di centrosinistra vince la destra”.
Dobbiamo a tal proposito ricordare che, piaccia o non piaccia, all’elettore pugliese sarà consentito votare per il candidato presidente, e poi per una lista di partito, che potrà essere anche diversa da quelle che appoggiano il presidente prescelto: se vota solo la lista, il voto va automaticamente al candidato collegato; se vota solo il presidente, il voto non va a nessuna delle liste collegate; fra i candidati presidenti, vincerà chi avrà anche un solo voto più degli altri; i voti dati alle liste contribuiranno invece all’ attribuzione dei seggi per la composizione del nuovo consiglio regionale.
Ci fermiamo qui con le spiegazioni, perché la legge elettorale pugliese è complicata a tal punto che nemmeno gli addetti ai lavori sono concordi su altre interpretazioni: cinque anni fa ci fu bisogno di due o tre pronunciamenti dei magistrati per venire a capo di alcune questioni di sostanza sull’attribuzione dei seggi.
Di sicuro il risultato pugliese è fondamentale per il governo
Da qui gli appelli all’unità.
Fuori tempo massimo?
La politica è l’arte della mediazione. La politica ha tempi e modi imponderabili. La politica…Tutto quello che volete voi, ma nella fattispecie non è nemmeno questione di tempi e modi, è una questione di dignità.
Il M5s in Puglia ha fatto un’opposizione spietata quanto motivata a Michele Emiliano. Fra l’altro, chiamato in tutti i modi, in senso spregiativo, fra cui il più gentile era Sceriffo. Questo, per cinque anni, e, vale la pena sottolinearlo, sia quando era ancora il movimento di lotta originario, sia quando, nel frattempo, era diventato il partito di Luigi Di Maio.
Non gliene hanno lasciata passare una.
Ogni giorno, per cinque anni, dal gruppo consigliare del M5s di Bari sono partiti da un minimo di due, ad un massimo di cinque comunicati stampa di critica, ragionata, ai provvedimenti e alle dichiarazioni del presidente, tutti i santi giorni lavorativi, dal lunedì alla venerdì, contro una media di un comunicato a settimana, se pure, degli altri partiti.
Lo so che non è un dato scientifico, ma mi sembra politicamente significativo.
Viene da sé che fare ora un accordo, un ritiro, una desistenza, qualunque cosa, in appoggio al Pd di Michele Emiliano, significherebbe per il M5S qui in Puglia perdere la faccia, quel che ne rimane, dovendo già fare i conti, che saranno pesantissimi, con il proprio elettorato originario su più punti tradito, basti fare solo gli esempi di Tap e Ilva.
Ma a tutto c’è un limite.
Quanto a votare in maniera disgiunta, per l’elettore medio cinquestelle sarebbe nemmeno turarsi il naso, come diceva Montanelli, ma anche altro: come si può votare per la lista del proprio partito per qualunque ragione, e poi votare non per il proprio candidato a presidente, ma per un altro, per giunta criticato, per usare un eufemismo, per cinque anni?
A proposito, ‘stamattina Antonella La Ricchia, la candidata a presidente del Movimento Cinque Stelle, ha avuto un soprassalto di dignità, e, al termine di una mattinata di appelli, marcature, pressing asfissiante, ma pure promesse e lusinghe (lo rivela ella stessa, questa vergogna per chi le ha proposte) ha rilasciato una dichiarazione, che merita di essere conosciuta per intero.
Eccola:
“Amo i pugliesi e le loro scelte vanno rispettate, non temute, né manipolate.
In questi giorni, questa mattina in particolare, sto ricevendo tanto amore da loro e messaggi con cui mi incoraggiano ad andare avanti, senza fare alleanze di alcun tipo con chi sta ammazzando il futuro della Puglia.
Sono sorpresa dai titoli di oggi, che a una prima lettura contraddicono i contenuti di un dialogo cordiale, intelligente, profondo, che ho avuto pochi giorni fa con Giuseppe Conte. Immagino che l’intervista sia stata enfatizzata e/o distorta.
Più importanti dei miei vantaggi personali (mi hanno promesso poltrone certe, prestigio assicurato) o di Giuseppe Conte (una maggioranza parlamentare teoricamente più rinsaldata), ci sono GLI INTERESSI DEI PUGLIESI.
Le elezioni regionali decidono il destino della Sanità di un territorio, dei servizi agli agricoltori offerti da Agenzie e Consorzi di Bonifica, dei centri per l’impiego, della formazione, dell’Acquedotto Pugliese.
È a questi temi che è rivolto IL MIO MASSIMO IMPEGNO degli ultimi cinque anni e ancora di più nell’ultimo anno, in cui ho costruito un programma elettorale con i cittadini e le associazioni di categoria, alle quali mi sono rivolta anche per le candidature nella lista della società civile.
Per garantire la riorganizzazione della Sanità, lo sviluppo dell’Agricoltura, l’efficienza dei Centri per l’Impiego, la riorganizzazione dei Trasporti, la Sicurezza Ambientale che troveremo certamente in tutti i programmi elettorali, serve la CREDIBILITÀ DELLA SQUADRA.
MICHELE EMILIANO, OLTRE A ESSERE PERICOLOSO PER LA PUGLIA (bit.ly/EmilianoUnPericoloPerLaPuglia), NON È CREDIBILE: se parla per un quarto d’ora di fila è ben capace di iniziare a esporre una tesi e finire per sostenerne una diametralmente opposta all’interno dello stesso discorso. SU DI LUI E SULLA SUA SQUADRA, INDAGANO DIVERSE PROCURE D’ITALIA. Se deve guadagnarsi la fiducia dei suoi colleghi magistrati, figuriamoci se può godere della mia e di quella della mia squadra.
Condivido la preoccupazione verso la figura di RAFFAELE FITTO, anche lui UN PERICOLO PER LA NOSTRA REGIONE. Anche il suo passato giudiziario dimostra che non ha saputo garantire il rispetto dei soldi dei pugliesi e dei loro servizi pubblici.
Per questo, io ritengo DOVEROSO GARANTIRE UNA VALIDA OPPORTUNITÀ DI VERO CAMBIAMENTO. Sono stata scelta alla guida di una coalizione formata dal #M5S e di una lista della società civile, PugliaFutura. Tutta la squadra si è unita sulle cose da fare e da non fare.
La mia presenza non è scontata, chiaramente sono sacrificabile in ogni momento, se qualcuno lo decide dall’alto. MA NON CHIEDETEMI DI PIEGARE LA TESTA, piuttosto trovate il coraggio di tagliarla, se volete salvare la mala politica di Emiliano e Fitto, perché finché non sarò rimossa da questo ruolo che mi è stato attribuito, andrò avanti a guidare questa opportunità di cambiamento.
IO MI FIDO DEI PUGLIESI, sto lavorando per loro e non tolgo lo sguardo dall’obiettivo di una Puglia più efficiente, né mi muovo istericamente per il timore di una loro scelta. Sono i cittadini che mi candido ad amministrare, li amo e ho per loro un rispetto profondo. Sono loro a sostenermi e incitarmi tutti i giorni, dicendomi che quella che ho scelto è la strada giusta”.
Dopo il parere per lei negativo di Rousseau nei giorni scorsi, finirà adesso decapitata sulla ghigliottina come la regina Maria Antonietta?