IL LECCE / IL PREPARTITA / VERSO L’EPILOGO
(Rdl)______Mancano due giornate, questa di metà settimana, e quella di domenica prossima, l’atto conclusivo, ma il campionato ha già detto quasi tutto.
Come il secolo XX teorizzato da Eric Hobsbawm, è stato il campionato breve, già falsato prima della sosta dalle assurde decisioni di farlo disputare a tratti, e poi falsato completamente dall’ancora più assurda ristrutturazione post ripresa.
Scudetto al solito alla Juventus, posti nelle Coppe Europee alle solite sei o sette sorelle, esito della lotta per la salvezza ampiamente scontato.
Fabio Liverani, alla vigilia del match a Udine (nella foto, lo stadio Dacia Arena) contro l’Udinese (in campo domani, mercoledì 29 alle 19.30), dice di crederci ancora, e fa bene, sia ben chiaro, fa benissimo. La matematica pure conferma. Il problema è che però la logica calcistica – perché pure il pazzo calcio una sua logica ce l’ha sempre – racconta un’altra storia.
Comunque sia, andiamo all’epilogo, poi si vedrà tutto il resto – e sarà tanto – che c’è da vedere.
Ecco una sintesi delle dichiarazioni dell’allenatore giallorosso: “Nelle ultime tre trasferte abbiamo avuto diverse occasioni, ma alla fine abbiamo realizzato solo una rete: ora come ora è una squadra che ha poche speranze, anche se ne ha avute tante per quanto fatto sinora.
Per noi la ripresa del campionato è stata devastante, l’elenco degli assenti è stato davvero alto, e per una squadra come la nostra è un elemento pesante.
Adesso dobbiamo fare sei punti non è facile ma dobbiamo fare il massimo: di rimpianti già ne abbiamo e non vogliamo averne più. Dobbiamo fare la partita per noi senza pensare agli altri.
L’Udinese è già salva, ma non ci regalerà niente. Per me il calcio è questo, cioè affrontare squadre che, nonostante una posizione di classifica tranquilla, se la giocano a prescindere. Devono finire le storie viste sino a dieci anni fa, in cui sul finire della stagione non era più calcio”.
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