RISCOPERTE LIBRARIE / “Il sorcio” DI GEORGES SIMENON
di Raffaele Polo______
No, Maigret non c’è. Ma si intuisce la sua presenza dietro alla figura di Lognon e, soprattutto, nella descrizione degli ambienti della Polizia giudiziaria parigina e nello svolgersi della intricata vicenda che chiama in causa gangsters, nobiltà, pupe vistose e, naturalmente, una morte misteriosa. E c’è anche Lucas, qui promosso commissario (e se lo meritava, il vecchio collaboratore, dopo tante avventure che lo hanno visto in secondo piano…).
‘Il sorcio’ è Ugo Mosselbach, un anziano ex insegnante di musica alsaziano, che vive di espedienti nella Parigi piovosa e poco accogliente che così bene Simenon ci descrive in tutti i suoi scritti.
Dotato di una notevole furbizia, ‘il sorcio’ medita un piano perfetto per impossessarsi legalmente di una grossa somma di denaro. C’è, purtroppo, un ‘piccolo’ dettaglio che complicherà parecchio le cose: ed è la comparsa di un cadavere che lo costringe a farsi investigatore per suo conto, in una sorta di antagonismo con lo stanco e rassegnato ispettore Lognon che, però, è dotato di una caparbia resistenza anche nelle situazioni più difficili.
Questo romanzo è certamente avvincente e mirabilmente costruito, come tutti quelli del creatore di Maigret: ma stavolta la trama scorre liscia e facilmente assimilabile, pur senza tralasciare quelle connotazioni psicologiche, quelle pennellate dai vivaci colori che fanno di Simenon uno scrittore di grande spessore, narratore a tutto tondo, sempre a proprio agio nelle storie che ci sottopone con il suo proverbiale sorriso ironico…