R T L 102 E 5…NON STOP NEWS…MA CHI E’ CHE DICE SCIOCCHEZZE, E CHI E’ CHE SPARA CAZZATE
di Giuseppe Puppo______
L’informazione è libera, ci mancherebbe altro, ognuno la fa come sa e come crede.
Per esempio, pure sul gasdotto Tap, dove, per tante ragioni, forse è stata un po’ meno libera del solito, perché ci vuole un po’ di coraggio in più a fare informazione da giornali espressione della Confindustria, o da giornali lautamente omaggiati, mettiamola così, per anni dalla pubblicità di Tap Italia.
Diverso è, profondamente diverso, quando si dicono falsità, si manipolano le questioni e si offende chi non è allineato al pensiero unico dominante del sistema, e alle tesi di cui ci si fa, vogliamo sperare solo per libero convincimento, sostenitore e propagatore.
L’altra mattina sull’emittente radiofonica nazionale RTL 102.5 – esempio paradigmatico di come vanno le cose in Italia – è andato in onda un siparietto vergognoso di presunta informazione, proprio sul gasdotto Tap: “L’opinione di Davide Giacalone del 9 luglio 2020, all’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco”, ne è rimasta traccia scritta sul loro sito web, intitolata “Dobbiamo sempre ricordarci delle sciocchezze dette e di chi le ha pronunciate”. In apertura Fulvio Giuliani in studio con gli altri due conduttori pone all’opinionista, giornalista e scrittore di Livorno, Davide Giacalone, appunto, in collegamento telefonico, la questione del gasdotto Tap, mostrando la prima pagina del Sole XXIV, quotidiano degli industriali italiani, elevato a Vangelo, in cui c’è una foto secondo cui “il gasdotto c’è, funziona, ma non si vede, il mare è esattamente come prima”.
Sul sito c’è aggiunto: “il tratto di mare risulta perfettamente rispettato e preservato, contrariamente a quanto a lungo sostenuto dai detrattori del gasdotto”.
L’ospite telefonicamente collegato piglia la palla al balzo e rilancia: “Sono state dette una quantità infinita di sciocchezze su quell’approdo che avrebbe rovinato la costa….Vi ricordate la strage degli ulivi? Gli ulivi sono ancora lì tali e quali, sono in buona salute…Non si potevano fare le indagini petrolifere in Adriatico perché disturba i pesci….Suppongo anche passare col traghetto, tutto quel rumore in un ambiente incontaminato…Di sciocchezze se ne dicono spesso tante, ma la cosa peggiore è che poi si dimenticano, invece bisogna ricordarle”.
Infatti, ce le siamo ricordate, le loro, le uniche pronunciate.
Non è modo questo di fare informazione, su di un ‘opera inutile, dannosa e pericolosa. Senza contraddittorio. Senza minimamente pigliarsi lo sforzo di andare a verificare come effettivamente stanno le cose.
Ora, a parte che il gasdotto non funziona ancora, al di là degli annunci trionfalistici e non è stato ancora completato, esso non è solamente l’approdo a Lido San Basilio, più o meno messo a posto. Tutto a posto, e niente in ordine.
Perché Tap è il resto che non si vede, è la centrale di pompaggio, e ancora più avanti la centrale di depressurizzazione, che hanno trasformato in peggio l’intera zona.
Tap è i nostri fratelli ulivi, come li chiama il sindaco di Melendugno Marco Potì, sacrificati sull’altare del sedicente progresso, martoriati in nome del presunto interesse strategico, spesso tolti di mezzo col pretesto della Xylella.
Ah, gli ulivi che stanno ancora deportati a Masseria del Capitano, checché ne dica Giacalone.
Tap è i cantieri off limits recitati da filo spinato.
Tap è un mega processo, che comincerà a settembre, con pesantissime accuse dei magistrati inquirenti ai vertici della multinazionale di opere illecite, inquinamenti, devastazioni ambientali.
Tap è seri pericoli per la salute dei Salentini tutti di un territorio già per tante altre ragioni allo stremo, in cui “non si può accendere più nemmeno un cerino”, come dice il dottor Giuseppe Serravezza.
Tap è l’offesa patita dalle popolazioni che hanno giustamente protestato e che per questo hanno preso multe salatissime, verbali penali e qualcuno pure qualche manganellata di troppo.
Tap, con le giravolte dei vari governi che nel frattempo si sono succeduti, è un vulnus della democrazia.
Tap è poi pure, perché se non ci fosse stato l’uno non ci sarebbe stato l’altro, il gasdotto Snam, che attraversa con esiti simili, se non peggiori, di devastazione, l’intero Salento.
Di tutte queste cose Giacalone e i suoi compagni di colazione non hanno proferito verbo.
Hanno solo sparso cazzate nell’etere, fra l’altro gravissime, come quella sulle trivellazioni petrolifere ridotte a barzelletta; hanno solamente denigrato, deriso e offeso chi non la pensa come loro, cioè una grandissima parte dei Salentini tutti.
Io, avrei voluto parlare personalmente con qualcuno di loro, prima di scrivere questo pezzo. Non ci potevo credere, che avessero fatto informazione in questo modo, su una questione così importante. Volevo mettere qualche puntino sulle u, volevo proporre un confronto. Non ci sono riuscito. Ho chiamato in redazione, ma dopo ripetuti tentativi mi ha risposto un vigilante, che non ha voluto passarmi nessuno. Pazienza, più tardi mando un sms al numero pubblico, e mi faccio fare una dedica in trasmissione. “Parole parole” di Mina, se ce l’hanno.