APOCALYPSE NOW, TARANTO DEVASTATA DAL MOSTRO
(Rdl)______Foto scattata da un cittadino del quartiere Tamburi, a ridosso dell’ex Ilva-AncelorMittal. Taranto, questo pomeriggio, forte perturbazione e il veleni del Mostro che stanno dilagando.
La foto è stata diffusa pochi minuti fa tramite social da Luciano Manna, giornalista di GNS Press e fondatore di VeraLeaks, che così l’ha commentata: “Taranto, ex Ilva ArcelorMittal, sotto la tempesta di minerali nonostante la copertura dei parchi minerali, Sergio Costa Giuseppe Conte è l’olocausto a norma di legge, in Brasile con la Vale stanno messi meglio. Attuate la Costituzione, salvate un popolo intero, il nostro sindaco e i nostri onorevoli hanno fallito. Taranto è Lui”.______
AGGIORNAMENTO delle ore 17.30. Sulla sua pagina Facebook, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ha appena pubblicato un video, della durata di poco più di un minuto, in cui si vede la stessa zona della foto di cui sopra, e dintorni, invasa da fumi e polveri, in uno scenario apocalittico, da paura. Ecco il commento aggiunto dall’associazione:
“Dal siderurgico che definiscono ‘più moderno e più potente d’Europa’ le immagini di quello che si depositerà fino a chilometri di distanza.
Quello che noi respiriamo ogni giorno, che le coperture da centinaia di migliaia di euro evidentemente non trattengono, continua ad essere sottovalutato come se fosse un problema solo nostro.
I danni alla salute di persone e territorio riguardano tutti. Anche coloro che non ne hanno coscienza. I rischi di un impianto che non garantisce nessuna sicurezza sono enormi e visibili.
E sarà sempre troppo tardi correre ai ripari.
Stato assassino!”______
IL COMMENTO del Gruppo Facebook GIUSTIZIA PER TARANTO:
“Riceviamo questo video (immagini di oggi 04.07.2020), che vorremmo fosse condiviso il più possibile, per far comprendere L’INUTILITÀ DELLE COPERTURE DEI PARCHI MINERALI!
Queste polveri arriveranno lontano, non solo sul quartiere Tamburi!
Ecco a voi il più bell’impianto d’Europa!”
QUELLO di Carla Luccarelli, dell’associazione GiorgioForever, madre di un ragazzo di 15 anni morto di tumore il 25 gennaio 2019:
“Montagne di minerale che vola impazzito alla stessa velocità del vento che le trasporta. Raggiungerà distanze impensabili, anche quei luoghi che fanno sentire debitamente sicure alcune persone. Si poseranno sui terreni, sugli alberi e nei polmoni di grandi e piccini. Entrerà nel nostro cibo e poi nel corpo e inizierà a viaggiare indisturbato nel nostro sangue toccando ogni organo e quando vorrà farà impazzire quella cellula che determinerà l’ irreparabile.
Riflettete”.
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AGGIORNAMENTO delle ore 17.45. C’è un altro video ripreso in zona diffuso su Facebook, girato da un auto in corsa, dalla tangenziale, un minuto di terrore, di veleni consolidati che incombono da tutte le parti, messo on line da Pinuccio, che poi ha aggiunto:
“Questo accade a #Taranto quando soffia il vento. Oggi c’è vento e le polveri dell’ilva invadono il cielo. Niente, è giusto che si sappia, che non si pensi che si stia dando una mano a questa città perché la situazione di quell’impianto peggiora e con lui le condizioni di chi ci vive vicino.
Chi non lo ha visto non può capire, chi non ha messo le mani in quella polvere o visto la sofferenza negli occhi dei genitori non può comprendere.
Quando sento le parole “vedremo” “salvaguardare” “impatto ambientale ” mi sale il sangue al cervello .
Questa è una ferita insanabile di civiltà che a prescindere dai colori politici viene inflitta tutti i giorni a questo luogo.
Immaginate di guardare il cielo con paura , che quelle strane nuvole vi fanno stringere il cuore, vi fanno sentire colpevoli di qualcosa di cui non avete colpa.
Nessuno tranne i tarantini può spiegare il mix di sensazioni che si prova. Noi possiamo informare, insistere nel raccontare e la politica dovrebbe fare qualcosa. Ma questo ultimo passaggio manca, manca da troppo tempo, anzi forse non c’è mai stato”.______
AGGIORNAMENTO delle ore 18.15. Un effetto dirompente, la foto postata da Luciano Manna. Una valanga di reazioni. Ci sono anche video strazianti, di polvere che si è accumulata nelle abitazioni private, in un video si vede un piccolo che gioca in una stanzetta, in cui sulle finestre c’è un dito di veleni. Migliaia le reazioni, da chi ricorda le responsabilità dei governi e della politica, a chi ammonisce che le polveri sottili viaggiano nell’aria per decine di chilometri, a chi continua a maledire il ricatto ‘salute o lavoro’, a chi giustamente sostiene che solamente a bonificare l’ex ilva, una volta chiusa, di lavoro ce ne sarebbe tantissimo, per non dire delle iniziative di riconversione economica possibili.
Valga per tutte le migliaia e migliaia di reazioni, che si stanno susseguendo in questi minuti, in contemporanea su più pagine social, il commento che dice:
“Questo è in nostro Covid da cinquanta anni a questa parte”.______
LA RICERCA nel nostro ultimo articolo sulla questione, del 7 maggio scorso
Oggi, come ogni “wind day” (giorno di vento), a Taranto le polveri dei parchi minerali hanno preso il volo ed hanno ricoperto la città, in alcuni video amatoriali possiamo vedere la nube tossica e mortale che raggiunge gli alberi, le strade e le case. Un fenomeno conosciuto bene soprattutto dagli abitanti del quartiere popolare Tamburi che non possono uscire o andare a scuola quando si presentano tali condizioni.
A nulla sono valsi 300mln di Euro di coperture, una farsa per continuare a fare profitto privato mentre si avvelenano persone e natura. L’attuale rapporto fra popolo e aziende private non ha più niente di positivo da offrire ai Tarantini. La ricerca del profitto privato ha reso questa fabbrica un ricatto, con il benestare di destra, centro-sinistra, 5stelle e sindacati confederali, che nulla contano rispetto ai padroni. Essi hanno messo il coltello alla gola di cittadini e lavoratori.
Ora che anche la promessa del lavoro, al grande costo della salute, della vita e di altre produzioni (come quelle agricole ed ittiche) viene a mancare, rimane solo da lottare per una società diversa, guidata dall’interesse collettivo e non dal profitto di pochi sulle spalle dei più.
Il sistema attuale, il Capitalismo, fatto di privatizzazioni, sfruttamento e sversamento delle casse pubbliche in quelle private non potrà mai coniugare tutti gli interessi della collettività, il sistema che vogliamo noi, il socialismo, invece si.
Dichiarazione dell’assessore all’Ambiente del Comune di Taranto Annalisa Adamo:
“Le condizioni atmosferiche avverse di sabato 4 luglio hanno messo in evidenza, in maniera clamorosa e inconfutabile, le mancanze del sistema di tenuta dei materiali del ciclo produttivo industriale.
Ciò che affermava il sindaco Melucci, già da diverso tempo, in merito all’insufficienza delle coperture dei parchi minerali e che l’Ad di ArcelorMittal ha liquidato a ‘Porta a Porta’ con semplicistico slogan «L’Ilva è viva», ha avuto il riscontro nella giornata di sabato. È inaccettabile che ancora si ritenga compatibile con la città un tale sito industriale.
Se è stato possibile per la Nazione chiudere il 9 aprile scorso l’area a caldo della Ferriera di Servola Trieste, ricollocando i dipendenti, mi chiedo perché ancora a Taranto si continuino a somministrare soluzioni inefficaci che prolungano l’agonia di un intero territorio e dei suoi abitanti.
Inoltre, l’aver escluso gli enti territoriali ed esponenziali dai tavoli delle decisioni ha determinato un pericoloso abbassamento del livello di fiducia nei confronti del Governo.
L’iniziativa di non rendere compresenti la pluralità dei livelli in cui sono organizzate le modalità di governance della risorsa in comune mi trova molto perplessa soprattutto in ragione dello sviluppo effettivo dei processi di realizzazione delle misure e di un rafforzamento istituzionale e internazionale del Paese.
Per ciò che mi compete, non solo come assessore, ma anche come cittadina, sento di garantire il mio massimo impegno per la tutela delle persone e del territorio, che sono – queste sì – le uniche entità vive, e tali devono rimanere”.
Chiediamo che siano monitorati costantemente i livelli di sostanze nocive presenti nell’aria di Taranto e del Salento ed anche quindi nelle ore notturne.
Respirare aria pulita è un diritto fondamentale per la salute e il benessere di tutti e soprattutto per i più piccoli per i gravi rischi per l’infanzia derivanti da una mal’aria.
E’ il momento di passare dalla presa d’atto alle azioni possibili.
Al ministro dell’Ambiente chiediamo di farsi garante della salute della popolazione e dei lavoratori tarantini facendo in modo che lo stabilimento dell’Ilva venga riautorizzato con prescrizioni che prevedano tempi certi e serrati per l’ammodernamento dell’impianto e per la riduzione delle emissioni a partire dagli inquinanti più pericolosi per la salute, come le diossine, i furani e gli Ipa.
La Procura della Repubblica di Taranto ha aperto un’indagine, delegando gli accertamenti al Nucleo ecologico dei Carabinieri.
Al momento non ci sono indagati.