IL LECCE / LA PARTITA / ORA E’ TUTTO PIU’ DIFFICILE
(Rdl)______Il Lecce stecca la ripartenza, adesso il cammino per la salvezza, che era già abbondantemente in salita, diventa ancora più difficile. La prossima è a Torino in casa della capolista Juventus di Cristiano Ronaldo, con l’allenatore Sarri avvelenato dalle critiche che vuol vincere a tutti i costi lo scudetto.
Squadra inguardabile, non in condizione fisica, e messa ancora peggio mentalmente.
Il copione della serata si rivela subito, fin dall’inizio, in cui Gabriel si vede arrivare i Rossoneri da tutte le parti, che lo bombardano di tiri in porta. Ne para alcuni, ma non può nulla sulla deviazione sotto porta di Castillejo per il vantaggio milanista che non fa una grinza.
Provano a reagire i padroni di casa, Lapadula, messo davanti la porta dall’unico lancio filtrante visto in partita, si divora un’occasione propizia in maniera imperdonabile, un gol di Meccariello annullato giustamente per fuorigioco, tutto qui.
Entra nella ripresa al posto dell’evanescente Lapadula, Babacar, che sarà come sempre evanescente anch’egli.
Si guadagna comunque un rigore inventato dall’arbitro, in barba al Var: commette fallo, se fallo c’era, proprio l’attaccante, non il difensore.
Ringrazia comunque capitan Mancosu, con una trasformazione deliziosa.
Poi, subito dopo, in maniera inspiegabile razionalmente, il crollo dei Giallorossi.
La difesa continua a ballare danze che avrebbero scandalizzato pure Zeman, segna Bonaventura, a seguire immediatamente il gol di Rebic, che, lanciato da dietro, si fa in autostrada il campo coast to coast senza incontrare nessuno, una voragine, una prateria, una steppa siberiana, e trafigge per la terza volta Gabriel, incredibile.
Il quarto gol di Leao arriva al minuto 72 quando già la partita era finita da un pezzo.______
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