NON SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO, MA IN BUONA COMPAGNIA. IL PROFESSOR CHRISTOPHER CONSELICE HA FATTO I SUOI CALCOLI ASTROFISICI, ED HA SCOPERTO CHE…
CI SONO TRENTASEI ALTRE CIVILTA’INTELLIGENTI. POI SPIEGA PERCHE’ NON NE RICEVIAMO I SEGNALI, E PERCHE’ SAREBBE AUSPICABILE CHE NE AVESSIMO CONTATTI IMMEDIATI
(g.p.)______“Finora la Terra si è dimostrata unica nella sua capacità di ospitare la vita nell’universo, portandoci a chiederci se siamo veramente soli.
Forse non lo siamo.
Gli scienziati hanno calcolato che potrebbero esserci almeno tentasei civiltà intelligenti attive e comunicanti nella nostra galassia della Via Lattea, secondo un nuovo studio: tuttavia, a causa del tempo e della distanza, potremmo non sapere mai se esistono o sono mai esistiti.
Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal”.
Così la Cnn, in un lancio che, anche sull’edizione on line in inglese della tv, sta facendo in queste ore il giro del mondo.
La Cnn, per spiegare la novità di questa nuova e precisa ipotesi, cita le dichiarazioni di Christopher Conselice, 45 anni, astrofisico statunitense, attualmente docente all’Università di Nottingham, in Inghilterra:
“La differenza chiave tra i nostri calcoli e quelli precedenti basati sull’equazione di Drake è che facciamo ipotesi molto semplici su come si è sviluppata la vita. Uno di questi è che la vita si forma in modo scientifico cioè se vengono soddisfatte le giuste condizioni si formerà la vita…
Si chiama principio astrobiologico copernicano perché presuppone che la nostra esistenza non sia speciale.
Cioè, se le condizioni in cui la vita intelligente sulla Terra si sviluppasse anche altrove nella Galassia, la vita intelligente si svilupperebbe lì in un modo simile.”
Da qui, sulla base dei loro calcoli utilizzando il limite astrobiologico copernicano, questi studiosi hanno stabilito che probabilmente ci sono trentasei civiltà intelligenti attive e comunicanti in tutta la nostra galassia.
Un altro presupposto di queste potenziali civiltà è che stanno facendo conoscere la loro presenza in qualche modo tramite segnali.
Ma non li riceviamo.
Attualmente, noi Terrestri stiamo producendo segnali come trasmissioni radio da satelliti e televisori da poco tempo. La nostra civiltà tecnologica ha circa cento anni.
Possiamo credere che altri trentasei civiltà stiano facendo la stessa cosa nella galassia.
I ricercatori hanno calcolato che la distanza media tra queste potenziali civiltà sarebbe pari a circa 17.000 anni luce.
Rilevare quei segnali o inviare comunicazioni utilizzando la tecnologia attuale richiederebbe così tanto tempo che sarebbe quasi impossibile.
Ecco quanto sostiene al riguardo lo studio di “The Astrophysical Journal”: “La ricerca della vita intelligente dovrebbe produrre un’osservazione positiva solo se la durata media della vita [dell’intelligenza extraterrestre comunicante] nella nostra Galassia è di 3.060 anni. Vale a dire, la nostra civiltà comunicante qui sulla Terra dovrà persistere per 6.120 anni oltre l’avvento della tecnologia radio a lungo raggio (circa 100 anni fa) prima che possiamo aspettarci una comunicazione bidirezionale [ricerca di intelligenza extra-terrestre] “.
Infine, lo studio dà inquietanti informazioni, sulla questione della sopravvivenza delle civiltà
“Altre potenziali civiltà hanno una vita lunga come quelle sulla Terra?” si è chiesto Conselice. E’ una questione importante, e ci spiega perché:
“Se la ricerca di questa vita non rivela nulla entro una distanza di 7000 anni luce, i ricercatori suggeriscono che ciò potrebbe significare una delle due cose.
In primo luogo, potrebbe suggerire che la durata di queste civiltà è inferiore ai 2000 anni, il che potrebbe significare che la nostra sta per finire.
In secondo luogo, potrebbe suggerire che la vita sulla Terra è unica e si verifica in un processo molto più casuale rispetto ai limiti astrobiologici copernicani stabiliti nello studio.
La nostra nuova ricerca suggerisce che la ricerca di civiltà intelligenti extraterrestri non solo rivela l’esistenza di come si forma la vita, ma ci fornisce anche indizi su quanto durerà la nostra stessa civiltà.
Se scopriamo che la vita intelligente è comune, ciò rivelerebbe che la nostra civiltà potrebbe esistere per molto più di qualche centinaio di anni, in alternativa se scopriamo che non ci sono civiltà attive nella nostra Galassia è un brutto segno per la nostra esistenza a lungo termine.
Cercando una vita intelligente extraterrestre – anche se non troviamo nulla – stiamo scoprendo il nostro futuro e il nostro destino”.