‘L’ERADICAZIONE INGIUSTIFICATA DEGLI ULIVI IN PUGLIA E’ COME LA DEFORESTAZIONE CRIMINALE IN AMAZZONIA, EMILIANO E’ UGUALE A BOLSONARO’. UN COMUNICATO… INCENDIARIO DEL PARTITO COMUNISTA PUGLIESE
(g.p.)______Parla di un necessario quanto urgente finanziamento all’olivicoltura pugliese, ma facendolo allarga il quadro dell’obiettivo ad importanti avvenimenti, sia sul piano locale, come il perdurante massacro dei nostri fratelli ulivi, perpetrato in nome della frode Xylella; sia nazionali, come il prestito agevolato a Fca auto, multinazionale con sede fiscale in Inghilterra e sede legale in Olanda, l’erede dell’ex Fiat, che nei decenni passati ha accumulato un patrimonio occulto stratosferico depositato nei così detti ‘paradisi fiscali’.
Nel mirino, oggi inquadrato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, assimilato al presidente del Brasile Jair Bolsonaro, accusato dai media a livello globale di favorire la deforestazione della foresta Amazzonica, polmone dell’intero pianeta Terra, a fini speculativi di profitto attraverso la distruzione degli alberi (nella foto che abbiamo scelto noi in redazione, diffusa dall’ Associated Press e variamente ripresa dai social, del 21 settembre scorso, una zona in Brasile ‘interessata’ da un incendio).
Ma ce n’è un po’ per tutti.
Prosegue un’imponente offensiva mediatica di informazione del Partito Comunista, che nei giorni scorsi aveva toccato anche il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova e i suoi provvedimenti in tema di immigrazione: “la filiera agroalimentare chiede braccia per la raccolta dei frutti della terra e la ministra Bellanova risponde svendendogli uno stock di schiavi extracomunitari ed esibendo le finte lacrime già viste nelle recite inscenate da altri ministri fiancheggiatori degli strozzini capitalisti e delle loro logiche di continuo furto ai danni dei lavoratori”.
Il comunicato stampa di oggi è della Commissione Regionale Pugliese Agricoltura e Pesca del Partito Comunista, firmato anche dal responsabile della comunicazione Andrea Scarpa, e dal segretario regionale Roberto Cardilli.
Lo pubblichiamo qui di seguito integralmente.______
XYLELLA E DITTATURA DEL MERCATO GLOBALIZZATO CAPITALISTA DELL’OLIVICOLTURA.
E’ necessario un finanziamento statale ed europeo di 2,2 miliardi di euro in aiuto all’olivicoltura pugliese.
Nella Puglia di Emiliano si sta deforestando – a mezzo distruzione impropriamente chiamata espianto – ulivi secolari e millenari, producendo un disastro ambientale paragonabile solo alla deforestazione dell’Amazzonia governata dall’ultra destra del presidente brasiliano Bolsonaro.
Il governatore Emiliano, succube e complice della dittatura europea, governa con totale spregio contro i diritti dei lavoratori dell’olivicoltura della Puglia.
Il potere politico del governo Cinque Stelle-Partito Democratico diretto dal Presidente Conte si è dissolto nel brodo del completo asservimento alle lobby finanziarie di Bruxelles sostenute.
Si attuano metodi da stato di polizia per la crociata inarrestabile e per l’implacabile distruzione degli ulivi pugliesi e dell’ambiente naturale e sociale che essi tengono in millenario equilibrio.
Mentre l’infezione avanza verso nord, in questi giorni, prosegue il piano regionale di sradicamento degli ulivi monumentali i cui prelievi di campioni biologici e analisi di laboratorio sono stati effettuati oltre due anni fa.
Piano di estirpazione non serio! Un albero dichiarato infetto due anni fa ed estirpato nei giorni passati può aver contagiato gli alberi del circondario?
Se si, perché è stato lasciato senza alcuna cura per due anni sul suolo?
È stato voluto il contagio degli ulivi monumentali e a quale scopo?
Da notare che alcuni alberi dichiarati infetti due anni fa ed ora espiantati avevano segni visibili di ripresa, mentre invece hanno segni visibili di essiccamento gli alberi situati nel suo circondario.
Nulla possono i contadini olivicoltori, donne e uomini custodi da sempre delle loro piante, della loro vita, della loro storia, unici difensori anche inconsapevoli, dell’ambiente, della biodiversità e dell’ecosistema. La difesa della salute e dell’ambiente non è roba da multinazionali, loro fanno solo profitto da sfruttamento.
Con quattro soldi stanno cercando di tacitare alcuni pezzi della filiera produttiva dell’olio di oliva, ignorando gli oltre 30.000 lavoratori agricoli dell’olivicoltura: contadini, proprietari, braccianti, mediatori, commercianti, che con milioni di giornate lavorative annue, con i loro investimenti e pagando le tasse allo Stato italiano, garantiscono sviluppo sostenibile, crescita economica, remunerazioni del lavoro in agricoltura.
Questo attacco incontrollato a lavoratori della filiera olivicola e all’ambiente IMPONE di una MOBILITAZIONE senza precedenti per ristabilire la DIFESA dei DIRITTI DI TUTTI, unitamente a quelli delle donne che, a parità di lavoro con i colleghi braccianti uomini, vengono retribuite con 10 euro giornalieri in meno.
Le corrette pratiche agricole dei contadini sono da sempre il presidio della tutela della terra.
Con l’arrivo delle pratiche colturali delle multinazionali avviene la distruzione.
In pochi giorni si accorda il prestito-contributo richiesto da FCA (ex FIAT con 85.000 lavoratori in Italia) di 6,3 miliardi di euro. Una multinazionale con sedi amministrativa e fiscale in paesi esteri per non pagare imposte e tasse dovute in Italia.
Secondo questi parametri, con più di 100.000 lavoratori del settore olivicolo in tutta Italia, tra questi oltre 30.000 in Puglia, per difendere l’olivicoltura pugliese è necessario che il Governo Conte metta le mani al portafoglio e tiri fuori almeno 2,2 miliardi di euro per l’occupazione e per riparare ai danni causati dalla Xylella e dal mercato globalizzato capitalista.
Caro Presidente Conte, i lavoratori – olivicoltori non si sfamano con le lacrime della Fornero o della Bellanova!
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