STANCA REPLICA DI PROPAGANDA DI GIUSEPPE CONTE
(g.p.)______In crisi di astinenza mediatica, e politicamente in difficoltà, dopo la gestione – diciamo così: discutibile – dell’emergenza sanitaria, all’ avvio odierno della nuova fase della ripresa, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte pensa bene di convocare da palazzo Chigi esterno sera una delle sue “conferenza stampa” a reti multimediali unificate di cui ha fatto uso e abuso in tutti questi ultimi mesi.
Cosa ha detto ‘stasera?
Difficile trovare una notizia in un quarto d’ora di “discorso alla Nazione” e tre quarti d’ora di risposte formali.
Copione logoro. Pura propaganda e retorica esposizione di buone intenzioni.
La convocazione annunciata degli “Stati generali dell’economia” per guidare e gestire l’ auspicata “ripresa”, è una notizia?
Ecco comunque qui di seguito una sintesi delle affermazioni fatte dal presidente del Consiglio.
“A distanza da circa un mese dal 4 maggio i numeri possiamo dirlo con relativa prudenza, ma con chiarezza sono incoraggianti. Ora possiamo ripartire.
La bellezza dell’Italia non è mai andata in quarantena. Ora è un nuovo inizio. Dobbiamo agire nel segno dello spirito del 2 giugno, nel segno della condivisione.
Questa crisi deve essere un’occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese.
Dobbiamo fare i conti con l’emergenza economica e sociale. Ci rendiamo conto dei ritardi, ci rendiamo conto che ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto pronta a erogazioni così generalizzate. Di questi ritardi ho chiesto già scusa e stiamo intervenendo per pagare più velocemente bonus e ammortizzatori sociali.
Colgo un rinnovato entusiasmo, c’è grande attenzione per questa socialità ritrovata: giustissimo, ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di sacrifici ma è bene ricordare sempre che se siamo tra i primi Paesi Ue che può permettersi di riavviare le attività è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici. Dico solo, facciamo attenzione: le uniche misure efficaci contro il virus sono distanziamento fisico e uso, ove necessario, delle mascherine. Sarebbe una leggerezza abbandonare le misure di sicurezza. Dal distanziamento sociale alle mascherine lì dove sono obbligatorie”.