LECCECRONACHE / FINE DELLA QUARANTENA, NO?
di Raffaele Polo______
Allora, diciamo che da lunedì 18 maggio può considerarsi definitivamente chiusa la ‘fase 1′ della nostra quarantena e che il Coronavirus fa sempre paura, ma un po’ di meno.
Anche se lo scetticismo alligna un po’ dappertutto e non ci fidiamo più di tanto dei proclami ottimistici che vogliono la pandemia ormai superata, sta di fatto che la nostra vita sta riprendendo il suo tran-tran quotidiano: ieri ho comprato le pizze dalla pizzeria, lunedì ho prenotato per il dentista e martedì per il barbiere.
Mia moglie deve usufruire di una visita specialistica e la ASL le ha telefonato dandole le istruzioni (guai ad avere qualche decimo di febbre, mascherina e guanti obbligatori e via di questo passo. Ma saranno incombenze che dobbiamo imparare a gestire e con le quali ci accompagneremo per un bel po’) e già si progetta una ‘passeggiata al mare’ che ancora non ce l’hanno tolto e lo potremo pur guardare, no?
Di questa ‘emergenza Coronavirus’ si continuerà a parlare per tanto tempo, ne siamo certi: in fondo, ha cambiato tutti i nostri usi, le abitudini più inveterate e non è uno scherzo.
Ho, perciò, serenamente deciso di terminare qui le mie ‘Cronache dal Coronavirus’, che sono stato, più che altro, un motivo per tornare indietro nel tempo. Chissà perché, ma quando si resta a casa, magari davanti al fuoco (specie se è inverno e fuori infuria la tormenta…) si finisce sempre per parlare del passato e a rivangare su episodi lontani, lontanissimi, della nostra esistenza. Magari li addomestichiamo un poco, li abbelliamo e scuriamo i contrasti. Ma fanno parte dei ricordi più cari e, ogni volta, a parlarne, ci pare di riviverli.
Voglio qui ringraziare chi mi ha seguito e ha condiviso con me qualche sprazzo di memoria… Adesso basta, basta col Coronavirus, pensiamo a ricostruire tutto. Ma proprio tutto, che la nostra Italia (che abbiamo tanto lodato e disegnato in questi frangenti) ha bisogno di un grande, nuovo Rinascimento.
Infine, una dovuta precisazione: si, è vero. Evito qualsiasi polemica su argomento politico. Ma non dimentico che l’uomo è pur sempre uno ‘zoon politikon’ e ho anch’io le mie idee. E mi rendo conto che deve essere difficile governare una nazione come la nostra: pure, tra alti e bassi, ce la stanno facendo, ognuno per la sua parte.
Anche chi vende bugie o spara sciocchezze, anche chi accusa a vanvera o vuole la luna nel pozzo. Sono mali necessari; diceva un antico proverbio che laddove sono tutti d’accordo, c’è qualcosa che non va.
E questo pericolo da noi, grazie a Dio, non esiste proprio.
Speriamo che si smorzino le sterili polemiche.
Speriamo che si guardi al futuro con ottimismo e coraggio.
Anzi, smettiamo di “sperare”.
Ricominciamo… non so bene da dove, ma…
RICOMINCIAMO!
Tutti insieme appassionatamente.
Grazie a Raffaele Polo, per averci fatto compagnia ogni giorno durante tutto questo periodo con le sue LECCECRONACHE edizione CORONAVIRUS, vero e proprio segno dei tempi.
Grazie, Raffaele…
Grazie davvero!