LA COVER BUONISTA CHE NE STRAVOLGE IL SENSO

IL CIELO E’ SEMPRE PIU’ BLU, MA ADESSO DA QUALCHE GIORNO RINO GAETANO SI STARA’ RIVOLTANDO NELLA TOMBA

(g.p.)______

Sì, ci avrebbe riso su, si sarebbe messo le mani nei capelli. Ora si sta rigirando nella tomba, “ma che cazzo avete fatto”, starà dicendo, sia pur ridendo della loro idiozia.

Un inno all’anticonformismo, un canto di liberazione, una voce di protesta forte e chiara, in quella società bloccata, asfittica, opprimente dell’Italia degli anni Settanta, da parte di quel genio ironico, devastante e ineguagliabile di Rino Gaetano.

Una lotta continua di otto minuti e quarantatré  secondi, tanto durava nell’originale, che fu fra l’altro censurato, per esempio nei versi che dicevano: “Chi tira la bomba, chi nasconde la mano, chi canta Baglioni, chi rompe i coglioni”. Amen.

Una presa per il culo insistita, fra l’altro, dei suoi colleghi cantautori così detti impegnati, ed esercenti di arte varia funzionali al sistema.

Lui, figlio unico fra tanti fratelli, miracolo di originalità, nel conformismo dei luoghi comuni allora dilagante.

E così sia.

Ma non è più cosi.

Cioè, è così anzi peggio, perché dal conformismo dilagante di quel 1975, stiamo arrivando, ci siamo già, alla dittatura del partito unico dominante, che non ammette dialoghi, elaborazioni originali, dissenso, o contro informazione, come si diceva all’epoca.

Ma non è più così per questa canzone, “Ma il cielo è sempre più blu”, dissacrata, svilita, violentata, geneticamente modificata, profanata, da cinquanta nuovi interpreti, fra i nomi più in voga nel nostro panorama musicale, che da pochi giorni ne propongono – per beneficenza, neh?!? – una versione simultanea, realizzata in videoconferenza ai tempi della clausura collettiva per l’emergenza sanitaria.

Cinquanta nuovi interpreti, pomposamente autodenominatisi Italian All Stars 4 Life, che non hanno capito nulla di colui che interpretano, e ripropongono.

Beneficenza pelosa, eh?!? Di quelle un tanto al chilo, tre palle un soldo, una delle peggiori versioni che il mondo della musica ha dato nel corso degli ultimi decenni in materia, pur con numerose, asfittiche rappresentazioni passate.

Continuatori di quella eletta schiera ancora in servizio permanente effettivo quarantacinque anni dopo, e nuovi esegeti, fini dicitori dell’omologazione e della globalizzazione.

Il cielo è sempre più blu, che significa per loro che andrà tutto bene, ce la faremo, e menate simili, di cui si sono stufati ormai anche i più entusiasti sostenitori della prima ora.

E restate a casa, eh, mi raccomando…Fate i buoni.

Ma guardatele, le case di questi cinquanta, guardatele un attimo, le loro dimore di ville dal fascino discreto della borghesia, di attici del turbo capitalismo, di superattici dell’agio degli arrivati, di tenute principesche, certo essi ci possono stare bene, a casa loro.

Agli altri, a quelli che sono disperati per l’emergenza economica e da due mesi sono rinchiusi in quattro in sessanta metri quadri nelle nostre periferie degradate, spacciano la droga sintetica di speranza senza ragioni.

 

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