LECCECRONACA / IL BELLO DELLA DIRETTA
di Raffaele Polo______
Facciamo una diretta in streaming, o in videochiamata.
E vi sembra facile? Macché, è complicato e non vai mai sul sicuro. Ma oggi, nella contingenza del Coronavirus, questa è la tecnica più usuale. Bisogna conoscerla sennò si è definitivamente ‘out’, ovvero tagliati fuori da tutte le comunicazioni. Perché (e ce lo insegnano indirettamente alla TV, dove c’è la fondamentale necessità di ‘apparire’ nel migliore dei modi, sempre e comunque) bisogna suscitare interesse e simpatia per ciò che si vede e non, magari, per ciò che si dice. Soprattutto nel campo culturale (incredibile, ma è così) un bel volto e, in primis, uno sfondo appagante, alle spalle di chi parla, attirano e interessano.
Al contrario, un primo piano con rughe e trascuratezza finiscono per non piacere e, quindi, l’immagine perde i consensi, anche se sta dicendo le cose più giuste e interessanti. Del resto, nelle grandi opere pittoriche dei secoli passati, non è forse il contesto che, assieme all’immagine in primo piano, definisce il successo del dipinto?
Perciò, eccoci a scegliere l’angolo più intrigante di casa, lo studio con i libri oppure i quadri. E i libri, anzi il dorso dei libri debbono dare un’idea di quali siano le preferenze di chi sta parlando, ci sono sempre i pignoli che ridacchiano se vedono lo schieramento delle enciclopedie a fascicoli dei decenni passati, mentre fanno molta tendenza le annate rilegate dei quotidiani di cui si è parte, come nel caso di Feltri, ad esempio…
Lasciamo perdere Feltri, va bene.
Ma avete notato come è asettico l’arredamento della sua postazione? Proprio per dare un’idea chiara e pregnante di quello stile ‘svedese-brianzolo’ tutto efficienza e chiarezza, poche cose ma concrete, i ‘danè’ soprattutto.
Ecco allora i suggerimenti, le prove davanti allo schermo, dopo tutto entreranno tutti (tutti ma proprio tutti) in casa nostra e saranno curiosi di scrutare a destra e sinistra…
E poi, l’abbigliamento.
Casual ma fino ad un certo punto.
E i capelli? Come si fa, senza barbiere?
In un certo senso, invidiamo le donne che appaiono sugli schermi sempre perfette e in ordine.
Sanno, da sempre, cosa è importante, fondamentale. E lo applicano con meticolosità.
Poi, finalmente, realizziamo questa ‘diretta’. E le preoccupazioni, adesso, sono altre: mi avranno visto? Avranno ascoltato e ‘condiviso’? Il collegamento era buono? E i rumori di sottofondo?
Insomma, eccoci ad agitarci per questioni ancora legate alle tecniche di trasmissione, del resto il progresso è fatto di queste cose, no?
Va bene, adesso basta. La ‘diretta’ è finita.
Possiamo tornare, tranquilli, alla mai trascurata, indefessa, paziente opera dello scrivere. Sempre tramite computer, è vero. Ma la sostanza è ancora la stessa: mettere nero su bianco le proprie idee.
Questo, detto fra noi, non ci spaventa per niente….